mercoledì 17 dicembre 2014

Rosso Vento14 dicembre 2014



Dopo la clamorosa assenza al campoVago mi tocca scontare la pena all’Abisso del Vento.
Il primo momento significativo della giornata è la sosta colazione: mezza teglia di pizza a Isnello.
A questo punto siamo in forma per raggiungere il Vento. Inizia la lunga discesa… a me toccano due sacchi.
Ignorando i consigli di Simone sull’uso e consumo del sacco, sia io che Filippo ci troviamo già al primo pozzo con qualche problemino…
Filippo scende praticamente a testa in giù dopo essersi “accappottato” per il peso del suo sacco portato in spalla invece che appeso alla fettuccia. Io pur avendo appeso i miei due sacchi alla fettuccia mi ritrovo al primo frazionamento aggrovigliato! Stacca e riattacca riesco a continuare la discesa fino al secondo frazionamento dove ancora il dondolamento nel vuoto dei due sacchi mi riaggroviglia. Mi allongio, cerco di rigirare i sacchi, non ci riesco…la lunga attesa non fa altro che allungare a molla la mia longe nuova…vabbè è il caso di chiedere un aiutino. “Simoneeeeeeee scendi a darmi una mano!”. Arriva Simone, mi guarda perplesso. Mi aiuta a srotolare lo srotolabile, ad accorciare l’accorciabile. E giù si scende!
Scoperto il trucchetto dei sacchi tra le gambe. 
La grotta continua senza intoppi. Uno splendida viaggio nel ventre della terra. Un ventre ROSSO! P35, pozzo strettoia, pozzo tarzan, i fatidici traversi, le arrampicate al buio girando attorno al pozzo cascata e ancora la Galleria Rossa, rossa che più rossa non si può! Senza dubbio il punto che mi ha affascinato di più con il suo piano inclinato sul quale sembra scorrere un fiume rosso fuoco. 
Si finisce con un simpatico pozzo che scende e poi risale sulla stessa corda. Fotofinish e si è pronti per risalire. La risalita è tremenda. È bello scendere così tanto in profondità ma poi la risalita? 
Eppure è parte fondamentale di quel viaggio fisico e mentale di ogni grotta. Fisico perché il corpo a volte grida…mentale perché ogni uscita in grotta è un tuffo nella propria testa oltre che il modo migliore per cementare i rapporti di condivisione con gli altri. Tutto dividi in grotta… le bellezze, le paure, il cibo, l’acqua, le risate…ma soprattutto la fiducia!
 E questo lato sublime della speleologia continua ad affascinarmi sempre di più!  
E una volta fuori? 
Lo spettacolo che ci ha atteso è di indicibile bellezza. Il nostro premio è un infinito cielo stellato. Luminoso, luminosissimo! 
E tantissime stelle cadenti!
Si torna a casa ma non prima di una sosta a Isnello a finire l’altra teglia di pizza. Questa volta seduti comodi al tavolo, come zombi, lampadati, fardati rosso vento. Risputati fuori dall’Abisso del Vento.




Notizia di Tonino
Partecipanti: Nina, Maddalonza, Filippo, Simone, Tonino
Foto di Simone

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