Se scendere è stato paradisiaco perché, si sa, tutti i Santi aiutano, risalire è stato il vero inferno!!! Ginocchiate, capocciate sono state una costante lungo la salita ma almeno ho osservato meglio ciò che scendendo avevo solo guardato! Su per quella corda, la stanchezza cominciò a farsi sentire lentamente: a volte è scivolata senza impedimenti, a volte non scendeva lungo il croll nemmeno se cominciavo a parlare aramaico, a volte si trasformava in una liana che, come Tarzan, mi faceva oscillare allegramente rompendo con le mie risate il sacro silenzio nella grotta. Continuai a salire dopo questa giostra finché non giunsi ad un frazionamento e in attesa del "libera" dei miei amici di avventura, mi riposai! Appesa ad una parete, mi lasciai ciondolante sul mio imbrago, ormai, di fiducia e la lucina del mio casco mi permise di osservare ciò che mi circondava e con stupore pensai alle meraviglie celate in una montagna apparentemente impenetrabile! Guardai giù, buio pesto che solo uno speleologo sa cosa significa, guardai in alto...sentii il rumore degli attrezzi di Filomena, le sue pedalate lungo quella corda che ci avrebbe fatto vedere l'uscita. Nonostante lo strapiombo sotto i miei piedi, mi sentii sicura allongiata al moschettone tanto che il tempo trascorse senza quasi accorgermene tra una chiaccherata con Simone e una risata con Angelo. Ripresi a salire nonostante la fatica, nonostante i lividi e la puzza di piccoli topolini morti scivolati giù... Forse non sapevano come montare correttamente un discensore!!!
Con un poco di lentezza, continuai le mie pedalate, sentii il mio respiro affannato, la gola un poco secca ed il sudore scivolarmi lungo la fronte ma una strana gioia pervase il mio cuore...era l'emozione di essere riuscita a superare le mie ansie, di non aver mollato quando le mie braccia erano stanche e di aver proseguito finché non ho intravisto la fiammella sul casco di Simone che ad ogni clic di accensione credevo di saltare in aria come un birillo!!! Solo allora capì di esser vicina all'uscita ed fu proprio nell'ultimo tratto che abbandonai la mia pseudo andatura aggraziata per sostituirla con le movenze goffe di un bradipo!!!! Ero fuori, sotto il sole cocente di giugno, travolta da quell'aria talmente afosa da farmi pentire di essere risalita...
Ps
Un' esperienza emozionante dall'inizio alla fine peccato non aver
incontrato i famosi mostri leggendari, né Dante e Virgilio lungo il
tragitto...probabilmente il famoso vespino l'hanno dimenticato loro!!!!
Tiziana Russo
Neotaddarita
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"Le Taddarite"