sabato 15 marzo 2014

Palestra di roccia 16-03-2014



“Se qualcuno domani volesse un caffè io alle 8.15 sono al bar alba di piazza valdesi, sucuna.”
Tutto comincia con questo messaggio del buon Simone. 
E alle 8.15 (forse 8:30) io, Nina, Valentina e Riccardo siamo al bar Alba a Valdesi, trovando ad attenderci Simone e Andrea. Aspettiamo anche Gabriella per prendere un caffè e ci avviamo con i nostri comodi alla parete. Arrivati al punto stabilito Paolo e una Ponzio raffreddata ci fanno il cazziatone perché mentre noi eravamo al bar a svegliarci un po’ loro erano li da mezz’ora.
La giornata è splendida, gli uccellini cantano, i ciclisti e le famigliole in macchina si fermano guardandoci perplessi, Ponzio riesce finalmente a trovare un posto isolato dove fare la pipì. 
Insomma, va tutto meravigliosamente bene.
Più tardi ci raggiungono Maddalonza e Wanda, che ha fatto le corse perché la sveglia non aveva suonato. Non restiamo un attimo con le mani in mano: c’è chi fa sali e scendi, chi ripassa i nodi, chi prova ad armare e disarmare, chi si arrampica sugli alberi e da dimostrazioni di potatura, chi fa soccorso uomo a uomo, chi si esercita con il cambio attrezzi. La mattinata è stata assolutamente proficua e istruttiva.


Prima di pranzo Gabriella e Wanda ci lasciano, ma al gruppo si aggiunge Ceres. Prendiamo qualcosa da mangiare al bar facendoci strada tra i ragazzi della Palermo bene profumati e pettinati e ci sediamo in spiaggia per riposare e godere del sole. Qui conosciamo la mamma di Andrea a la dolcissima sorellina che stava aggrappata al fratello come una scimmietta. Io, che ancora non ero a conoscenza di questa abitudine, rimango affascinata dalla dedizione di Riccardo nello scavare buche a mani nude nella sabbia, con il braccio infilato fin quasi alla spalla, i bordi del buco ben lisciati e regolari, per poi richiudere tutto alla meno peggio e ricominciare d’accapo.
Di pomeriggio ci aspetta una lunga camminata a Capo Gallo per cercare un “pirtuso” segnalato a Ceres. Prima procediamo sugli scogli, poi sulla strada, infine tra la disa e le zecche su per il versante sempre più inclinato e impervio. Dopo un paio di scivoloni miei e di Maddalonza, noi povere donzelle scegliamo saggiamente di restare appollaiate su un grande pietrone e far continuare gli uomini (e Nina!) in questa folle ricerca. Il sole comincia a calare e il vento freddo a farsi più insistente quando tornano senza aver trovato manco un buchetto. 
Scendiamo seguendo la strada spianata da un piccolo crollo (scelgo di scendere strisciando elegantemente il culo piuttosto che cadere di nuovo) e torniamo alle macchine. Ma prima di lasciarci ci sediamo al molo per birra, patatine e una foto stile “anuwanuway”.
Ciò che ho imparato da questa giornata istruttiva è che faccio un’uscita ogni 3 mesi e vinco sempre la relazione finale.

Notizia di Flavia
Foto di Nina
Partecipanti: Flavia, Nina, Wanda, Gabriella, Ponzio, Maddalonza, Valentina, Riccardo, Simone, Ceres, Paolo, Andrea

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