venerdì 1 novembre 2013

Monte Inici_Grotta dell'Eremita 1.11.13



C’è crisi e mi tocca fare questa relazione senza additivi aggiunti… pazienza.
Dopo un anno di inattività è un piacere riprendere con un bella grotta di cui ho tanto sentito parlare. Altra bella cosa è stata la presenza di Antonella “puzza-di-starnuto” Ravazzini, prima uscita insieme, sino ad ora compagna di bevute in Vucciria e di chiacchere su come sterminare i nostri concittadini, con cui ho condiviso l’errore di avere ascoltato Simone che diceva che gli stivali di gomma non erano necessari per questa grotta… experientia docet, e infatti d’ora in poi gli stivali li metterò per ogni grotta. 
In una macchina stracolma di bagagli e di risorse umane partiamo in direzione casa di Maddalonza per prendere un qualche biscotto da offrire ai nostri amici ragusani. Salutata Maddalonza si riparte, destinazione Castellammare…breve tappa alla Sorgente, cassatella SUBITO, caffè, pranzo a sacco e sigaretta, a questo punto possiamo raggiungere i ragusani dello Speleo Club Ibleo nel loro campo a 5 stelle, troppo organizzati ma senza birre! 
Sin da subito i ragusani si sono dimostrati simpaticissimi, tempo di finire di fare colazione e di stabilire cosa avremo mangiato per cena si parte per la grotta dell’Eremita. I ragusani vanno avanti e armano, io ne approfitto per ripassare i movimenti… mi sembrava di non ricordare nulla, chiedevo a Nina “ma questa cosa si fa così? E quest’altra così?” sino a quando non tocca a me scendere… da un lato penso “finalmente sbagno la mia attrezzatura nuova”, dall’altro mi ritrovo ad utilizzare come discensore il simple, mentre sino ad allora avevo usato sempre lo stop… in più so che questo pozzo è caratterizzato dal frazionamento cui segue la risalita in cui si rischia l’effetto pendolo… insomma non ero molto tranquillo ma la discesa è andata bene e mi sono trovato bene anche col simple, ma una volta arrivato al famoso frazionemento ho preferito aspettare Nina per farle ancora qualche domandina… Santa Nina! 
 
Seguo le sue istruzioni, monto maniglia e il tanto discusso nuovo croll della petzl, anche loro nuovi di zecca, tengo la corda che mi precede e scendo leggiadramente sino a quando non mi ritrovo sulla nuova verticale, nessun dondolio traumatico! Proseguo con la risalita, qualche piccola difficoltà per smontare il croll e si prosegue tra discese su corda, discese scivolose fangose (‘nte cuoinna a Simone) senza corda, volte con forme morbide modellate dai vapori, pavimenti morbidi di guano che non puzza mia cara Antonella “puzza-di-cacca-di-pipistrello” Ravazzini, e raggiungiamo i ragusani che cercavano una fantomatica risalita nell’ultima sala che abbiamo raggiunto. Scendiamo anche noi dal pozzo finestra, Antonio ci diceva tanto sono solo 15 metri… probabilmente erano il doppio ma pazienza! Scopriamo persino la puzza di flauto, ultima hit della nostra Antonella “puzza-di-cacca-di-pipistrello-che-suona-il-flauto-e-starnutisce” Ravazzini, ma non scopriamo nessuna risalita quindi, dopo aver mangiato qualche biscotto torniamo indietro. Disarmiamo noi, mi cimento pure io per la prima volta (più che altro collaboro), perdo completamente la cognizione della grotta e quella che pensavo fosse l’ultima risalita in realtà era la penultima… quel maledetto punto del pendolo lo dovevo ancora riattraversare ed è stato al ritorno che mi ha dato problemi, la solita Nina aveva percepito il mio nervosismo e mi aveva aspettato ma questa volta un pochino ho penzolato, niente di traumatico comunque, ma non sono riuscito a essere di sostegno con Antonella “puzza-di-cacca-di-pipistrello-che-suona-il-flauto-e-starnutisce” Ravazzini  che mi chiedeva se era facile…. Il mio “mah….insomma” non sarà stato molto d’aiuto. 

Usciti dalla grotta, spogliatici e rivestitici, il primo pensiero mio e delle Antonelle è di fumarci una sigaretta, dopodicchè scendiamo al campo dove ci aspetta una cena colossale a base di pasta aglio, olio e peperoncino, trinca di maiale, braciole di pollo, salsiccia e vino… e c’era pure la torta! 
I ragusani propongono una scappata alle terme ma noi stremati decidiamo di restare al campo e dopo aver cazzeggiato davanti al fuoco ci dirigiamo nei nostri appartamenti dove crolliamo veramente presto. 
 La notte è stata allietata da pianti di bambini, canti di uccelli, ronfolii e peti di cui sono stato ingiustamente incolpato io… non capisco perché.


Notizia e foto di Giorgio
Partecipanti: Giorgio, Nina, Antonella, Simone e Marili

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