Dopo più di un mese senza fare attività finalmente oggi si
va in grotta!
Partiamo da Palermo io, Marco e Filippo, direzione Castellammare
del Golfo. Qui raggiungiamo il gruppo di Ragusa al bar La Sorgente, una veloce
colazione e andiamo a prendere le chiavi della grotta e comprare la carne e il
vino per la sera.
Arrivati nei pressi della grotta aspettiamo Franco e Sara
del gruppo di Belpasso, ci cambiamo e arriviamo all’ingresso.
Qui cominciano i problemi! Il catenaccio del cancello non
vuole aprirsi... la chiave è quella sbagliata. Dopo essere tornati alle
macchine e aver chiamato a Castellammare per avere indicazioni, proviamo a
romper il lucchetto... ma ahimè è un catenaccio blindato. Dopo mille bestemmie
e colpi di mazzetta e scalpello ancora resiste. Rapido consulto fra Angelo e
Marco... e ad un certo punto una voce annuncia che possiamo entrare dal
laminatoio; si è infatti riusciti a spostare le sbarre che abbastanza
inutilmente e dannosamente lo chiudevano. Maledicendo la parietaria che stava
uccidendo me e la povera Sara per l’allergia finalmente entriamo. La prima
galleria è piena di cocci di vasi, testimoni della presenza dell’uomo in tempi
remoti, scattiamo qualche foto e andiamo avanti. Il gruppo di Ragusa procede
spedito per armare la grotta in vista della prossima esercitazione del soccorso
speleogico del CNSAS.
Siamo tanti e la progressione non è rapidissima, c’è tutto
il tempo di ammirare la grotta: enormi pozzi, gallerie dalle morbide forme date
dalle cupole sulla volta, sale immense. Procediamo sempre accompagnati da tanti
pipistrelli che svolazzano, che bello vederne così tanti! Un continuo di
gallerie pozzi e sale, si scende sempre più giù sembra non finire mai.
Camminiamo su enormi cumuli di guano, una mamma pipistrello che ci urla contro
proteggendo il piccolo sotto di lei, anche lui che urla contro di noi e
doppiamente cornuto si becca pure i muzzicuni di sua madre! In realtà abbiamo
invaso il loro ambiente mi sembra anche giusto che non ci vogliano!
Più giù una piccola colonia, un centinaio di esemplari tutti
raggruppati intenti nella cura della prole. Si scende ancora ed il tempo passa.
E’ tardi, ancora c’è da armare l’ultima serie di pozzi e così alcuni di noi, io,
Marco, Filippo e Franco cominciamo a risalire. La fatica e il caldo si fanno
sentire nella salita, ce la prendiamo comoda, in fondo non c’e alcuna fretta.
Scattiamo altre foto, qualcuno ammira un pene di fango, qualcuno le cupole o le
strane formazione di questa grotta stupenda.
Sempre accompagnati dallo svolazzare dei pipistrelli
arriviamo all’uscita. Fuori è buio, si vedono le luci delle città, il cielo
stellato… Ci reidratiamo, abbiamo sudato veramente tanto, mangiamo qualcosa e
scendiamo al campo.
Sono le 23:30, montiamo la tenda, raccogliamo un “piccolo”
mucchietto di legna e aspettiamo che anche gli altri escano. Il tempo passa in
fretta, Franco ci diletta con un comico monologo, e ci fa piegare in due dalle
risate per diverse ore.
Dopo un’oretta i primi due sono usciti e ci avvisano
che possiamo cominciare ad accendere il fuoco. Ceniamo accompagnati dalle
battute di Franco e dal vino, si continua a far baldoria, raccontando
barzellette fino alle 4. La stanchezza ed il sonno la fanno vinta, almeno ad
alcuni di noi che andiamo a dormire, mente un gruppetto va a fare il bagno alle
terme.
La notte in tenda è un delirio di caldo... tre facoceri ronfanti fanno effetto!!!
La mattina ci svegliamo col “dolce” suono dei motocross, che restano a
farci compagnia fin quando non ce ne andiamo. Tra le bestemmie e gli auguri di
incidenti ai motocrossisti facciamo colazione e smontiamo.
Fermata di rito alla Sorgente per le cassatelle, altre
quattro chiacchiere e risate in compagnia ed arriva il momento di salutarci e
tornare a casa.
Sono
distrutto dal sonno e dal caldo ma felice per la bella giornata che abbiamo
passato.
Notizia di Riccardo, con qualche incursione di Marco
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"Le Taddarite"