Pozzo Fiandra con Pandoro
Andare in grotta è uno
dei migliori modi per rimettersi in
sesto psicologicamente dalle stressanti feste natalizie con lunghi pasti,
bambini urlanti e traffico costante.
Dopo aver atteso Annalucia
alla stazione, perché come sempre ero in anticipo, al suo arrivo ci dirigiamo
al luogo di appuntamento sotto casa di Ceres, e da li diretti a Belmonte per
incontrarci con Barbara.
Solite incertezze sulla
traversa alla quale girare, ma, sarà per fortuna o intuito arriviamo subito al
parcheggio auto nei pressi della grotta.
In sequenza assistiamo alla
foto di gruppo, Ceres che sfoggia la sua tuta del palio di Siena (che invidio
fortemente), Flavia che si allontana per andare alla toilette e manco il tempo
di fare 3 metri e finisce piedi all’aria e si rialza sperando che nessuno
l’avesse vista, Ceres e Barbara che assicurano il pandoro moschettonabile
all’imbrago.
Roberto arma, scendiamo il
primo pozzo e superiamo la temuta pietraia, molte pause per guardarci intorno e
fare qualche foto, ma il pandoro?dopo, dopo.
La grotta presenta qualche
difficoltà ma chi non era vi era mai stato non si fa intimorire, arriviamo al
fondo superando la strettoia, ci sono 2 tipologie di speleologi, quelli che
superano le strettoie con eleganza e poi Flavia.
Usciamo scaglionati, io
disarmo per salutare la grotta, Ceres santia perché alla fine non abbiamo
aperto il pandoro che per tutta la grotta si è portato dietro, un topo
rosicchia la mia borsetta con le chiavi della macchina alla base del primo
pozzo, usciamo che è già buio umido e freddo, ci ricomponiamo di fretta e
subito alle macchine, per questa volta niente birra postgrotta.
Notizia e foto di Simone
Partecipanti: Annalucia,
Barbara, Ceres, FlaviaBla, Roberto, Simone.
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"Le Taddarite"