E’ da qualche settimana che abbiamo appuntamento lo stesso giorno alla
stessa ora per fare la stessa cosa: IL RILIEVO! Lo scrivo maiuscolo perché
questa grotta se lo merita davvero.
Il lavoro se non mi sbaglio è cominciato
cinque settimane fa. Io lo seguo da tre e ancora non si sente odore di fine. Si
perché sembra che questa grotta si diverta a creare cunicoli nuovi ogni volta
che ci torniamo, andando contro tutte le teorie dei tempi geologici. Questa
grotta sembra si formi in tempi praticamente istantanei.
Questo venerdì però c’è una cosa diversa: siamo in due ad andare, io e il disegnatore del delirio su carta
(o meglio su palmare!) Mr V.
Oggi cominciamo un
nuovo ramo. Ne abbiamo completati due nelle settimane precedenti e io
innocentemente penso che ora mai manca poco alla fine. Povera illusa!
Andiamo con ordine:
La prima zona che andiamo a visitare è nel secondo ramo, dove la
scorsa settimana il nostro amabile palmare ci aveva fatto lasciare in tredici
il lavoro. Entriamo nel rametto che
ci mancava e ovviamente ci sono dei piccoli rami laterali da rilevare. Ci
infiliamo e alla fine di questo c’è
un pirtuso minuscolo dove Mr V. mi chiede di infilarmi. Un po’ scettica tolgo
il contenuto dalla mia tasca e mi tolgo anche la cinta, comincio ad infilarmi, mi tolgo il casco, lo porto avanti e subito
vedo che superato quel buchino la grotta si allarga sia a destra che a
sinistra. Comincio con difficoltà ad infilarmi sempre più. Le spalle e le
braccia sono passate, passa anche il petto, i fianchi passano pure credo ora
mai di avercela fatta e invece il mio sedere non ce la fa, l’arco di passaggio è
troppo basso, devo tornare indietro. Ecco questo è un problema! Centimetro alla
volta e poi millimetro alla volta indietreggio, improvvisamente capisco come mi
devo muovere ed ecco che riesco a uscire più velocemente, sono salva.
Mr V. in
un modo o nell’altro riesce a rilevare quella parte ed ecco che torniamo al
punto di partenza, c’è il terzo ramo che ci aspetta.
Curiosa della nuova parte di grotta seguo Mr V. attentamente, quando
dopo una discesa abbastanza ripida sparisce il pavimento. Mr V. supera il tratto
apparentemente con grande semplicità ma quando arrivo io (che ovviamente avevo
fatto la discesa a strica culo) ho difficoltà persino a mettermi in piedi.
Eppure ogni volta che incontro queste difficoltà e credo di non farcela
improvvisamente dal nulla trovo il posto giusto dove poggiare il piede, dove
aggrappare le mani e il modo in cui passare, eppure fino ad un attimo prima ero
convinta di tornare indietro!
Una volta superata la parte difficile inizia la
grotta. Si perché in realtà i rametti che avevamo rilevato nelle settimane
precedenti strisciando e infilandoci in buchi improponibili non sono niente a
paragone.
La galleria qui è abbastanza ampia, sembra essere più calda e più o
meno sembra avere una via principale che io e Mr V. presi dalla confusione su
dove cominciare decidiamo di percorrere per il rilievo di oggi.
Oggi il mio compito è quello di segnare i punti della poligonale,
lavoro non facile soprattutto in certi tipi di roccia, ma anche evitare i laser
che Mr V. mi spara contro. Sono davanti e sono la prima a vedere come si
articola la grotta e nonostante tutto continuo a sorprendermi della sua
espansione. Improvvisamente sento arrivare da davanti a me zaffate di aria e
appena capisco che Mr V. non ha più bisogno di me vado a vedere cosa c’è oltre
quella strettoia.
Un salone molto bello abbastanza grande dal quale,
ovviamente, si dipartono tre strade. Dobbiamo scegliere quale percorrere.
Scelto il punto dal quale ricominceremo la settimana prossima comincio a
percorrere le tre strade per capire quale è la più corta. Una volta individuata
e dopo aver calibrato il disto continuiamo a rilevare. Il ramo è abbastanza
ampio e breve. Anche qui troviamo una piccola strettoia dalla quale riesco a
passare dopo una “lieve” forzatura. E all’uscita di questa che mi auto appello
semi-strettoista.
Certo, le strettoiste sono necessarie ma devo dire che ho
supplito alla loro assenza con dignità.
Bene considerato che non so che ore siano, che i palmari non ci hanno
abbandonati e che un ramo l’abbiamo completato decidiamo di fermarci con il
rilievo. Ma presi dalla curiosità decidiamo di andare a vedere cosa ci
aspetterà nelle settimane future…
Ora noi lo sappiamo, voi mi sa che dovrete aspettare la prossima
uscita e il simpatico racconto di qualcun altro. Non mi sembra corretto
rubargli l’effetto sorpresa o semplicemente qualcosa di nuovo da raccontare.
Per oggi siamo abbastanza soddisfatti, abbiamo rilevato quello che
dovevamo rilevare, i palmari non ci hanno abbandonato (le minacce funzionano
sempre) e sappiamo a cosa andremo incontro alla prossima settimana. C’è solo un
piccolo problema: devo riattraversare quel famoso tratto senza pavimento.
Riguardo Mr V. e di nuovo mi butto in questa impresa impossibile, eppure anche
stavolta improvvisamente trovo dove mettere mani e piedi (anche se in realtà ho
più paura dell’andata) e nel momento del bisogno trovo chi mi tende una mano
che afferro senza troppe vergogne.
Stavolta è finita davvero, non ci pensiamo
più, è andata. Fuori è ancora giorno, soddisfatti e stavolta sorridenti ci
cambiamo e ripartiamo per la grande metropoli aspettando la prossima puntata
che comincerà Venerdì prossimo alle ore 8.20 (con ammesso ritardo) nella stessa
grotta da me, neo appellata IL DELIRIO.
Notizia di Luisa
Partecipanti e foto: Luisa e Marco
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