venerdì 2 agosto 2013

26 e 27 Luglio 2013 - Campo Speleo a Milena

Venerdì 26 Luglio
Come al solito noi taddarite ci dobbiamo fare sempre riconoscere, partiamo da Palermo alla volta di Milena nel pomeriggio di giovedi, le macchine sono la mia e quella di Ponzio. Ovviamente la mia macchina scappottata piena di bagagli attira la curiosità degli altri automobilisti in viaggio per la statale, che non hanno di niente di meglio da fare che lanciare occhiatacce come a dire “ ma viri sti fuiddi”... testa i mi....a talia a strada, rispondiamo in coro dalla macchina!!!
Arrivati con molta calma al paese veniamo accolti da MilenAngelo, questo campo sarà molto diverso dai precedenti, questa volta avremo una casa con bagno, doccia e soprattutto letti (occupati a lampo da me e Lombrellone). Dopo una prima visione della zona già giovedi pomeriggio decidiamo che era ora di andare a preparare la classica cena speleo ovviamente a base di sasizza, capicollo (niente puntine stavolta mi spiace) e tanta ma tanta birra!!!
Così dopo aver ammirato la grarigghia versione deluxe dello zio di Angelo mi appresto a compire il sacro rito dell'incenerimento degli appunti...già era stato fatto con quelli di chimica tempo addietro, adesso tocca a quelli di matematica e visto gli anni che ho impiegato a sostenere i due esami capirete bene la quantità di carta accumulata. Le tre sere successive forniranno il calore necessario ad alimentare la fornacella (e chista fu fatta puru).
La zona di Milena per chi non lo sapesse è abbastanza calda in questo periodo quindi avevamo deciso a priori che l'esplorazione e ricognizione del giorno dopo verrà iniziata appena arrifriscava u tiempu. Ma le mattinate a Milena sono molto lunghe, decidiamo così di andare alla famosissima e altrettanto lipposa spiaggia di San Leone, dove tra una mummiata, una nuotata, un sonnellino e spit ca mi iecca a rina o mari 'ncapu passa anche la mattinata. Tornati a casa ci aspetta l'ottima pasta col pesto preparata da Tiziana; pasta che io e Lombrellone non possiamo consumare insieme agli altri perchè proprio in quel momento arriva alla stazione di Campofranco la nostra cara Valentina, allora via sulla jeppippa a compiere la cronoscalata di Milena per andarla a recuperare.
Nel pomeriggio ci diamo da fare, arrivati nei pressi della fattoria/ovile del famosissimo Zu Lullù ci dividiamo in tre squadre. Una cerca una possibile prosecuzione a quanto visto il giorno prima, un'altra batte la parete rocciosa alla ricerca di possibili cavità e l'ultima verifica la presenza di una risorgenza. Purtroppo le ricerche danno quasi tutte esito negativo e si deve rimandare a tempi più freschi l'esplorazione di alcune nichiette viste in parete.
Solito rende-vous al campo base per confrontare le nostre impressioni e discutere dei prossimi campi in zona, gustando una birra ghiacciata e guardando gli integrali doppi bruciare.

Sabato27 Luglio
A circa una settimana dal weekend del 27 e 28 luglio che ha visto protagoniste la cittadina di Milena e la grotta di Monte Conca, posso finalmente raccogliere i pensieri e i ricordi e narrare quanto avvenuto.
Cominciamo dall’inizio. Dal solito luogo di ritrovo, dalle solite chiacchiere stile 4 amici al bar nel tentativo di “cafuddare” tutta la roba portata per il weekend dentro il bagagliaio, e non solo, della Punto.
Ci incamminiamo, e dopo soste interminabili lungo la strada dissestata e la mitica arancina del Bar della statale arriviamo finalmente a destinazione. Qui ci aspetta il resto della ciurma che, assonnata, ustionata, e un poco anche scazzata, ci accoglie calorosamente.
Con il nostro arrivo coincide anche l’abbandono del campo da parte de Lombrellone, Ceres e Wanda che decidono di ripartire per Palermo. Tutti noi, tranne le bruciacchiate Ponzio e Tiziana, il dolorante Paolo e l’iperattivo Spit, ci prepariamo invece all’assalto di Monte Conca.
Le notizie su questa grotta non sono molto rassicuranti. Tra Ponzio che si lamenta di averla risalita sotto uno scroscio d’acqua tipo salmone, e Simone che si vanta di aver fatto la mattanza del Ponziospada, mi avvio ad affrontare l’impresa con la paura di una sardina che si trova di fronte ad un feroce predatore.
Arriviamo nei pressi della riserva e sotto il sole infernale la vestizione con i pile e tutta la roba pesante non è per nulla semplice. Riccardo, Nina e Angelo cominciano ad armare mentre noi ancora fuori, assistiamo alla prima impresa di Simone Salvatutti. Valentina mette l’imbrago senza un cosciale. Ok, problema risolto, cominciamo a scendere.
I primi due pozzi non presentano particolari complicazioni, ma già da qui la grotta comincia a mostrarsi in tutta la sua bellezza. Da profana posso solo raccontare le sensazioni che mi ha suscitato. Vedere quell’acqua scendere piano, le varie pozze e i laghetti mi ha portato, per la prima volta in quest’anno da taddarita,  in un’altra dimensione. L’acqua, il fango e le pareti altissime mi stavano narrando la loro storia.
Arriviamo al terzo pozzo. Idillio finito. Rimango a guardare come un ebete il frazionamento, sapendo cosa fare ma senza avere il coraggio di agire. Ci provo, mi industrio, ma i piedi scivolano e io mi ritraggo. Niente da fare, il mio cervello ha deciso di non collaborare. Simone risale e con calma mi permette di superare l’ostacolo. Scendo e mi appresto a superare anche il 4 pozzo. E invece no! Il mio cervello è andato in tilt, le mie mani tremano e decido di risalire. Mentre riprendo fiato, Valentina prima e Nicola poi si bloccano nello stesso punto. Lei perché è scesa un po’ troppo rispetto al frazionamento e lui per problemi al discensore che lo portano a dover rinunciare al quarto pozzo.
Pazienza, si risale. Esco dalla grotta sollevata, ma anche con un senso di sconfitta. Non mi era mai capitato di non riuscire più a pensare, a riflettere sul da farsi, di restare inerme e impaurita con la corda in mano.
Rientriamo alla base e li cominciano i preparativi per la serata. Dopo la fatica di una giornata nel buio un’arrostuta ci sta sempre e questa volta ancora di più. Tra alcool che scorre a fiumi, “caddozzi” di salsiccia che volano, Simone e Tiziana che si affrontano a colpi di semi di “molone”, e la decisione di Riccardino di finirsi di birra, la serata trascorre piacevole tra risate, relax e tanta bella gente.
La mattina dopo il risveglio è un po’ traumatico. Il caldo, i corvi e la luce che si infiltra dalla finestra non collaborano. Lentamente ci prepariamo e dopo diverse proposte di mare a miliardi di chilometri decidiamo di fare rotta verso Palermo per ricoverarci distrutti a casa di Ponzio che ci conquista con un buon piatto di pasta preparato da Nina e una bella “arruciata” stile Miami sotto il cocente sole di fine luglio.

Notizia di: Ceres e Panella
Foto di: Ceres, Lombrellone, Nina
Partecipanti: Ceres, Lombrellone, Riccardo, Funcia a Tortellino, Ponzio, Paolo, Nina, Valentina, Simone, Panella, Nicola, Marilì, MilenAngelo, TizianAngelo
Special Guest: Spit (il cane rompiballe di Ponzio)

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