Era da tanto tempo che non si visitava questa grotta, l’Inghiottitoio
di Monte Conca. Lei, smaliziata e capricciosa ce lo fa pesare. Si fa trovare
bella come sempre, pulita, con pochissimo fango, poca acqua lungo i pozzi.
Elegante nelle sue forme, ci mostra gli animaletti e insetti
che dentro lei vivono.
Noi siamo lì per solleticarla e fare dei campionamenti finalizzati
a degli studi tramite i quali ricercatori cercheranno di studiare il clima del
passato.
Chissà se gli speleotemi di questa cavità racconteranno
vecchie storie.
Siamo un bel gruppo, quattro Taddarite e tre del GS Kamicos
di Sant’Angelo Muxaro.
Ci si cambia velocemente sotto un caldo sole... certo che
tra chili in più, imbraghi stretti che richiedono manovre e paranchi per la
chiusura e staffe che mancano... Ma si ricompone tutto!
E allora, via, tra i campi di grano fino all’ingresso grotta
e poi veloci lungo la galleria alta ad armare il primo pozzo.
Iniziamo a campionare presto e quindi la progressione va a
rilento, ma va bene così per guardare bene ogni dettaglio della grotta.
Come sempre, specialmente per chi non conosce questi
ambienti, il bidet è un punto delicato... ne sa qualcosa Claudia che per non
bagnarsi, lo approccia proprio come il sanitario da cu prende il nome... fino a
desistere e finire a mollo!
Si scendono gli altri due pozzi, gli armi “acrobatici”
lasciano qualche perplessità, ma tutto fila. Chi può e non conosce la grotta,
si concede anche una passeggiata nella galleria bassa.
La risalita avviene velocemente, senza nessun intoppo nella
progressione, mentre i capricci della grotta, ci fanno lasciare un pezzo
dentro, pegno da pagare per tornare a trovarla presto, prestissimo!
Partecipanti: Claudia, Alessandro, Davide, Angelo, Giovanni,
Angelo e Marco
Foto di Giovanni e Marco
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"Le Taddarite"