venerdì 20 novembre 2015

La Zubbia ritrovata - 15/11/2015


Si narra che tanto tempo fa, sulla vetta del Monte Pizzuta, esistesse una grotta con un piccolo ingresso con fattezze simili a quel passaggio stretto e umido che solitamente si supera nascendo, e con saloni finemente concrezionati che hanno incantato anche il buon Terranova. Ma questa grotta venne per molto tempo dimenticata dalla Taddarite a causa della lunga e faticosa salita da compiere prima di raggiungerne l'entrata. Così, la mattina di una bella domenica uggiosa e umida, ci ritrovammo alla base della suddetta salita, armati di imbraco e coordinate GPS (poco affidabili) decisi a ritrovare lo "Zubbione della Pizzuta".
Il sudore che impregnava le fronti e le mutande non ci fermò e finalmente, dopo un'ora abbondante, ci trovammo nel bel mezzo di un rado boschetto popolato da rovi e rospi dal quale i nostri sguardi dominavano l'intero paese di Piana degli Albanesi e il lago, spaziando verso l'infinito e oltre. Ma il difficile doveva ancora venire. Solo i più impavidi del gruppo si misero a setacciare tutta l'area come segugi guidati dall'odore di buco, cercando la zubbia dimenticata; gli altri decisero di rimanere fermi a chiacchierare amabilmente, pentendosene solo quando le mani cominciarono a diventare viola per il freddo. Le speranze di poter nuovamente introdursi in questo "scrigno" (cit. il buon Terranova) si erano affievolite e stavano per dissolversi, quand'ecco che un grido vittorioso risuonò nel silenzio del bosco della Pizzuta <<L'ho trovata!!!>>.
Fu Ceres, guidato dagli omini di pietra, a fare la lieta scoperta e quindi potemmo scendere nuovamente all'interno dello Zubbione squarciandone il buio che a lungo aveva mantenuto, grazie anche all'abilità dell'eccellente FilippoLoCiceroilgeometra e all'aiuto di Gandalf. I passaggi più stretti si alternavano a grandi saloni abbelliti da concrezioni bianche e lucide, grosse meduse, vele e stalattiti che scendevano dai tetti come lampadari preziosi.

 











I laghetti, limpidi e mossi solo dalle piccole gocce che si lasciavano cadere dall'alto, davano l'impressione di luoghi fantastici popolati da fate luccicanti illuminate dalle nostre luci invadenti. 


Il timore di trovare buio pesto all'uscita ci fece tornate all'aria aperta senza che avessimo esplorato gli ultimi pozzi ma con la speranza di tornare presto (anche per recuperare il cordino di FilippoLoCiceroilgeometra).
Le fatiche della giornata vennero, come sempre, ricompensate con la bevanda e il cibo prelibato preferiti dalle Taddarite (birra e patatine). 
Lo Zubbione della Pizzuta non sarà più un mistero, l'antro ritrovato non verrà più perso... Abbiamo preso le coordinate!





Notizia di Flaviabla
Partecipanti: Simone, Nina, Ceres, FilippoLoCiceroilgeometra, Valentina, Antonella, Nicola, Tonino, Dario, FlaviaBla

Foto: Simone

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"Le Taddarite"