domenica 28 luglio 2013

International Congress of Speleology. Altre novità!!!

Continua la trasferta in Repubblica Ceca de "Le Taddarite". Dalle gare indoor di progressione su corda ai metodi contraccettivi estremi per speleologi esuberanti...





Il tutto è stato condito dalle presentazioni fatte sualle esplorazioni messicane della spedizione Tlaloc 2012 e i risultati sulle indagine nelle grotte ipogeniche della Sicilia.

mercoledì 24 luglio 2013

International Congress of Speleology. Le prime foto...

Cose da fare accapponare i capelli!!! (O_o)'











lunedì 15 luglio 2013

U Fistinu 2013

Beh, vediamo un pò cosa è successo quest'anno al Festino?
La domanda mi porta a sfogliare le pagine di un quotidiano con le pagine di questa città...
Leggo, sfoglio, guardo le foto...
In cattedrale, vediamo... e che ci trovo?
Tre Taddarite appollaiate (non come di dovere a testa in giù), a scattare foto!!!

http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/07/14/foto/la_folla_in_cattedrale_che_aspetta_la_santuzza-62989078/1/#1

Cose da fare arricciare i capelli!
Ops...

mercoledì 3 luglio 2013

International Congress of Speleology. Il programma.

A meno di 20 giorni dalla sua apertura, è stato pubblicato ieri il programma del 16th International Congress of Speleology che si terrà a Brno (Rep. Ceca) dal 21 al 28 luglio 2013.
http://www.speleo2013.com/



Le Taddarite saranno presenti con due contributi nelle sessioni "Exploration and cave techniques" e "Karst and caves in carbonate rocks, salt and gypsum".

Il programma dettagliato degli interventi è scaricabile qui:
http://www.speleo2013.com/pages/program.pdf

martedì 2 luglio 2013

Battaglietta 30.6.13



Dopo aver trascorso la notte sotto un tetto, sopra un letto e con la testa poggiata su un cuscino, comincia la nostra seconda giornata. Saliamo sopra per fare colazione e cominciamo mangiando tutto ciò che troviamo nel mitico contenitore delle leccornie. Facciamo il caffè, rifacciamo il caffè e facciamo nuovamente il caffè. Da come siamo messi sembra che non ci sia nessuna intenzione di uscire. Invece improvvisamente i caffè cominciano a fare effetto e cominciamo a preparare tutto per andare alla battaglietta. Quello che non serve lo lasciamo a casa e portiamo con noi solo il minimo indispensabile. Arriviamo verso le 10 e tutti con lo zaino in spalla e caldarelle in mano ci indirizziamo verso l’ingresso (ben chiuso e con tanto di lucchetto!!!). Nonostante il sole, l’aria è un po’ frizzante e ci costringe a tenere messi pile e giacche anti vento. 

 

Arrivati davanti l’ingresso ci dividiamo in due squadre. Marco, Nina e Carmelo si occuperanno del rilievo mentre io, Angelo, Paolo e Riccardino ci occuperemo dello scavo. Ci vestiamo e cominciamo ad entrare noi per primi.
Io non ero mai stata in questa grotta, ne avevo sempre sentito parlare e tutto ciò che sapevo era che è molto piccola, molto stretta, molto bagnata, molto fredda… In poche parole un loculo dove io ero sicura di non passare e alla prima strettoia sarei tornata indietro. Viste le mie aspettative catastrofiche e già preparata alla sconfitta comincio a percorrere la grotta. Ero l’ultima e questo mi ha permesso di godermi la grotta un po’ in solitudine. Cominciamo a strisciare con delle splendide pietre acuminate sotto di noi. Cominciano le strettoie veramente strette, dove si passa solo con la testa girata da un lato ma fortunatamente oltre che strette e basse erano anche corte quindi una volta passata la testa la volta si alzava e permetteva di muoversi meglio. Improvvisamente mi trovo all’uscita da una strettoia davanti un meandro dove riuscivo a stare in piedi. Alla faccia della grotta piccola si cammina anche e chi se lo aspettava! E’ proprio in questo momento che mi trovo totalmente sola, davanti a me non c’è più nessuno. Sento strisciare ma a mala pena capisco da dove viene. Visto che non c’è fretta cammino lentamente e mi guardo un po’ in torno, dopotutto la grotta oltre che scavata va anche guardata. Proseguo e improvvisamente davanti a me, alla fine del meandro, non vedo nessun passaggio per andare oltre. Avvicinandomi meglio e noto un buchino in basso dove mi infilo. Striscio, striscio e continuo a strisciare e più vado avanti più mi rilasso. Tutte le strettoie che avevo incontrato le avevo superate senza troppe difficoltà e stavo andando avanti. Allora la grotta non è poi così tanto stretta… tanto meglio sono ancora più serena! Finalmente vedo delle luci: ci sono Riccardino e Paolo seduti, Angelo è andato avanti. Poco dopo i maschietti raggiungono Angelo, ma c’è posto solo per tre quindi io rimango dove ero, ferma. Non so che ore siano, non so quanto tempo rimarrò in quella posizione quindi spengo la mia luce. Il buio. In silenzio, al buio sto ferma immobile sento loro alla mia destra strisciare, martellare, spostare, scavare e mi immagino la situazione. Dall’altro lato invece ancora non si sente nulla. Non so per quanto tempo sono stata li ferma, ma non importa ero serena e nella pace dei sensi mi godevo il buio e i rumori, ascoltandoli bene riuscivo a percepirne le differenza. Ad un certo punto comincio a sentire rumori anche dall’altro lato e anche li comincio ad immaginare che sta facendo in gruppo del rilievo. Sento quando strisciano e quando si fermano e in quei momenti immagino come si possa disegnare questa grotta e come prendono i punti nelle strettoie più anguste. Si avvicinano, ma ancora non sento le voci. Adesso è da un po’ che sono ferma, il freddo comincia a farsi sentire soprattutto ai piedi che sono diventati congelati. Però proprio in questo momento sento il gruppo del rilievo sempre più vicino, adesso sento anche le voci e capisco pure che dicono. Accendo la luce, la grotta ha una forma che non ricordavo. All’idea che loro siano più vicini comincio a sentire meno freddo. Eccoli, finalmente un po’ di compagnia. Guardo il rilievo appena fatto, chiedo come è andata, quando dall’ultimo sifone Riccardo chiama Nina chiedendole di andare avanti al posto suo. Anche lui era morto di freddo. Ormai saranno almeno due ore che siamo dentro. A questo punto visto che non si può andare avanti Io, Marco, Riccardino e Carmelo cominciamo ad uscire. 


Al solito la grotta vista nell’altro verso sembra un’altra grotta ma ha sempre il suo fascino. Presto siamo fuori dove l’aria frizzantina della mattina si è riscaldata, adesso per fortuna si sta bene. Poco dopo ci raggiungono anche gli altri. Mentre ci cambiamo e posiamo tutto negli zaini si commenta un po’ quello che si è fatto. Ora tutti alle macchine che c’è una pentola da mettere sul fuoco. Cerchiamo l’angolino più riparato che c’è e mettiamo la pentola. Nel frattempo facciamo un bell’antipasto con un po’ di formaggi e salsiccia asciutta che avevano portato i ragusani. 


Dopo non so quanto tempo che la pentola era sul fuoco, comincia a far finta di bollire, caliamo la pasta e finalmente alle 16 il pranzo è servito. Finito di mangiare smontiamo tutto, sistemiamo tutto in macchina, salutiamo i ragusani e andiamo verso Polizzi dove abbiamo lasciato un po’ di roba a casa. Facciamo il caffè, sistemiamo un po’ la cucina prepariamo tutti i bagagli e ci dirigiamo tutti verso la macchina dove noto con piacere che i ragazzi si divertono a giocare a tetris. Metti uno zaino qui, metti l’altro li e finalmente fuddati come all’andata siamo pronti per partire verso casa. Durante il viaggio verso l’autostrada c’era silenzio in macchina, io mi sono messa a cantare sottovoce, non ho mai sopportato quelle curve sin da quando ero bambina, ho cantato tutto il mio repertorio, passando da una canzone all’altra senza nessun criterio e finalmente arriviamo allo svincolo. Mai momento è stato così atteso. In autostrada torna il silenzio, ma improvvisamente da dietro chiedono aria, apriamo l’apribile e scopriamo con nostra grande sorpresa che Riccardino respira con le unghia delle mani, che tiene faticosamente fuori dal finestrino di Marco. Il viaggio continua, il traffico all’ingresso di Palermo oltre a rallentare stanca moltissimo, ma fortunatamente è breve il tratto. Presto siamo in città e poco alla volta cominciamo a svuotare e smontare la muraglia dietro, simbolo della fine di questo weekend.


Notizia di Luisa.
Partecipanti: Carmelo, Angelo, Nina, Luisa, Riccardo, Paolo e Marco
Foto di Marco

lunedì 1 luglio 2013

29 Giugno 2013 - Pozzo Minnonica

Dopo una settimana di campagna reclutamento, finalmente è arrivato il week end Minnonica-Battaglietta! E la prima giornata inizia subito con una sfida, con quello che sembra essere diventato uno dei nostri sport preferiti: cafuddare tutta la roba nella jeep di Mr. V. Ogni volta è sempre più complicato, ma alla fine anche stavolta, con un pò di violenza (sugli oggetti) e spirito di sacrificio (di noi poveri passeggeri), riusciamo a partire. Durante il viaggio Lillino, Riccardino ed io rimaniamo esattamente nella stessa posizione, c'era giusto lo spazio per un pò di aria a cui attingiamo ad intervalli regolari. Mentre là davanti Sausa e Mr. V chiacchierano allegramente... Dopo un'oretta di strada, muscoli intorpiditi e millemila curve arriviamo al ridente paesino di Polizzi, dove facciamo rifornimento di carne e sasizza-bella e invadiamo casa Sausa (non quello della macelleria, né del panificio o del minimarket) nell'attesta dei due ragusani, Angelo e Carmelo, che si uniscono a noi in questi due giorni.






Il tempo di offrire loro un caffè veloce e ci dirigiamo verso Piano Battaglia...arrivati lì però dobbiamo fare uno sforzo con l'immaginazione, ripescando dalla nostra memoria le forme del paesaggio, perché oggi la nebbia ha deciso di farci compagnia, insieme alla sua commare pioggia, concedendo alla nostra vista solo pochi metri. Fermiamo le macchine con la speranza che il tempo migliori un pò e attendiamo pazientemente, cercando tra le nuvole quel pizzico di sole che ci dia il coraggio per metterci in cammino. Finalmente, dopo averle pensate tutte, l'attesa è premiata e, appioppati i sacchi ai due baldi giovani, comincia la nostra passeggiata verso Pozzo Minnonica, 2 km più in là, da qualche parte tra Pizzo Carbonara e Monte Ferro. Il sentiero si arrampica sulla montagna zigzagando e la salita, con gli zaini sulle spalle, ci stanca un pò...ma siamo solo all'inizio! Finita la salita ripida cominciamo a fare sali e scendi tra pietraie (pietruzze sotto le scarpe = effetto pattini = ruzzolone) e faggete (lettiera bagnata = effetto sci di fondo = ruzzolone) fino a quando non ci infiliamo nel vallone.



Qui la discesa diventa ripida e la faggeta sempre più fitta; senza dubbio le zone che stiamo attraversando meritano di essere ammirate per bene, di essere assaporate con calma, ma camminiamo da due ore e ormai comincio a sentirmi pervasa dall'impazienza...ed eccolo!!! Finalmente è lì, davanti a noi, ombreggiato dai faggi, uno degli ingressi più belli che abbia mai visto! Ciò che si vede da fuori è un piano inclinato incastonato nelle rocce, il pavimento è ricoperto da foglie morte dell'autunno passato, le pareti sono tappezzate e ricamate da verdissimi muschi e qualche felce si sporge qua e la; e, in fondo a tutto, al di là di uno scalino, quel buio a noi tanto familiare, dove il pozzo, così mi è stato detto, comincia a scendere in verticale. Mentre sto lì, un pò infreddolita e un pò imbambolata, Riccardino comincia ad armare, seguito da Angelo e Lillino che si occuperanno di raggiungere una finestra che si vede scendendo...chissà, magari continua.



Sausa, io e Mr. V scendiamo per ultimi, facendo diverse soste-foto. Arrivata al frazionamento dove comincia il tratto in verticale mi accorgo che ad ogni passo di Mr. V, che era più su, mi ritrovo circondata da una leggera pioggia di foglie...e anche loro, lente, scendono giù abbandonando gli ultimi raggi di luce.
Arrivati alla base del pozzo la nostra priorità è dare da mangiare a Fuffy che effettivamente ha un aspetto un pò denutrito.



Dopo aver risolto qualche problemino con il palmare, la squadra rilievo comincia a risalire per rilevare mentre la squadra foto si dedica ad...altre foto! Il fondo del pozzo è muuuuuooooorbidooooo per i quintali di foglie che ci finiscono dentro, ma è anche scivolosetto e assumere una posizione decente per le foto richiede una certa coordinazione motoria...che personalmente ho lasciato in mezzo alle pietraie! Piano piano cominciamo a risalire tutti mentre Lillino, solito fortunello, ha vinto la disarmata. Anche stavolta mi attengo alle mie tradizioni, inveendo contro il sacco che riesco a fare incastrare anche in un pozzo praticamente liscio! Anche in salita, i 60 m sono scanditi da foto varie ed eventuali e ogni foto è un pretesto per riposarmi ma soprattutto per potermi guardare bene attorno, guardo quella finestra che alla fine non è stata raggiunta, la guardo e la fisso così tanto e così incuriosita che alla fine Mr. V mi assegna il compitino per le vacanze......quando avrò un elicottero ci farò un pensierino! Siamo tutti fuori e adesso non ci resta che tornare alle macchine...soltanto 2 km di passeggiata! Il ritorno è più stancante perchè dobbiamo risalire tutto il vallone, perchè abbiamo fatto la stessa strada all'andata e perchè siamo stati in grotta. E di nuovo faggete e pietraie, pietraie e faggete. Intorno a me vedo facce distrutte, ci trasciniamo avvinghiati ad un bastone (per qualcuno anche due) e continuiamo a dirci <<stiamo arrivando, l'ultima salita>> ahahah si certo, l'ultima!





Ovviamente Carmelo, Angelo e Mr. V, notoriamente dotati di poteri paranormali, non fanno testo! Ma anche se ho tutta la stanchezza addosso, adesso riesco a godermi il viaggio, il paesaggio mi rilassa e i pensieri si alleggeriscono; e sotto le nuvole che corrono veloci ogni tanto si sente ...grugnire qualche bel cinghialotto! Inutile dirvi quali sono state le reazioni immediate ma tanto a casa c'è la bella-sasizza che ci aspetta!!! Dopo altre 2 ore di camminata arriviamo alle macchine e facciamo la conta dei danni fisici e psichici (quelli non mancano mai). Raccolte tutte le pezze ci dirigiamo verso Polizzi, dove ci attende un'accogliente casetta calda e del buon (bello!!) cibo. Adesso le nostre uniche preoccupazioni sono, nell'ordine esatto: vino, fornacella, vino, sasizza-bella, vino, costine e per finire vino!



Si chiacchiera e si ride, c'è chi attribuisce alla camomilla proprietà insolite e chi fa sfoggio delle sue nuove teorie...alla fine, uno ad uno abbandoniamo la stanza da pranzo e ci dileguiamo nel buio per affossare in comodissimi letti veri! 

Notizia di: Nina
Partecipanti: Nina, Luisa, Mr. V., Riccardo, Lillino, Angelo e Carmelo



Le Taddarite in Federazione. 26.6.13

Durante l'assemblea della Federazione Speleologica Regionale Siciliana del 26 giugno 2013 tenutasi a Ragusa, è stata valutata positivamente la richiesta dell'ANS Le Taddarite di Palermo di entrare a far parte della Federazione stessa.



Attualmente composta da: CIRS Ragusa, CSE Catania, GG Cacyparis, GG Giarre, GS Agrigento, GS Siracusa e SCI di Ragusa, vede nella nostra associazione l'unica rappresentanza della speleologia della Sicilia occidentale.

Scusandoci per il ritardo...
eccoci!