martedì 7 novembre 2017

Ancora per vecchie miniere ottobre 2017




Sabato 14 Ottobre 2017 si è tenuta l’ultima giornata di esplorazione dell'area della vecchia miniera Castelli a Casteltermini.
Da Palermo sono partiti in quattro, Mirko, Betel, Filippo e Mariano, si sono incolonnati pazientemente sulla Palermo-Agrigento dietro a un tir e un rimorchiatore e hanno raggiunto un Marco un po’ meno paziente al Motel San Pietro, mentre Claudia e Dario aspettavano direttamente alla solfatara.









A gruppo riunito è cominciata la perlustrazione del versante ovest, su cui erano rimasti dei cunicoli non controllati le volte precedenti. Mariano è andato sul lato opposto a squagliarsi al sole per dare indicazioni sfruttando una visuale migliore è così, grazie a lui, Filippo ha trovato una cavità interessante, al cui interno ha individuato una fessura “misura Betel”, dove Betel in effetti è entrata, con qualche difficoltà.


  




Mentre lei strisciava ansimante in quel budello, gli altri seguivano la prima lezione di rilievo della giornata. Le lezioni sono poi continuate in un’altra piccola galleria, cui è seguito il pranzo, degno di nota esclusivamente per le noci fresche che aveva premurosamente sgusciato e portato Mariano.

Nella seconda parte della giornata il gruppo si è spostato sull’altro versante e sparpagliato. Claudia e Filippo sono spariti dentro a una bella grotta, grande rispetto alle precedenti e con tre ingressi, nella quale gli altri li hanno seguito, per fare il rilievo e le fotografie, o anche solo per guardare. Usciti da lì con gli occhi che bruciavano per la polvere, pensavano che il lavoro fosse finito e si potesse andare via, ma c'è stato un imprevisto. Marco ha visto un altro ingresso, verticale, che si apriva su uno stanzone. Si è deciso allora di calare Betel perché potesse dire se c’era motivo di far scendere anche Marco. Disgraziatamente per Dario e Filippo, il motivo c’era. Lì dentro si trovavano fiori di gesso di più colori, bianchi, arancioni, verdi, e cristalli di gesso bituminoso molto molto scuri, varie gallerie artificiali parzialmente franate, probabilmente in origine comunicanti, e, in fondo a una di queste, il piccolo Johnny, arrivato da chissà dove è pressoché mummificato.

Per fortuna da fuori Dario chiamava e metteva fretta, perché il sole era tramontato da un pezzo, non c’erano più nemmeno gli ultimi segni del crepuscolo. Era già notte. Per chi la sera non se l’era persa dentro a un buco e aveva dovuto aspettare fuori, sicuramente il tempo era passato più lentamente: Mirko e Mariano erano già alla macchina e Claudia a metà strada, ferma senza luce. Era l’ora di tornare a casa.

Una piccola nota a parte merita il rilievo, che in ognuna di queste gite in miniera è stato la cosa più interessante. Richiede una osservazione diversa dello spazio ipogeo, un cambiamento di punto di vista radicale, che costringe a familiarizzare con la struttura della grotta e, in qualche modo, a farla propria. È per questo che ci aspettiamo a breve un corso!


Notizia di Betel
partecipanti: Mirko, Mariano, Filippo, Claudia, Betel, Dario e Marco

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