Vento,
pioggia, acqua, neve e feedback positivi.
Eppure...
eppure una colonia di Taddarite, decide ugualmente di fare una visita
all'Abisso del Vento, Isnello.
Già
all'appuntamento a Palermo i più freddolosi si sono equipaggiati per il freddo
previsto... gli espedienti sono ...
Beh...
Si
fa strada, due auto piene, ma per fortuna poco materiale di progressione; la
grotta è in parte stata armata dagli amici del GSS che lì dentro stanno facendo
delle attività da tempo.
Arrivati
ad Isnello, solita tappa al solito bar per recuperare le chiavi del cancello.
Il
meteo è abbastanza impietoso... si prevedeva una finestra di bel tempo durante
la quale contavamo di cambiarci, ma più che finestre, sembrano feritoie.
Il
parcheggio ha un suo fascino... il prato verde, i ricordi degli accampamenti,
delle risate, delle braci, dei falò... le mucche e il loro scampanio... ma oggi
è giorno di vento, di pioggia, di freddo.
D'obbligo
cambiarci a scaglioni e salire a gruppetti verso la grotta, e mentre i più
timidi, tutti nell'azzurra auto Bounty... cercano di organizzare un piccolo
ammutinamento, inizia a nevicare...
Poco
importa, si va! Non prima di aver trasformato le dita in chiavi da 17 per
chiudere la maglia rapida degli imbraghi... e di aver fatto il sentiero a testa
bassa verso l'ingresso della grotta. Qui la temperatura è più alta di fuori e
pian piano riusciamo a sbrinarci e far ricircolare degnamente un pò di sangue
caldo...
Scendiamo
nella fessura all'ingresso, fra le gocce d'acqua che per la corrente d'aria
risalgono e cercano di scappare alla grotta; si oggi il Vento respira e di
brutto!
Nella
prima stanza, iniziamo a montare le corde, e oggi tocca a Fulippo, che
pazientemente sta ad ascoltare motivi, spiegazioni e a fare, disfare e rifare
nodi... vincendo ben 15.000 mila nodi da fare in grotta! (che culo!)
In
tutto questo, ci accorgiamo della presenza di Nimesulide (al secolo Riccardo...
ma al secolo scorso!!!) che nella frenesia di andare al riparo ha forse
respirato troppa aria fredda e troppo velocemente, ed è preso da dolori,
affanni, singhiozzi e chi più ne ha più ne metta... solo a fine serata
troveremo il rimedio!
Giù
al primo pozzo ed inizia la photo-session. Ben quattro persone con macchine
fotografiche!!! Forse mai una tale concentrazione di click in questa grotta!
I
laghetti sono pieni e da fuori arriva una gran quantità d'acqua. Si inizia
quindi da quelle stanze dove si confrontano stili, tecniche e attrezzature per
scattare foto.
Passa
qualche ora e il giovin-Fulippo accusa la fame... cerca disperatamente le sue
merendine che, boh... chissà dove sono.
Foto
alla stanza prima dei laghetti, commenti risate, spizziculiamento, qualcuno
esce un panino con le polpette che vengono immediatamente vaporizzate
dall'atmosfera della grotta... (come scusa regge?) tutte tranne una che si
ostina a vagare intera e integra nei tubi. Prima nelle cannarozza superando tutto
l'esofago, per ostinarsi sul piloro... e proseguire il viaggio integra, fino
alle condutture delle fognature del capoluogo. Cose strane in questa grotta.
La
discesa verso il P35, altro luogo scelto per le foto, avviene abbastanza
tranquillamente fino all'ultimo frazionamento... posizionato e allestito in maniera
fantasiosa e abbastanza scomoda (eufemismo!)
In
ogni caso alla base del pozzo altre foto, altre chiacchiere, e si pranza.
Stranamente
non tutti hanno fame, ma tant'è...
Ricomposta
la truppa si fa strada verso i traversi, dove è nostra intenzione fare altre
foto.
Certo...
lo spazio e poco e qui c'è da arrangiarsi, visto che comunque le luci sono le
stesse per tutti i fotografi, in posizioni strane... tanto per chi fa le foto
che per chi fa da soggetto!
Ecco
quindi una serie di giapponesi in frattura e di Marilyn da sbarco...
Finita
la sessione di foto, si inizia la risalita e qui scatta il momento Valentina,
ovvero la scoperta di come le forze negative, una volta invocate, si accumulino
e accavallino, sommandosi e non annullandosi.
Nessuno,
non uno dei frazionamenti della grotta è passato indenne dalla furia del
boccolo di Vicari... ogni nodo un pensiero, un ingarbugliamento, un qualche
cosa che non andava!
Ma
non temere Valentina... si può solo migliorare! Sù... anche i feedback positivi aìhanno una fine!
Ritrovati
tutti all'attacco del primo pozzo, mentre Fulippo disarma, ci ricomponiamo e
iniziamo l'uscita.
Buio,
ma non tanto da non far vedere le nuvole che ci girano sopra la testa.
Giù
alle macchine dove ci si cambia di corsa, ma fortunatamente a 4 °C e senza
acqua battente, ci si ricompatta giusto in tempo perchè avviate le auto arriva
la pioggia e quindi via verso il bar per posare la chiave... già la chiave!
M: "Piero,
hai preso la chiave vero?"
P:
"Si, certo, l'ho Tirata a Filippo e gli ho detto di prenderla lui"
M:
"Credo tu abbia fatto una min..... ata".
Al
Bar...
P: "Filippo
hai tu la chiave?"
F:
"ahahah, no, stanno scherzando..."
M:
" "
M: "Andiamo
a prendere la chiave..."
E
così con il buon Filippo, torniamo al parcheggio... un pò meno magico della
mattina... e Filippo si arma di scarponi per tornare all'ingresso.
Presa
la chiave, di nuovo in paese dove si recupera il resto del gruppo e via verso
Palermo.
L'aria
della Conca d'Oro ha effetto su Numesulide che in autostrada accusa di nuovo un
simpatico singhiozzo...
Problema?
Rimedio.
Invitato
a guardare Pietro, Nimesulide si riprende subito e il singhiozzo scopare! Miracolo!
E
quindi tutti a casa allegramente!
Partecipanti: Nina, Valentina, Marili, Giorgio, Nimesulide, Filippo, Marco e Gionni Pulpetta-anti singhiozzo Però.
Notizia di Marco
Foto
di Nina e Marco
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"Le Taddarite"