C’è crisi e mi tocca fare questa relazione senza additivi
aggiunti… pazienza.
Dopo un anno di inattività è un piacere riprendere con un
bella grotta di cui ho tanto sentito parlare. Altra bella cosa è stata la
presenza di Antonella “puzza-di-starnuto” Ravazzini, prima uscita insieme, sino
ad ora compagna di bevute in Vucciria e di chiacchere su come sterminare i
nostri concittadini, con cui ho condiviso l’errore di avere ascoltato Simone
che diceva che gli stivali di gomma non erano necessari per questa grotta…
experientia docet, e infatti d’ora in poi gli stivali li metterò per ogni
grotta.
In una macchina stracolma di bagagli e di risorse umane partiamo in
direzione casa di Maddalonza per prendere un qualche biscotto da offrire ai
nostri amici ragusani. Salutata Maddalonza si riparte, destinazione
Castellammare…breve tappa alla Sorgente, cassatella SUBITO, caffè, pranzo a
sacco e sigaretta, a questo punto possiamo raggiungere i ragusani dello Speleo Club Ibleo nel loro
campo a 5 stelle, troppo organizzati ma senza birre!
Sin da subito i ragusani
si sono dimostrati simpaticissimi, tempo di finire di fare colazione e di
stabilire cosa avremo mangiato per cena si parte per la grotta dell’Eremita. I
ragusani vanno avanti e armano, io ne approfitto per ripassare i movimenti… mi
sembrava di non ricordare nulla, chiedevo a Nina “ma questa cosa si fa così? E
quest’altra così?” sino a quando non tocca a me scendere… da un lato penso “finalmente
sbagno la mia attrezzatura nuova”, dall’altro mi ritrovo ad utilizzare come
discensore il simple, mentre sino ad allora avevo usato sempre lo stop… in più
so che questo pozzo è caratterizzato dal frazionamento cui segue la risalita in
cui si rischia l’effetto pendolo… insomma non ero molto tranquillo ma la
discesa è andata bene e mi sono trovato bene anche col simple, ma una volta
arrivato al famoso frazionemento ho preferito aspettare Nina per farle ancora
qualche domandina… Santa Nina!
Seguo le sue istruzioni, monto maniglia e il
tanto discusso nuovo croll della petzl, anche loro nuovi di zecca, tengo la
corda che mi precede e scendo leggiadramente sino a quando non mi ritrovo sulla
nuova verticale, nessun dondolio traumatico! Proseguo con la risalita, qualche
piccola difficoltà per smontare il croll e si prosegue tra discese su corda,
discese scivolose fangose (‘nte cuoinna a Simone) senza corda, volte con forme
morbide modellate dai vapori, pavimenti morbidi di guano che non puzza mia cara
Antonella “puzza-di-cacca-di-pipistrello” Ravazzini, e raggiungiamo i ragusani
che cercavano una fantomatica risalita nell’ultima sala che abbiamo raggiunto.
Scendiamo anche noi dal pozzo finestra, Antonio ci diceva tanto sono solo 15
metri… probabilmente erano il doppio ma pazienza! Scopriamo persino la puzza di
flauto, ultima hit della nostra Antonella
“puzza-di-cacca-di-pipistrello-che-suona-il-flauto-e-starnutisce” Ravazzini, ma
non scopriamo nessuna risalita quindi, dopo aver mangiato qualche biscotto torniamo
indietro. Disarmiamo noi, mi cimento pure io per la prima volta (più che altro
collaboro), perdo completamente la cognizione della grotta e quella che pensavo
fosse l’ultima risalita in realtà era la penultima… quel maledetto punto del
pendolo lo dovevo ancora riattraversare ed è stato al ritorno che mi ha dato
problemi, la solita Nina aveva percepito il mio nervosismo e mi aveva aspettato
ma questa volta un pochino ho penzolato, niente di traumatico comunque, ma non
sono riuscito a essere di sostegno con Antonella
“puzza-di-cacca-di-pipistrello-che-suona-il-flauto-e-starnutisce”
Ravazzini che mi chiedeva se era
facile…. Il mio “mah….insomma” non sarà stato molto d’aiuto.
Usciti dalla
grotta, spogliatici e rivestitici, il primo pensiero mio e delle Antonelle è di
fumarci una sigaretta, dopodicchè scendiamo al campo dove ci aspetta una cena
colossale a base di pasta aglio, olio e peperoncino, trinca di maiale, braciole
di pollo, salsiccia e vino… e c’era pure la torta!
I ragusani propongono una
scappata alle terme ma noi stremati decidiamo di restare al campo e dopo aver
cazzeggiato davanti al fuoco ci dirigiamo nei nostri appartamenti dove
crolliamo veramente presto.
La notte è stata allietata da pianti di bambini,
canti di uccelli, ronfolii e peti di cui sono stato ingiustamente incolpato io…
non capisco perché.
Notizia e foto di Giorgio
Partecipanti: Giorgio, Nina, Antonella, Simone e Marili
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"Le Taddarite"