Segnalato da La Scintilena... (http://www.scintilena.com/speleopsicoriflessioni-nel-buio/04/18/)
“Il paracadutista, il subacqueo, l’alpinista, lo speleologo
affrontano a volte situazioni in cui il minimo errore, la minima
distrazione può costare loro la vita; ed è appunto allora che il
fenomeno tende a prodursi grazie al fatto che le informazioni
provenienti dal mondo esterno e da quello interno convergono in un punto
centrale e qui severamente selezionate. Ciò che è superfluo viene
scartato; pensare , sentire e volere si fondono allora armoniosamente
permettendo così all’Io il superamento della situazione. In queste
condizioni – osserva l’autore- percepire ed esistere diventano una cosa
sola, ci si fa tutt’uno con l’azione, ci si identifica con essa
completamente, e la dolorosa scissione soggetto-oggetto, che ci
perseguita come un trauma dalla nascita per un istante si annulla. Non
ci si sente più separati da ciò che si fa, azione e coscienza
coincidono. Talvolta ( anche se non sempre) la perdita della cognizione
astratta di sé è così totale da determinare una comunione con ciò che
ci circonda. E’ un momento magico: come nel momento supremo dell’amore,
l’Io e il mondo coincidono.”
[1996 - Gert Semler psicologo e paracadutista tedesco]
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