mercoledì 22 ottobre 2014

L’Abisso Purgatorio, giornata chi pampine



L’Abisso Purgatorio è una grotta molto frequentata dal nostro gruppo, almeno una volta l’anno è d’obbligo, infatti i luuunghi pozzi al suo interno permettono di perfezionare la tecnica di progressione su corda.
Non mi dilungo quindi a descrivere la grotta in quanto è stato già fatto lungamente negli anni precedenti, ma mi limiterò a raccontare i momenti che ci hanno permesso di ridere per un’intera giornata, “praticamente” senza pausa.
Praticamente….ehm…si proprio praticamente, perché è così che iniziano tutte le frasi di Filippo eccetto una che ha detto ieri a Nina con molta enfasi mentre con estrema delicatezza gli facevo notare gli errori durante l’armo: “Lo odio questo Simone di m**da”. 
 Attacco del primo pozzo Filippo è già tutto sudato, ecco perché mi chiedeva insistentemente se al fondo della grotta fossimo sotto il livello del mare, forse voleva entrare in costume e con l’asciugamano in spalla.
La base del primo era un tappeto di mandorle rosicchiate, ma proprio un tappeto, la mia idea (appoggiata da Gabriella) era che la notte prima i topi avevano fatto un “fistino”  e qualcuno preso dai fumi dell’alcol di era lanciato dal pozzo, bastava respirare durante il P60 per rendersene conto(difficile non farlo).
Base del secondo pozzo, dov’è il sacco cibo?!?!?!Vabbè mi rifaccio sto 60 che sarà mai.
Mentre Filippo e Angelo armano Valentina si esibisce in acrobazie su corda, ebbene si lei ci prova ad essere elegante su corda, ma l’importante è non arrendersi!
Avete presente il gioco del telefono senza filo? Ecco, Dario da bambino non doveva essere molto bravo perché era in mezzo al gruppo mentre scendevamo e io chiudevo, le informazioni che arrivavano dal fondo a me non avevano nesso logico, “così hanno detto” diceva Dario. 
Arrivati al fondo facciamo un giro nel salone guardandoci in giro con la luce di filippo che fa vedere cose che normalmente non arriviamo a vedere con le nostre luci, mangiamo, Filippo indossa la fettuccia a tracolla sorridendo, qualcuno disse che sembrava Miss Italia.
Iniziamo la risalita con molta calma, siamo stai molto veloci in discesa, possiamo goderci la grotta lentamente; arrivo al vespino con Gabriella e Valentina, propongo la solita foto di rito, Vale si mette alla guida ma viene scoraggiata da Gabriella “No guido io ca tu tafiri a falla partere”!!!!
In risalita vengo a sapere che Filippo ha detto che Flavia è un ippopotamo, e fino a fine giornata ha cercato invano di ritrattare il complimento, ma come non dimenticarsi di questo episodio visto che Filippo ha deciso spontaneamente di disarmare quasi tutta la grotta? Oh, davvero dico, spontaneamente!
Dario disarma il primo pozzo uscendo come un ghego (geco in Filippese), sono le 6 e siamo tutti fuori, birra e pane cunzato e si torna a casa, no aspetta Gabriella ha dimenticato lo zaino tornando , torniamo indietro qualche chilometro qual è u problema?
In serata siamo a casa, penso la giornata sia finita ma non è così, Gabriella mi contatta alle 11 per chiedermi se fossero mie le mutande da uomo di marca “semilorde” che ha trovato nel suo sacchetto, 1 non metto mutande di marca 2 ti pare ca mi cancio i mutanne?. Faccio un giro di messaggi tra i maschi, e le mutande non appartengono a nessuno. Bah il mistero della mutanda firmata.

Notizia e foto: Simone
Partecipanti: Simone, Filippo, Nina, Gabriella, Dario, Angelo, Valentina, FlaviaBla.

Delirio infinito

Doveva essere l’ultima, dovevamo chiudere una volta per tutte! 

Ma il delirio… si sa com’è…
Gruppo ristretto, tutto al maschile! Io, Xò e Marco! Inizia la giornata con una decina di metri di rilievo da ultimare. “Vai Tonino!” dice Marco. E io vado… peccato che questi pochi metri sono in un rametto dalle famose fattezze “a buca per le lettere“ come le chiama Xò! 
Inizia l’avvicinamento strisciando un po’ per poi raggiungere un piccolo bivio. A quel punto avrei dovuto prendere la via nel quale non erano segnati i punti di rilievo… e dunque sguardo a destra… strettissimo!!! Sguardo a sinistra… terribilimente stretto!!!! 
Mi ha tanto ricordato l’asparago di Cianciana!!! Cerco questi punti di rilievo con tanta speranza… ma non li vedo. 
Finalmente dopo un po’ arriva la voce rassicurante di Xò che mi indica la strada a destra… fiuuu meno male! Imbocco il piccolo budellino… quello dei dieci metri da finire… insomma almeno qui la testa la si può girare! Si inizia il rilievo e qui anche le risate! mezza mattinata passa insaccati nel budello io avanti e Xò subito dietro cercando il modo di muovere le mani in quel poco spazio che c’è per prendere i dati necessari.   
Marco intanto se la ride tra i baffi… si, perché una nuova puntata delle serie “Tonino e Xò, compari di grotta” è appena iniziata! Io cerco di capire come funziona quel maledetto strumento, Xò mi sgrida a modo nostro, vengono coniati nuovi nomi per i pulsanti, passaggi in modi improbabili degli strumenti nella strettoia... si suda, e si fa aria… eh si le alghe wakale del giorno prima non le ho digerite!
Si termina finalmente il rilievo tra grida e risate e boccate d’aria. Uno spasso! 
Usciamo fuori dal budellino abbastanza provati e via per un nuovo piccolo pezzetto da ultimare e finalmente chiudiamo questo infinito rilievo. Ma Xò dov’è? …. Trova un buchetto… prova a dare un’occhiata … torna dopo mezz’ora……………………………….. brutte notizie…. il delirio continua, c’è ancora tanto da rilevare!!!
Pausa pranzo, ancora alghe wakale… e si riparte! Si inizia la nuova esplorazione, ci si divide ognuno da una parte… finchè al grido di “MariaGrazia!MariaGrazia!MariaGrazia!.... sono tornato da MariaGrazia!” tutti ci raduniamo! 
Infatti dopo un gira e rigira isterico si ritorna ad un punto già conosciuto! Nella stanza dove a grandi lettere qualcuno chissà quando scrisse le sigle MG! Il delirio è così, giri, rigiri, sali,scendi, devi, scivoli… insomma poi rispunti dove meno te lo aspetto. Nel giro di poco anche Marco e Xò rispuntano da MG… ognuno da una strada diversa! Aiuto!!!
Dato lo spirito della giornata… perché non continuare??? e infatti Marco propone di fare un saltino in un altro passaggio… questa volta si sale. Parte Marco, seguiamo io e Xò. Ancora ognuno per la propria strada. Io trovo un pozzettino a scivolo che riporta ai piani bassi, Marco si inerpica lungo una via che sale, Xò sparisce ancora una volta per un bel po’.
La stanchezza comincia a farsi sentire, io e Marco spegniamo le luci, ci godiamo la calma, il buio e la pace della grotta… e qualche altra alga wakale nel frattempo si fa strada nell’aria… aspettiamo Xò. Eccolo… ”Ragazzi qui è c’è un delirio ancora da rilevare…………!!!”.
Decidiamo per oggi di concludere, conosciamo ormai le strade… ”Ragazzi ci vediamo da MariaGrazia!”… tutte le strade del delirio portano a MariaGrazia. Ci riassembliamo e via verso l’uscita.
Ognuno di noi oggi, un po’ con l’intuito, un po’ con la voglia irrefrenabile di esplorare e di mettere piede dove chissà da quando mancavano passi umani… ognuno di noi oggi ha trovato un pezzetto di delirio in più. Forse a volte anche i primi a portarci passi, luce e respiri….questa è l’esplorazione e la sua iniezione adrenalinica….
Questo è il delirio.
Ancora una volta non vuole farci andare via…….
A presto!


Partecipanti: Tonino, Xò e Marco
Notizia di Tonino e foto di Marco


Delirio di venerdi 17



DELIRIO 17 ottobre
Ed eccoci qua, altro giro altra corsa. Ancora una volta Delirio, ancora una volta delirio!
Venerdì 17: sembrava una giornata come le altre ....e infatti...la mattinata comincia in macchina con la disperazione di Sausa che non trova più la sua cinta speleo. Tra me e me penso che potrebbe essere stata risucchiata dal buco nero dove vanno a finire tutte le sue cose disperse.  A volte il buco nero risputa queste cose in qualche anfratto nascosto di casa sua o in qualche cassetto recondito. Stavolta ha deciso che il luogo perfetto per la restituzione dovesse essere fantasioso. E così arriviamo al posteggio e...toh guarda, la cinta! Abbandonata là, povera e disperata in mezzo al pruvulazzo della strada, dopo aver vagato nello squarcio spazio-temporale per una settimana. 
Muniti di faretti, macchina fotografica, kit di rilievo e cinture, inizia un'altra giornata dedicata a lei, la grotta che ci ha rapito per così tanto tempo e che continua a chiedere attenzioni, scoprendosi a poco a poco. Ma ormai lo sappiamo, fa la preziosa...e figurati se si smentisce!
La prima parte della giornata è dedicata alle foto e con l'occasione facciamo un bel ripasso di quei rami esplorati e rilevati mesi addietro. Tutto è lì, al suo posto, cupoloso e calorifero come ricordavo. Fotografo e soggetti cercano ispirazione tra ombre e luci, quando ci rendiamo conto che, ops! Proprio in uno di quei rametti, vecchi conoscenti, qualche pezzo di grotta è andato perso in fondo alla distrazione o alla stanchezza di una giornata di nonsisabenequanti mesi fa. E quindi fuori le armi! kit di rilievo e una discreta dose di opposizione per risalire quella frattura dimenticata.
Posati faretti, macchina fotografica e ansia da "che faccia devo mettermi???" ci dirigiamo verso i rami più bassi, dove sappiamo cosa andare a rilevare. Ma - non so se l'ho già detto - visto che questa grotta si è ostinata nel tempo a prenderci per i fondelli, perché mai stavolta dovrebbe graziarci?!?!? e infatti non lo fa!
Sulla strada per i rami bassi ci accorgiamo di un altro infido, ghignante passaggio lasciato lì, desideroso di prendere parte anche lui al rilievo. E via! cominciamo a strisciare tra stalagmiti, cannule, gours e tutto ciò che può scartavetrare pancia e  gomiti. Strisciamo e rileviamo, rileviamo e strisciamo, scoprendo a poco a poco tutto quello che ci era sfuggito. Non sappiamo quando, dove e come finirà ma continuiamo. Rido ad ogni bivio ad Y perché mi sento un cricetino che fa come un pazzo, avanti e indietro, con la differenza che il cricetino cerca la luce, cerca l'uscita, io cerco più buio, cerco qualcosa che mi porti sempre più giù. Ma niente, anche qui, dopo non so quanti milioni di metri arrivo ad un vicolo ceco. O meglio, più che ceco direi con le cataratte, perché continua sì, ma non ci passa neanche il piede da lì...na na, non si può fare!
La pietra sopra le nostre teste si fa sempre più pesante, la cinta stringe in vita e anche il palmare sembra essersi stancato. Anche su di lui dovrei dirne un paio, lui che si stanca sempre quando rimangono pochi metri per completare il rilievo di un ramo...ma ormai conosciamo i nostri polli e...pazienza!
E così, dopo aver guadagnato qualche metro in più al costo di tanto sudore e qualche connessione sinaptica lasciata tra colonne avvinghianti e strettoie comprimenti, ci dirigiamo verso l'uscita, lasciando in stand-by i rami che avremmo dovuto rilevare...e questa giornata si aggiunge ad un mosaico contorto di cui non sappiamo ancora quanti mille pezzi manchino.



Partecipanti: Nina, Luisa e Marco
Notizia di Nina
foto di Marco

martedì 14 ottobre 2014

IL DELIRIO E’ VICINO



E dopo una lunga pausa dovuta alle vacanze, allo studio e alla Sicilia Bat Night, ritorno al delirio. 
La grotta più o meno rimane sempre la stessa, è il gruppo che va cambiando. 
Oggi siamo io, Marco, Nina, Antonio e Piero, tutti più o meno pronti per la missione del giorno: fare foto. 
In teoria ci saremmo dovuti dividere in due gruppi, uno per fare ricerca di vita in grotta (Antonio e Piero) e l’altro (io, Marco e Nina) per fare foto agli ambienti. Ma, non si sa ne il come ne il perché, il gruppetto dei maschietti che camminava avanti si faceva sempre raggiungere e alla fine proseguiva con noi. 
Gli spazi e le cose da fotografare sono veramente tante, basta girare l’angolo o superare una strettoia che ti senti in un’altra grotta e tutto è bello da fotografare. Durante qualche foto fatta ad inizio grotta, nel nostro silenzio accompagnato dal “click” della macchina fotografica sentiamo parlare il duo che, come dicevo prima, faceva finta di camminarci avanti. 
“Noooo al cupolone non possiamo andare” sentiamo dire a Piero con la sua solita flemma. 
Visto che è un po’ che non entro in questa grotta non ricordo bene questo cupolone. Quest’ultimo rimarrà il protagonista della giornata: il famoso cupolone dove non siamo andati. La nostra sessione di foto continua. Una volta le frasi erano sempre le stesse, ma oramai la sintonia è tale che quasi non c’è neanche bisogno di parlare, due parole giusto per mettere ognuno al suo posto, poi via con i 4 scatti e si procede. Il tutto sarebbe molto serio e veloce se davanti a noi non ci fossero Tonino (lo smemorato) e Piero (il chiacchierone). Non c’era momento in cui durante uno scatto non sentissimo la voce di Piero di sottofondo che spiegava qualcosa a Tonino. Ora, se questa grotta l’ho soprannominata Delirio un motivo ci sarà. Riusciamo a orientarci là dentro solo perché l’abbiamo vista crescere mese dopo mese e ci siamo resi conti di quante strade diverse portino allo stesso punto. Quindi è ammissibile che qualcuno (Tonino) che ci entra per la terza volta magari percorrendola velocemente ancora non capisca dove si trovi. In realtà è ammissibile per tutti meno che per Piero che cerca di far orientare quel povero ragazzo nel Delirio. Ecco in uno di questi momenti si sente “vedi, quella era la via preferenziale della grotta, noi siamo un po’ più a destra….”. 
Via preferenziale??? Ma nel senso che la preferisci??? Insomma, un lavoro che poteva essere quasi monotono è stato reso molto divertente dai nostri maschietti e nelle foto qualche momento di risata improvvisa è stato pure colto. La giornata continua con questo stampo ed è divertente vedere Nina imbarazzarsi per via di un obiettivo troppo vicino e Marco e Piero stuzzicarla appositamente. Durante il ritorno Tonino si sveglia e si trasforma in un tipico fotografo da books. Per intenderci è quello che incita le modelle a muoversi in una certa maniera e ha guardare in un certo modo l’obiettivo. 
 
Era perfetto, era uguale, era quasi inquietante. Accecate dai fari sentivamo solo la sua voce che diceva frasi deliranti e rimanere seri era difficile se non addirittura impossibile. Ma più andavamo avanti, più i fari si scaricavano, più la stanchezza aumentava più lui faceva uscire delle frasi che non solo hanno sorpreso tutti ma hanno reso momenti di stanchezza da fine grotta indimenticabili. Il silenzio era rotto da frasi del tipo: "Marco... in grotta cerco di stare sempre vicino a te... avverto una forte sensazione materna.", "Luisa... i tuoi occhioni mettono luce in questo grande buio" e così via per ognuno, addirittura in qualche momento se le dedicava da solo.
La giornata sembra finita, i fari non ne vogliono proprio più sapere. Uno fa i capricci, un altro si è scaricato, il terzo sembra più o meno funzionare, ma con gli spazi ampi che ci sono da solo non è molto da aiuto. E’ così che decidiamo di uscire e fare un giretto in esterno a guardare meglio nuovi buchetti gia individuati la scorsa volta. E’ in questo momento che i maschietti si mettono a contare le specie animali presenti in grotta, facendo finta così di aver lavorato a questo tutto il giorno.
Una volta fuori ci spostiamo poco lontano e arriviamo al buco. Dentro, l’esploratore numero uno (Tonino) si infila in una piccola galleria per vedere se continua, seguito dall’esploratrice numero due (Nina) e l’esploratore curioso numero tre (Piero). 
Vengono totalmente inghiottiti da quella galleria, io e Marco abbiamo il tempo di fare il rilievo della grotta, fare due foto e metterci a chiacchierare del più e del meno e loro ancora non vengono fuori. Fuori è quasi buio e finalmente sentiamo qualche voce e vediamo qualche luce. 
I ragazzi sono tornati, hanno le facce molto soddisfatte. 
L’esploratore numero uno è emozionato per essere arrivato per primo in un luogo ancora mai visto, gli altri due esploratori pensano già alla prosecuzione della grotta e una volta in macchina l’unico pensiero è rivolto a quando tornare. Ci sono tante foto ancora da fare ma soprattutto c’è un nuovo luogo da esplorare, chi sa se ci porterà in posti già conosciuti. 

Partecipanti: Luisa, Nina, Tonino, Xò e Marco
Notizia di Luisa
Foto di Xò e Marco

martedì 7 ottobre 2014

SICILIA BAT NIGHT 2014



Finalmente il grande giorno è arrivato!
Tutte le nostre ansie, preoccupazioni e aspettative potranno in un qualche modo andar via!
Si inizia alle 10:00 tutti riuniti nella nostra “amata sede bunker” rimessa a nuovo per l’occasione. 
Dopo la presentazione dell’evento da parte del Presidente Taddarite possiamo dare il via alle lezioni.
Si inizia con Luisa e la biologia dei chirotteri che in maniera semplice ed efficace ci introduce al mondo dei pipistrelli. 


E’ il turno poi di Xò, l’uomo delle ossa, ci parla con precisione chirurgica dell’apparato scheletrico e degli aspetti morfologici.
Coffee break! 

Ponzio e Nina ci deliziano con i loro dolciumi! 
Scambi di pareri! 
Davvero uno splendido inizio!


Si riprende con Nina che srotola con destrezza tutta la normativa riguardante i chirotteri facendo il giro del mondo fino alla nostra realtà siciliana. Ci parla di conservazione e tutela dei nostri amici alati!
E’ il turno di Tonino, è il turno dell’ecologia sensoriale, entriamo nel mondo invisibile della bioacustica e scopriamo i loro più intimi segreti.
Siamo pieni di informazioni ma vuoti di stomaco… quindi tutti fuori a mangiare insieme! 


Pancia piena e possiamo ricominciare a riempire i cervelli e questa volta Marco ci “porta in grotta”! 
Ci parla della loro genesi delle loro caratteristiche e della loro importanza, è la “casa” dei pipistrelli!
Dulcis in fundo Simone ci parla di biospeleologia, ci svela come le grotte non siano solo il luogo di pipistrelli bensì un delicato sistema ecologico.
Lezioni terminate, volti soddisfatti, platea attenta e incuriosita, tante domande e tante risposte… ma è il momento di toccare con mano tutto ciò di cui abbiamo parlato… si va in campo!
Piccolo problema… fuori dal bunker… c’è il nubifragio!!!
Per qualcuno è un problema??? NO! 
E si parte tutti per Piana degli Albanesi! Appuntamento tutti al Bar XXXXX! Eh si non si può iniziare una bat night senza il mitico cannolo siciliano di Piana degli Albanesi!
Invadiamo il bar e i cannoli espressi cominciano a moltiplicarsi, siamo circa una 40ina di persone, fuori continua a piovere… che importanza ha?
Noi continuiamo a ingerire cannoli e a parlare di pipistrelli!
Il tramonto è vicino… Tonino Marco e Xò si radunano fuori dal bar per prendere una decisione… forse è il caso di rimandare… ma ecco che smette di piovere… ecco arrivare puntuale con il sole che sta calando il primo pipistrello! 
Pochi secondi e subito il secondo… il terzo, quarto, quinto…e ancora un altro gruppetto di 2-3 pipistrellini… tutti rapidi come schegge passando proprio sopra il bar in direzione lago!!! 
In pochi secondi si sparge la voce e in meno che non si dica svuotiamo il bar e scappiamo tutti verso le macchine sotto gli sguardi attoniti delle persone del posto… eh si sembrerebbe proprio una fuga dopo una rapina! Forza tutti in macchina! Si va al lago!




Si arriva in men che non si dica al punto di raccolta, si indossano stivali, caschi e strumentazione varia! Inizia il nostro percorso… il sole sta calando e il fango conseguenza delle piogge ci rallenta l’avvicinamento. Ma eccoci in riva al lago… silenzio e immobilità… accendiamo il bat detector… e… eccoli finalmente possiamo sentirli! 
Non sono molti! Ma sono quei pipistrelli pazzi temerari come noi che hanno sfidato il mal tempo! 
Eh si qualcosa in quel momento accomunava proprio noi Taddarite e quei pipistrellini che si facevano ascoltare!
Ci godiamo l’ascolto… la pioggia ormai è un vecchio ricordo… beh… perché non andare anche in grotta!?
Il gruppo si sposta verso le macchine e le macchine verso il nuovo punto di raccolta prima di salire in grotta. Si, salire, perché da questo punto in poi inizia la ascesa al Garrone… non era il caso di dire ai partecipanti quale fosse la portata… era più divertente vedere le faccia sfinite, le gambe tremolanti, ma gli sguardi mai pentiti!!! Infatti si arriva finalmente tutti in cima… spettacolo di panorama notturno vista lago e paese… ed eccoci all’ingresso della grotta. Si entra e la grotta del Garrone fa subita la sua presentazione, si fa subito sentire, dà subito il suo saluto… questo meraviglioso antro dove la luce ancora riesce in parte a penetrare e quindi la vegetazione a vivere in essa… ci lascia incantati… fermi un po’ a contemplare… ma ci chiama a scendere… e noi scendiamo! 
Con gli occhi in aria ma anche un po’ a terra per non rotolare l’uno sull’altro giriamo in lungo e in largo questa grande caverna!


Il tempo sembra improvvisamente dilatarsi come sempre avviene in grotta…
È il momento di andare… ci si raduna e si inizia la via del ritorno…
Eccoci. Saluti finali, abbracci, e tanta tanta soddisfazione….
Le soddisfazioni, i sorrisi, gli occhi sorpresi e poi sazi di certe giornate non sono frutto dell’individualità… ma miracolo della cooperazione. 
Cooperazione di un gruppo di appassionati che ha trasmesso tutta la loro passione! E cooperazione di un gruppo di incredibili curiosi che ci ha ascoltato e assorbito tutto fino all’ultima goccia!
Nasce da un desiderio, prende forma insieme, lo abbiamo lasciato a chi ci ha ascoltato…
Grazie Taddarite
Grazie Bat Partecipanti
Ecco a voi la Prima SICILIA BAT NIGHT!


Partecipanti: Antonio, Alessandra, Mel, Elisa, Desirèe, Marzia, Stefania, Irene, Elisa, Luigi, Andrea, MArco, Pieluigi, Tiziana, Salvatore, Marta, Sophia, Marcus, Petra e poi Le Teddarite Valentina, Vittorio, Elena, Lombrellone, Marianna, Pusi, Francesca, Gianfranco, Antonella, Nicola, Calogero, Angelo, SVA, Ponzio, Flavia e ancora Luisa, Nina, Xò, Simone, Tonino, Marco e il piccolo Alfredo

Notizia di Tonino
Foto di Xóe Marco






Di

venerdì 3 ottobre 2014

Sopralluogo Sicilia Bat Night 2014 PIANO B




Oggi si parte per un nuovo sopralluogo Bat Night, si tenta una probabile seconda location come piano B. Grotta della Molara!
Si inizia con un errore di comprensione sul luogo dell’appuntamento… io Xò e il Pusi arriviamo appena in tempo. 
Il sole comincia a calare, si accendono gli strumenti e aspettiamo l’arrivo dei pipistrelli. 
Il sole scende ma i pipistrelli non arrivano… ma intanto ci passiamo il tempo ad osservare una famigliola di allocchi appostati all’ingresso della grotta.
E’ il momento! Un po’ in ritardo ma arrivano i primi pipistrelli! 
Tuttavia nel giro di poco ci rendiamo conto che l’attività è molto bassa… niente a che vedere con lo spettacolo di Piana degli Albanesi. 
A questo punto decidiamo di fare un salto in grotta. 
Si indossano gli stivali e un gruppetto inizia a scendere. 
La grotta è ampia spaziosa e ricca di concrezioni oltre che di fango. Nonostante l’assenza di pipistrelli sono rimasto colpito dalle tante forme della roccia… ma purtroppo non ho la sensibilità, maturità e istruzione tale da poterne apprezzare tutte le sue sfumature. Un vero peccato! 
Mentre gli occhi ammirano le volte e gli angoli concrezionati qualche pipistrello di tanto in tanto fa la sua comparsa. Dunque si torna fuori… è presto, quindi approfittiamo per fare un salto anche alla Grotta degli Spiriti. 
Seguiamo un piccolo sentiero ed eccoci all’ingresso. Anche qui situazione simile alla Molara ma il vero spettacolo è il meraviglioso panorama della città di Palermo che si apre subito al di fuori della grotta. Come in una grande terrazza ammiriamo la nostra citttà, chi per nascita, chi per adozione… è la nostra Palermo. 

Tutti in macchina, direzione Vucciria. Al solito birra ad innaffiare i nostri fegati!
Bella Molara, così vicina e non ci ero mai stato. Ma il nostro punto di forza per la batnight resta Piana degli Albanesi! Mancano poche ore alla SICILIA BAT NIGHT! 
Le condizioni meteo ci fanno tremare….ma noi siamo e restiamo positivi!
Aspettiamo il grande evento! 
Partecipanti: vari ed eventuali
notizia di Tonino

mercoledì 1 ottobre 2014

Grotte(a) a Belmonte Mezzagno 28 settembre 2014

Domenica mattina, Viale delle Scienze: Nina, Tonino, Antonella, Flavia Bla, un Cavallo e due Filippi, siamo tutti... pronti via!
Obiettivo Belmonte Mezzagno.
La giornata promette bene, limpida e fresca.
Vestizione di rito, controllo dell'attrezzatura e si parte alla ricerca della Grotta delle Settecamere guidati da Nina.
 

 

Piccolo dettaglio: non conosciamo il punto preciso dell' ingresso e ci tocca cominciare a cercare controllando ogni buco ed ogni anfratto in tutta la zona.
Ogni tanto la roccia ci illude che sia la volta buona invece niente... vicolo cieco!
Finalmente il fiuto del buon Fuliiiiippo dá qualche risultato ed ecco un ingresso!
Ci prepariamo ad entrare e... un altro vicolo cieco... aaargh!
Questa grotta non vuole proprio farsi trovare!
Continuiamo a salire e scendere sul fianco della montagna ma ormai siamo fuori tempo massimo e ci tocca rinunciare.
Ma le Taddarite non si perdono d'animo!!!
Torneremo su quella montagna alla scoperta della Settecamere...
Per il momento continuiamo a goderci la bella giornata mangiando e cazzeggiando prima di affrontare lo Zubbio di Pizzo Neviera.
Raggiungiamo l'ingresso del pozzo e, anche se siamo ancora troppo "puliti" per i nostri gusti, il buonumore non ci abbandona. Il panorama é davvero spettacolare, il cielo é talmente limpido che riusciamo a vedere Ustica all'orizzonte.
É giunta l'ora di scendere ed é la prima volta che mi capita di vedere un pozzo del genere... L'apertura é molto ampia e ricchissima di vegetazione e la mia discesa é molto lenta semplicemente perché voglio gustarmela fino in fondo.
La vista dal basso é ancora piú suggestiva perché l'ingresso del pozzo é completamente avvolto dagli alberi. Ci addentriamo sempre di piú ma la base é un pó instabile e quindi dobbiamo muoverci come fossimo in cristalleria e pochi metri piú in profondità raggiungiamo una camera che rappresenta il nostro capolinea.
Il babbìo ci accompagna lungo tutta la risalita infatti qualcuno é costretto a risalire senza scarpe!
(Inutile negarlo Fuliiippo é la nostra vittima preferita!!!)
La giornata volge al termine e un pó abbronzati e leggermente impolverati (ahimè) torniamo alle auto, ma non si rientra a casa prima della tradizionale sosta/bevuta in paese, perché si sa... ogni speleo che si rispetti ha sempre un pó di birra in corpo! ;-)

Partecipanti: Flavia, Antonella, Nina, Filippi, Roberto, Tonino
Notizia di Roberto
foto di Nina