Nodi, armo e nozioni di
soccorso: la palestra male non fa!
Appuntamento ad un bar di
Mondello alle 8,30, ma già per strada scorgiamo un fiat 500 familiare, una
volta di colore bianco. La affianchiamo e siamo già quasi tutti: io, Giorgio,
Panella, Nina, Paolo, Riccardo e Simone. Oggi niente grotte… si fa palestra!
Dopo il caffè di rito, in pochi
minuti arriviamo sul posto e Simone arma velocemente, così abbiamo poi tutto il tempo a
disposizione per fare tanto tanto movimento. L’obiettivo di oggi non è però
fare solo sali-scendi sulla parete, ma affinare le tecniche. Affinare, o
almeno capirne qualcosa.
Anche per questo a Riccardo, che
prosegue l’armo di una seconda campata, Simone dà un’istruzione chiara: “Fallo difficile”.
Asole lunghe, un traversino qua e là… manca la tizia che
butta l’acqua da sopra la montagna e il gioco è fatto. In compenso piove un
po’, ma la cosa non ci tange.
Dopo un paio di salite e discese
di riscaldamento sulle 3 campate, alcuni si cimentano nel famigerato soccorso
uomo a uomo (o a donna), sospesi a pochi metri da terra per facilitare la
didattica. Intanto appare un caschetto verde brillante all’orizzonte. E’ Ponzio
che è venuta a darci il suo supporto morale, portarci dei bei mandarini e anche
a chiedere il nostro parere, durante le pause, su quale nuovo cellulare
comprare in questi giorni.
Paolo fa la cavia sospeso e Nina
lo salva in poco tempo, ma non senza
sudare. Simone intanto fornisce i consigli per sudare un po’ meno. Giorgio
salva Simone con dei buoni guizzi. Riccardo fatica non poco con Panella, non si
capisce bene se “la sua dieta tutto” l’anno non funziona bene se è Riccardo che
in realtà è a dieta quindi non ha le forze necessarie. Alla fine il salvataggio
riesce, ma Panella avrà segnali dell’imbraco sulle chiappe per un paio di
giorni.
Anche e terra c’è tanto da
ripassare e imparare. Si inizia con l’abc delle tecniche di armo, che non fa
mai male. Armo in serie, in parallelo, quando e perché l’uno o l’altro. Poi i
nodi vari, dal bolina al guida con frizione, coniglio, barcaiolo e otto
inseguito “assicutato”.
Subito dopo un dimostrazione di
discesa sui bloccanti, io, Giorgio e poi anche Panella ci cimentiamo con il
salto del nodo su corda. In realtà non “salto sulla corda”, ma diciamo sorpasso
di un nodo in progressione. Metti maniglia, salta nodo, togli e rimetti croll.
Con i movimenti giusti riesce. Riccardo ci segue e la prima volta è tutto
facile per me. Poi si fa il cambio attrezzi e si scende. La seconda
volta, più o meno, ci siamo. Panella fatica un po’ ma se la cava, idem Giorgio
che si prende il suo tempo. La terza
salita, quando dovresti avere imparato tutto, il classico errore da cambio
attrezzi: discensore messo male. Simone fa “affiancamento” e in pochi gesti mi
libero e scendo.
La stanchezza un po’ affiora, la
pausa pranzo è stata leggera. Giorgio si
cimenta con un po’ di disarmo e c’è
ancora tempo per una discesa in doppia di Nina, Simone e Riccardo. Panella,
Giorgio e io osserviamo, in realtà senza capirci molto.
Poi tocca a Paolo iniziare a salire e
raccogliere corde e ferri vari su una campata. Il resto del lavoro lo completa
Nina. E’ ormai pomeriggio inoltrato e decidiamo di andare.
Piccolo break con birra e
patatine non possono mancare nella dieta sportiva e ferrea di una buona
taddarita e quindi facciamo una pausa al bar davanti al mare grigio di
Mondello. Il tempo di una foto tutti insieme e si va casa, avendo ancora
imparato tante cose in più e sperando non dimenticarne troppe alla prossima
uscita.
Notizia di Nicola
Foto di Simone e Nicola
Partecipanti: Nicola, Panella, Riccardo, Simone, Nina, Giorgio, Paolo e Ponzio
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