martedì 25 marzo 2014

Delirio 22.3.14



Delirio, ora tocca a me!
Se non sapete cosa sia il “Delirio”, se non siete a conoscenza del suo sviluppo labirintico, se non avete idea di quanto si diverte a stupirci e prenderci per il culo, sappiate che ci sono altre tre esaustive relazioni di persone che l’hanno (in parte!) esplorata prima di me. Il problema è che…..il delirio non finisce mai!
Puntuali, anzi in anticipo, partiamo da Viale delle Scienze, io, Nina, Luisa e Mr V con le sue proposte musicali opinabili. Fuori c’è un bel sole, l’aria frizzantina, ma a noi queste cose non piacciono e da brave Taddarite preferiamo il buio, il fango e l’umidità.
Il fatto che sia una grotta orizzontale mi rassicura, perché personalmente preferisco avere le ginocchia violacee e i gomiti escoriati piuttosto che risalire, stanchissima, un pozzo verticale. E poi ammettiamolo, anche se una grotta è orizzontale non vuol dire che sia semplice o banale, specialmente se stiamo parlando del delirio..
Entro e seguo gli altri, attraversiamo velocemente una serie di ambienti che già erano stati rilevati e arriviamo nella zona nuova. Bene. A questo punto non sarei più in grado di trovare l’uscita da sola. Cunicoli, fratture, aperture, un’infinità di diramazioni si aprono a destra e a sinistra mentre avanzo. In realtà mi dicono che molti sono comunicanti tra loro ma non mi ci vorrei ritrovare sola soletta ugualmente.
La grotta è abitatissima, e forse a qualche amico rompiamo palesemente le palle. Mr V mi manda alla scoperta e mi faccio coraggio spezzando il buio assoluto con la mia flebile luce. Trovo una strada, mi infilo e striscio perché avanzare diversamente è impossibile. Sono sola con me stessa, in un posto inesplorato (che emozione!) sento solo il mio respiro. E se mi perdo? E se non riesco più a tornare indietro? E se mi faccio prendere dal panico? Niente paura!
Dopo aver fatto un giro enorme e aver perso l’orientamento sento le loro voci e vedo le loro luci. Li ho ritrovati, ma sono sbucata da tutt’altra parte rispetto al punto dal quale ero entrata. Hanno ragione, il delirio ci prende in giro!

Continuiamo così tutta la giornata con Nina l’esploratrice che si infila ovunque e ogni tanto si perde, poi rispunta da un altro lato esclamando “Ma io qui come mi ci sono infilata??”, Mr V campiona croste di vario genere e io osservo diligentemente come si rileva una grotta.
Dopo la pausa pranzo, io e Luisa riusciamo anche a fare una pennichella mentre Nina e Mr V discutono se è saggio o no scendere per l’unico profondo pozzo verticale che abbiamo momentaneamente trovato.
 Alla fine si opta per portare la prossima volta una corda e calarsi in sicurezza.

Si procede e mi sento un topolino in un labirinto. Speriamo di trovare ad un certo punto un’uscita dall’altra parte, cerchiamo disperatamente flussi d’aria che potrebbero provenire dall’esterno ma purtroppo escono tutti da aperture troppo piccole.
Quando Mr V stabilisce che siamo sufficientemente stanchi e ne abbiamo abbastanza della puzza della sua tuta, torniamo indietro e la strada da fare è diventata davvero tanta (ma quanto è grande questa grotta?!?) specialmente se oramai le ginocchia sono gonfie come patate e anche lo sfregare dei pantaloni fa male.
Usciamo all’aria aperta che il sole sta per calare e restiamo con il dubbio di quanto ancora ci resta da scoprire.

Ah, quasi dimenticavo: l’incubo in cui cado nella voragine non mi abbandonerà mai.










Notizia di Flavia
Partecipanti: Flavia, Luisa, Nina e Marco
Foto di Nina, Luisa e Marco

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"Le Taddarite"