L’avventura comincia per me nel dopo pranzo di giorno 27 Ottobre. Con lo zaino in spalla lascio il mio luogo di lavoro a Praga per recarmi al mio primo raduno speleo!! Yeeeeeeeeee vacanza finalmente!!!
Il viaggio che mi attende è un po’ lungo è contorto: atterro a Milano e da li devo spostarmi a Verona dove Simone e Natasha mi aspettano. Mi ci vorranno circa 9 ore per arrivare e un ottimo puzzosissimo (di piscio e vomito) treno!
Ma lasciamo stare i dettagli, l’ottimismo è alto e io non vedo l’ora di arrivare. Questo è solo l’inizio, di quella che mi aspetto sarà una grandiosa esperienza (forse).
Alle 22.30 circa riesco finalmente ad arrivare a Verona, i miei due compagni di svenutura sono li che mi attendono, siamo i primi dei nostri ad arrivare, si scopre che parecchi di noi hanno il senso dell'orientamento di un criceto ceco (e non parlo di me), alla fine siamo in hotel, (3 stelle indovinate fra me, Simone e Natasha chi lo ha scelto!?).
La notte passa senza intoppi e già alle 6 siamo tutti in piedi, scendiamo a fare colazione e da tipici palermitani ci facciamo schifiare, qualcuno ruba lo zucchero, qualcuno la frutta secca e c'è chi si fa allegramente i panini per il pranzo con il buffet della colazione. Alle 8 siamo già a Negrar e qui comincia la nostra avventura/sventura.
Natasha ha prenotato per quella mattina la sua prima escurione, mentre io e Simone ci decidiamo a cercare il campeggio e a montare le tende, la lasciamo li ad attendere che arrivi qualcun altro. Nel frattempo noi abbiamo trovato il campeggio, Simone si diverte a montare il suo residence di tende con porticati, tendoni, e chi più ne ha più ne metta, e anche se io cerco di dargli una mano, dopo un pò capisco che i "grandi geni costruttori" vanno lasciati da soli. Natasha intanto ci comunica che si è trovata un autista personale per la sua escursione (era l'unica partecipante in tutto il raduno).
Il problema del giorno è solo uno, un piccolissimo dettaglio di cattiva organzzazione....mancano i cessi....si si mancano i cessi al campeggio, vero che ci sono le vigne e siamo speleo, ma un cessetto no?
Cosi comincia quella che sarà la tematica più ricorrente della giornata....appunto i cessi.
Nel pomeriggio si fa un pò di spesa, si rifornisce il campo di acqua e cibarie, comprate alla famila, dove indovinate un pò...hanno un cesso (di cui usufruiamo allegramente), si mangiucchia qualcosa e si fa un bel caffè. Io e Simone cominciamo anche a fare amicizia con i nostri vicini di tenda anche se poi molti li conosciamo già: si viene infatti a creare l'angolo della terronia, Ragusani, Belpassoti e Palermitani si sono tutti radunati li, montando le rispettive tende vicino alle nostre (l'angoletto Terronia crescerà poi nei giorni succesivi e qualcuno isserà anche la bandiera della Trinacria .....e vaiii!).
Nel pomeriggio ci rechiamo anche in segreteria per avere qualche informazione sulla nostra escursione di domani, torniamo al campo un pò con le pive nel sacco, una sola cosa è chiara, non ci faranno entrare alla Spluga anche se ci speravamo tanto!
In tarda serata, Ponzio-San e Sam la vichinga raggiungono il raduno, in compagnia di Piero e altri ex speleopetrini. Lo speleo bar è ancora un pò in costruzione e in via di sistemazione, quindi decidiamo di cucinare qualche cosa al campeggio (che intanto comincia a popolarsi...ma ancora non di cessi), recuperata Natasha, ci ingozziamo di vellutata alle carote (credo) e risotti precotti, insomma alta cucina, dopo di che tutti allo speleo bar. I vari gruppi si stanno organizzando nel montare stand e sistemare e c'è già chi comincia a cucinare, ci aggiriamo un pò fra gli ambienti, dove c'è musica, vecchie e nuove facce, odori vari di cibarie e cosi senza fama nè gloria passa la prima serata.
La nottata in tenda però si rivela un incubo, fa freddo, ma soprattutto freddo umido che patirò per tutto il resto della nottata senza riuscire a scaldare.
L'indomani, fra una lavata di denti con l'acqua minerale e colazione a base di tea deteinato (e già cominciamo male) ci avviamo alla segreteria, pensando vanamente di fare la nostra escursione organizzata con mezzi proprio e noi appunto abbiamo una bella macchina carica di materiale anche da progressione che però non useremo affatto.
La mattinata infatti squaglia fra una lametela e l'altra, fra disorganizzazione e ricerca di questo fantomatico responsabile con cui poi nei giorni successivi mi capiterà di parlare a lungo.
Fatto sta che mentre noi ci aggiriamo frustrati da un posto all'altro, arrivano la Stokka e MrV., atterrati appunto poco prima a Verona. Separatici solo per un breve lasso di tempo ci ritroviamo tutti per pranzo allo speleo bar, ci sono parecchie scelte adesso, paste con diversi condimenti, e tante altre leccornie, io mi do da fare con una genovesissima pasta al pesto e per tenere vive le radici, con un bel cannolo dai Belpassoti (inutile dire che noi a Palermo li facciamo più buoni).
Il pomeriggio trascorre fra un proiezione e l'altra, dalla scuola materna a quella elementare, a guardare i libri, ad iscriversi al SSI e a votare.
Durante il raduno assisteremo a vari tipi di proiezioni, da racconti di spedizioni a foto tridimensionali, tutte molto belle e estremamente interessanti (un grandioso lavoro da parte di tanti speleo italiani!)
La sera poi si va allo spelo bar a mangiare e qui cominciano le missioni, il presidente ci manda a turno a procaciare cibo e cosi faremo per tutto il raduno, provando un pò di tutto, dalla pasta fresca dei Ragusani, alle arancine, agli arrosticini, carne e polenta, pizzoccheri e chi più ne ha più ne metta. Ogni sera poi lo spelo bar si va popolando sempre di più, e ci sono vari gruppi che suonano. La nottata poi trascorre più serena e più calda, Cristina con il suo sacco a pelo meno Everest, blocca il freddo e finalmente risco a dormire. e poi udite udite, hanno messo i cessiiii!!!
Il giorno successivo riproviamo ad andare in escursione, stavolta con i pullman che da manifesto doveva partire alle 9 e invece è andato via prima, semivuoto e soprattutto senza di noi. Fra un pò di rabbia e lamentele, finalmente il famoso responsabile ci porta in macchina lui stesso sino al primo stop del pullman, e mentre ci porta li mi spiega tutti i problemi che ci sono stati nell'organizzare questo raduno. L'escursione è guidata dal Prof. Ugo Sauro che ci porta a vedere bellissimi posto tra cui il Ponte di Veja, che è anche il più meritevole della giornata.
Alle 4, dopo il sito archeologico del Riparo Tagliente, torniamo a Negrar, e qui devo ammettere che anche i migliori di noi cedono, qualcuno si fa la doccia, e non un qualcuno a caso! siamo in tre a cedere, qualcuno in un comodo b&b altri nello spogliatoio dell'arbitro. Dopo questa bella ripulita torniamo alla scuola dove assistiamo alla presentazione del bellissimo libro sulla spedizione alla Spluga della Preta, i cuori più teneri si commuovono, mentre noi uomini duri resistiamo. Alla fine della cerimonia "spontaneamente" mi offro di andare a comprare il libro per il nostro gruppo e a farmelo firmare dai partecipanti storici della spedizione. Purtroppo la mia innocenza viene mal ripagata e qualche merda se ne approfitta immortalandomi con "il mio vero padre" (non ci credete non è vero).
Poco dopo ci rechiamo allo stand dei materiali e tutti, tranne me, riescono a comprare qualcosa (ma tanto mi rifaccio l'ultimo giorno)
Nuova cena e poi a vedere proiezioni, lo speleo bar si è davvero riempito, e una simpatica lambretta del soccorso passa tra i tavoli distribuendo vino!
Anche il campeggio si è incredibilmente riempito e le tende e le macchine hanno ormai invaso il campo. Dopo esserci appisolati davanti alle proiezioni torniamo in tenda e via di nuovo un'altra fredda nottata. La mattina seguente ci aspetta la nostra ultima escursione, Natasha intanto si prepare a partire per tornare a Palermo. Io mi alzo decisamente di cattivissimo umore e passo gran parte della giornata in un nero silenzio. I posti che vediamo però sono veramente meravigliosi, sopratuto la Valle Delle Sfingi, e quindi l'escursione è davvero piacevole nonostante la mia cupaggine.
Nel tardo pomeriggio poi ci ritroviamo tutti di nuovo allo stand dei materiali, e finalemnte anche io riesco a compare qualcosa tra cui una meravigliosa borsa della north face che MrV. cerca in tutti i modi di rubarmi, tutto ciò che compriamo viene poi stipato nella macchina di Simone, scarpe, felpe, cordini, libri in gran quantità, sottotuta e tanto altro. La sera allo speleo bar abbiamo compagnia, Baffo ci intrattiene spiegandoci le tecniche di seduzione, e di stuppatura di naso, poi Cristina e Simone si cimentano nella strettoia mentre MrV. li fotografa. C'è chi organizza una gara di tetta più pesante e anche di trasporto di barella, insomma il delirio più totale, gente in maschera, ubriachi vari, pazzi e esaltati, ma è tutto divertentissimo e il mio umore comincia a migliorare.
Questa è la nostra ultima sera perchè l'indomani si riparte, Simone torna in nave, mentre il resto di noi ritorna a Palermo in aereo.
La mattina si fa una magra colazione e poi si torna alla famila a comprare roba. Al campeggio si comincia a smontare e a chiudere le tende, a caricare ancora di più la macchina di Simone, comprese le scarpe che dopo l'escursione puzzano di merda. A pranzo siamo tutti pronti per andare via, però prima si pranza, a mani nude e sudice io e Sam quartiamo un' incandescente (uno si fa per dire sono tre ) pollo allo spiedo con contorno di cipollotti e crocchette, caffè e via a salutare Simone che si avvia verso Genova, anche Ponzio ci lascia perchè va a Bologna (?) e rimaniamo in 4, io, la Stokka, MrV e Sam. Grazie ad un passaggio arriviamo in aeroporto e non si sa perchè in coda per salire in aereo c'è un enorme spazio vuoto intorno a noi, effettivamente fra pollo, sporciza, sudore e il resto il nostro odore riesce a tenere tutti lontani.
Un ora di viaggio e l'avventura finisce
Dalla Lessinia è tutto
Passo e Chiudo
Notizia La Riccia
Partecipanti, Stokka, Mr V., Simone, Ponzio-San, Sam, Natasha e io.
Il viaggio che mi attende è un po’ lungo è contorto: atterro a Milano e da li devo spostarmi a Verona dove Simone e Natasha mi aspettano. Mi ci vorranno circa 9 ore per arrivare e un ottimo puzzosissimo (di piscio e vomito) treno!
Ma lasciamo stare i dettagli, l’ottimismo è alto e io non vedo l’ora di arrivare. Questo è solo l’inizio, di quella che mi aspetto sarà una grandiosa esperienza (forse).
Alle 22.30 circa riesco finalmente ad arrivare a Verona, i miei due compagni di svenutura sono li che mi attendono, siamo i primi dei nostri ad arrivare, si scopre che parecchi di noi hanno il senso dell'orientamento di un criceto ceco (e non parlo di me), alla fine siamo in hotel, (3 stelle indovinate fra me, Simone e Natasha chi lo ha scelto!?).
La notte passa senza intoppi e già alle 6 siamo tutti in piedi, scendiamo a fare colazione e da tipici palermitani ci facciamo schifiare, qualcuno ruba lo zucchero, qualcuno la frutta secca e c'è chi si fa allegramente i panini per il pranzo con il buffet della colazione. Alle 8 siamo già a Negrar e qui comincia la nostra avventura/sventura.
Natasha ha prenotato per quella mattina la sua prima escurione, mentre io e Simone ci decidiamo a cercare il campeggio e a montare le tende, la lasciamo li ad attendere che arrivi qualcun altro. Nel frattempo noi abbiamo trovato il campeggio, Simone si diverte a montare il suo residence di tende con porticati, tendoni, e chi più ne ha più ne metta, e anche se io cerco di dargli una mano, dopo un pò capisco che i "grandi geni costruttori" vanno lasciati da soli. Natasha intanto ci comunica che si è trovata un autista personale per la sua escursione (era l'unica partecipante in tutto il raduno).
Il problema del giorno è solo uno, un piccolissimo dettaglio di cattiva organzzazione....mancano i cessi....si si mancano i cessi al campeggio, vero che ci sono le vigne e siamo speleo, ma un cessetto no?
Cosi comincia quella che sarà la tematica più ricorrente della giornata....appunto i cessi.
Nel pomeriggio si fa un pò di spesa, si rifornisce il campo di acqua e cibarie, comprate alla famila, dove indovinate un pò...hanno un cesso (di cui usufruiamo allegramente), si mangiucchia qualcosa e si fa un bel caffè. Io e Simone cominciamo anche a fare amicizia con i nostri vicini di tenda anche se poi molti li conosciamo già: si viene infatti a creare l'angolo della terronia, Ragusani, Belpassoti e Palermitani si sono tutti radunati li, montando le rispettive tende vicino alle nostre (l'angoletto Terronia crescerà poi nei giorni succesivi e qualcuno isserà anche la bandiera della Trinacria .....e vaiii!).
Nel pomeriggio ci rechiamo anche in segreteria per avere qualche informazione sulla nostra escursione di domani, torniamo al campo un pò con le pive nel sacco, una sola cosa è chiara, non ci faranno entrare alla Spluga anche se ci speravamo tanto!
In tarda serata, Ponzio-San e Sam la vichinga raggiungono il raduno, in compagnia di Piero e altri ex speleopetrini. Lo speleo bar è ancora un pò in costruzione e in via di sistemazione, quindi decidiamo di cucinare qualche cosa al campeggio (che intanto comincia a popolarsi...ma ancora non di cessi), recuperata Natasha, ci ingozziamo di vellutata alle carote (credo) e risotti precotti, insomma alta cucina, dopo di che tutti allo speleo bar. I vari gruppi si stanno organizzando nel montare stand e sistemare e c'è già chi comincia a cucinare, ci aggiriamo un pò fra gli ambienti, dove c'è musica, vecchie e nuove facce, odori vari di cibarie e cosi senza fama nè gloria passa la prima serata.
La nottata in tenda però si rivela un incubo, fa freddo, ma soprattutto freddo umido che patirò per tutto il resto della nottata senza riuscire a scaldare.
L'indomani, fra una lavata di denti con l'acqua minerale e colazione a base di tea deteinato (e già cominciamo male) ci avviamo alla segreteria, pensando vanamente di fare la nostra escursione organizzata con mezzi proprio e noi appunto abbiamo una bella macchina carica di materiale anche da progressione che però non useremo affatto.
La mattinata infatti squaglia fra una lametela e l'altra, fra disorganizzazione e ricerca di questo fantomatico responsabile con cui poi nei giorni successivi mi capiterà di parlare a lungo.
Fatto sta che mentre noi ci aggiriamo frustrati da un posto all'altro, arrivano la Stokka e MrV., atterrati appunto poco prima a Verona. Separatici solo per un breve lasso di tempo ci ritroviamo tutti per pranzo allo speleo bar, ci sono parecchie scelte adesso, paste con diversi condimenti, e tante altre leccornie, io mi do da fare con una genovesissima pasta al pesto e per tenere vive le radici, con un bel cannolo dai Belpassoti (inutile dire che noi a Palermo li facciamo più buoni).
Il pomeriggio trascorre fra un proiezione e l'altra, dalla scuola materna a quella elementare, a guardare i libri, ad iscriversi al SSI e a votare.
Durante il raduno assisteremo a vari tipi di proiezioni, da racconti di spedizioni a foto tridimensionali, tutte molto belle e estremamente interessanti (un grandioso lavoro da parte di tanti speleo italiani!)
La sera poi si va allo spelo bar a mangiare e qui cominciano le missioni, il presidente ci manda a turno a procaciare cibo e cosi faremo per tutto il raduno, provando un pò di tutto, dalla pasta fresca dei Ragusani, alle arancine, agli arrosticini, carne e polenta, pizzoccheri e chi più ne ha più ne metta. Ogni sera poi lo spelo bar si va popolando sempre di più, e ci sono vari gruppi che suonano. La nottata poi trascorre più serena e più calda, Cristina con il suo sacco a pelo meno Everest, blocca il freddo e finalmente risco a dormire. e poi udite udite, hanno messo i cessiiii!!!
Il giorno successivo riproviamo ad andare in escursione, stavolta con i pullman che da manifesto doveva partire alle 9 e invece è andato via prima, semivuoto e soprattutto senza di noi. Fra un pò di rabbia e lamentele, finalmente il famoso responsabile ci porta in macchina lui stesso sino al primo stop del pullman, e mentre ci porta li mi spiega tutti i problemi che ci sono stati nell'organizzare questo raduno. L'escursione è guidata dal Prof. Ugo Sauro che ci porta a vedere bellissimi posto tra cui il Ponte di Veja, che è anche il più meritevole della giornata.
Alle 4, dopo il sito archeologico del Riparo Tagliente, torniamo a Negrar, e qui devo ammettere che anche i migliori di noi cedono, qualcuno si fa la doccia, e non un qualcuno a caso! siamo in tre a cedere, qualcuno in un comodo b&b altri nello spogliatoio dell'arbitro. Dopo questa bella ripulita torniamo alla scuola dove assistiamo alla presentazione del bellissimo libro sulla spedizione alla Spluga della Preta, i cuori più teneri si commuovono, mentre noi uomini duri resistiamo. Alla fine della cerimonia "spontaneamente" mi offro di andare a comprare il libro per il nostro gruppo e a farmelo firmare dai partecipanti storici della spedizione. Purtroppo la mia innocenza viene mal ripagata e qualche merda se ne approfitta immortalandomi con "il mio vero padre" (non ci credete non è vero).
Poco dopo ci rechiamo allo stand dei materiali e tutti, tranne me, riescono a comprare qualcosa (ma tanto mi rifaccio l'ultimo giorno)
Nuova cena e poi a vedere proiezioni, lo speleo bar si è davvero riempito, e una simpatica lambretta del soccorso passa tra i tavoli distribuendo vino!
Anche il campeggio si è incredibilmente riempito e le tende e le macchine hanno ormai invaso il campo. Dopo esserci appisolati davanti alle proiezioni torniamo in tenda e via di nuovo un'altra fredda nottata. La mattina seguente ci aspetta la nostra ultima escursione, Natasha intanto si prepare a partire per tornare a Palermo. Io mi alzo decisamente di cattivissimo umore e passo gran parte della giornata in un nero silenzio. I posti che vediamo però sono veramente meravigliosi, sopratuto la Valle Delle Sfingi, e quindi l'escursione è davvero piacevole nonostante la mia cupaggine.
Nel tardo pomeriggio poi ci ritroviamo tutti di nuovo allo stand dei materiali, e finalemnte anche io riesco a compare qualcosa tra cui una meravigliosa borsa della north face che MrV. cerca in tutti i modi di rubarmi, tutto ciò che compriamo viene poi stipato nella macchina di Simone, scarpe, felpe, cordini, libri in gran quantità, sottotuta e tanto altro. La sera allo speleo bar abbiamo compagnia, Baffo ci intrattiene spiegandoci le tecniche di seduzione, e di stuppatura di naso, poi Cristina e Simone si cimentano nella strettoia mentre MrV. li fotografa. C'è chi organizza una gara di tetta più pesante e anche di trasporto di barella, insomma il delirio più totale, gente in maschera, ubriachi vari, pazzi e esaltati, ma è tutto divertentissimo e il mio umore comincia a migliorare.
Questa è la nostra ultima sera perchè l'indomani si riparte, Simone torna in nave, mentre il resto di noi ritorna a Palermo in aereo.
La mattina si fa una magra colazione e poi si torna alla famila a comprare roba. Al campeggio si comincia a smontare e a chiudere le tende, a caricare ancora di più la macchina di Simone, comprese le scarpe che dopo l'escursione puzzano di merda. A pranzo siamo tutti pronti per andare via, però prima si pranza, a mani nude e sudice io e Sam quartiamo un' incandescente (uno si fa per dire sono tre ) pollo allo spiedo con contorno di cipollotti e crocchette, caffè e via a salutare Simone che si avvia verso Genova, anche Ponzio ci lascia perchè va a Bologna (?) e rimaniamo in 4, io, la Stokka, MrV e Sam. Grazie ad un passaggio arriviamo in aeroporto e non si sa perchè in coda per salire in aereo c'è un enorme spazio vuoto intorno a noi, effettivamente fra pollo, sporciza, sudore e il resto il nostro odore riesce a tenere tutti lontani.
Un ora di viaggio e l'avventura finisce
Dalla Lessinia è tutto
Passo e Chiudo
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Partecipanti, Stokka, Mr V., Simone, Ponzio-San, Sam, Natasha e io.
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"Le Taddarite"