Speleotesi
É un caldo e luminoso sabato di giugno, quale miglior giorno
per andare a fare un bagno? Ma non un bagno qualunque, uno SPELEO-BAGNO. Eh si,
perché prima del bagno a mare c'é il bagno di sudore.
L'appuntamento è alle 8:00 in Viale Delle Scienze, direzione
Capo Zafferano! Raggiungiamo il buon
Pietro, il Conte di Baaria, nel suo ridente (e incasinato) paese, popolato da
strane creature che non distinguono facilmente la destra dalla sinistra.
Arrivati sotto casa del Conte, aspettiamo il resto del
gruppo e ci muoviamo verso la nostra prima meta, la Grotta dell'Arco.
Ci imbraghiamo e risaliamo le pendici del capo fino ad
arrivare proprio sopra l'arco e da qui caliamo la corda per scendere fino alla
grotta.
La discesa è emozionante, e si ammira un panorama mozzafiato: il mare
da una parte, la grotta dall’altra, e la volta dell’arco sopra la nostra testa.
Giunti ai piedi dell’arco facciamo una breve sosta e
curiosiamo all’interno della grotta, in tempi antichi utilizzata dall’uomo, e
guardando gli enormi massi sui quali camminiamo proviamo ad immaginare
l’aspetto della grotta prima del crollo del soffitto ma c’è troppo caldo per
fantasticare, e la voglia di crogiolarci nell’acqua di quel mare ci riporta alla
realtà: dobbiamo proseguire!
Ci
muoviamo su dei traversi lungo le pareti del capo a strapiombo sul mare, anche
qui il panorama è fantastico e la nostra posizione ci permette di ammirare una
scogliera da un punto di vista totalmente nuovo.
Mentre
giochiamo a fare i caprioli, siamo “allietati” dal soave verso dei gabbiani
incazzati che popolano il luogo (e soprattutto dal profumo dei loro ricordini
fecali, con sentori di pesce e Bellolampo).
Il sole
ormai picchia forte sui nostri caschi, siamo quasi cotti a puntino e la vista
del mare azzurro appena increspato ci invoglia quasi a slongiarci e lasciarci
cadere in acqua, ma ecco che appare di fronte a noi il vecchio faro.
Lo
raggiungiamo a piedi, godiamo della vista spettacolare e facciamo qualche
selfie di rito (nel mentre arrivano tre motociclisti che “ce la puonnu sucari,
siamo molto più fighi noi”), poi dritti in acqua! Raggiungiamo una caletta dove
ci sdivachiamo senza pensarci due volte (quasi verrebbe da buttarsi con tutto
l’imbrago), ci cambiamo e finalmente possiamo farci il tanto agognato
speleo-bagno.
Purtroppo un rave di
Totucci in barca non ci permette di godere a pieno della quiete (peccato non
avere portato i mortai…), ma in compenso i buoni Nicola e
FilippoLoCiceroIlGeometra ci rinvigoriscono con dei ricci appena pescati.
Infine come da tradizione, una speleo-uscita vuole una speleo-birra! Tutto
sommato, per quanto sia bello strisciare nelle buie profondità della terra,
ogni tanto avere il sole sopra la testa ed il mare davanti è una bella alternativa!
Partecipanti: Antonella, Tiziana, Damiano, Andrea, Nicola, Filippo, MarcoG, Xò,
foto di Xò
testo di MarcoG e Andrea
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"Le Taddarite"