Giovedì 28 maggio, si è concluso il ciclo di quattro
incontri organizzato dalla Federazione Speleologica Toscana che, per la gioia
di numerosi speleologi da tutta Italia, ha prontamente realizzato l’idea di
Davide Viola; la quale, a fronte dell’emergenza causata dal Covid-19, non
poteva che sfruttare una piattaforma online per sfortuna/fortuna.
La proposta, infatti, è stata accolta da almeno 150-200
speleologi (di cui anche 3 della nostra associazione) che, da N a S e da E ad
O, hanno partecipato simultaneamente ad un corso, tutt’altro che ordinario, di rilievo
in ambiente ipogeo.
Nonostante la quantità notevole di partecipanti, è stato
come riunirsi al bar con 2 o 3 amici, come accade in seguito ad una passeggiata
in montagna (magari)! Gli incontri sono stati moderati da Marco Innocenzi, Presidente
della FST, praticamente l’amico che organizza le bicchierate. Ce l’abbiamo
tutti uno così, l’amico del “Ehi ragazzi, facciamo alle 21:15?”. L’atmosfera
era conviviale e i temi trattati di estremo interesse.
Tra i numerosi partecipanti, Federico Cendron, papà di cSurvey
e Marco Corvi, ideatore di TopoDroid al quale dobbiamo la nostra gratitudine,
ha offerto un contribuito fondamentale.
Durante gli incontri distribuiti in due settimane, il grande
auditorio ha prestato attenzione alle preziose parole di Leonardo Piccini che
ha condiviso la sua esperienza più che decennale in ambiente ipogeo. Nello
specifico abbiamo affrontato il tema del rilievo dalle tecniche più primitive a
quelle più moderne, l’importanza di condurre delle esplorazioni intelligenti e
la necessità di realizzare e fornire una documentazione, tanto scientifica
quanto alla portata di chi ignora questo straordinario mondo sotterraneo in cui
abbiamo il privilegio di muoverci!
Abbiamo imparato che il vangelo dello speleologo rilevatore
impone tiri essenziali e, soprattutto, corti. Del resto, è ben noto che la gara
tra chi ce l’ha più lungo non è mai stata produttiva. Inoltre, dal momento che
la rappresentazione in scala non può prescindere dalle misurazioni, farle bene
è alla base di qualsiasi buon risultato.
La folla di speleologi si è animata su un tema caldo quale
il rilievo dei pozzi o dei camini, tanto belli quanto rognosi, soprattutto se
la natura si è divertita con le sue stranezze per sovvertire qualsiasi regola
geometrica!
Il trucco è avere conoscenza, esperienza, strumentazione
idonea (non per forza costosa), una squadra affiatata e, non per ultimo, la
mano più ferma del sottosuolo! Come nello storico Far West, lo speleologo deve
afferrare lo strumento e “sparare” il colpo giusto in meno tempo possibile. A
tal proposito, è necessario prestar sempre attenzione al tempo, per quanto
affiata possa essere la squadra, qualcuno potrebbe pensare di abbandonar
finalmente lo speleologo dal rilievo perfezionista.
Abbiamo imparato che, come in ogni faccenda della vita, è
fondamentale l’equilibrio, al quale ogni speleologo, da quello dal tiro lungo
al disegnatore ossessivo del dettaglio, dovrà ambire per ottenere il miglior
risultato possibile; senza mai dimenticare che il rilievo è un’azione di
interpretazione e, pertanto, soggettiva (che non vuol dire negativa).
L’ultima sera, Danilo Magnani ha trattato il tema della
restituzione del modello 3D e delle infinite opportunità che può offrire,
sfruttando come esempio di straordinario interesse niente di meno che le
meravigliose grotte delle Alpi Apuane. Grazie all’utilizzo dei dati del
Catasto, del GIS, di Google Earth, della cartografia di varia natura, di
rilievi in costante aggiornamento e, infine, grazie alla realizzazione di tale
modello è stato possibile far “esplorare” le Alpi Apuane da casa e, quindi, far
riflettere sul futuro dell’attività speleologica.
È curioso come un gruppo di spostati che, in genere, si
immaginano stanchi, sudati, sporchi e voracemente affamati, possano affrontare
argomenti di estrema raffinatezza tecnica e scientifica. Per saperne di più vi
consigliamo di rivedere le registrazioni “Lo zen e l’arte del tiro col… laser”
nella pagina Facebook delle FST.
Al termine di queste chiacchierate informali, circa i temi
più inusuali che ruotano intorno al rilievo ipogeo, i nostri cuori non sperano
altro che vivere numerose altre avventure, insieme e in sicurezza,
nell’affascinante mondo ipogeo che a gran voce ci chiama e che non vediamo
l’ora di condividere.
Claudia De Giorgi