Incuriositi da alcune chiaccherate fatte con gli amici di Catania, Corrado e Fiorenzo, stimolati poi da un fiume di e-mail fra altri speleo come Mimmo e Gaetano, tanti pezzettini si sono messi in fila nella mia testa e quindi, sfruttando la presenza di Philippe, abbiamo provato a guardaer questa grotta con occhi diversi.
Per nostra fortuna un gruppo del Centro Speleologico Etneo, aveva in programma un'escursione al Vento proprio in questi giorni e come manna dal cielo, la telefonata di Fiorenzo che mi avvisava che avremmo trovato la grotta armata, campo libero e chi disarmava... mi ha spiazzato e commosso!!!
Arriviamo quindi a Isnello e la giornata non promette caldo solo e cieli azzurri... Fa un freddo cane e chi ha passato la notte in tenda, ha veramente dormito poco per il vento e per il freddo...
In un primo monento delle Madonie non si vede molto... solo dopo ore, si intravedono le cime innevate.
Sotto una leggera pioggerellina... la classica assuppaviddanu, ci cambiamo e inesorabilmente fradici, arriviamo all'ingresso della grotta.
Iniziamo quindi osservazioni, campionamenti, deduzioni...e tante cose sembrano strane.
Effettivamente questa grotta di normalità ne ha sempre mostrate poche!
Al Tarzan incontriamo un primo gruppo di raqgazzi del CSE, che gentilmene ci lasciano passare e alla fine dei traversi, intento ad armare il pozzo multinome, troviamo Fiorenzo!
Con lui si fa un giro verso il ramo delle faglie, si campionano dei minerali, poi degli altri, delle palline nere, dellel lamelle chiare... insomma un pò di tutto!
Qualche foto di rito fra fossili e cristalli, fra depositi rossi, e bianchi speleotemi e poi verso l'uscita.
Foto di Marjan e Marco
Partecipanti: Philippe, Marjan, Nina e Marco
e tutti gli amici del CSE!
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"Le Taddarite"