Ancora giorni di chacal e di hyène...
Questa volta c’è anche Ceres con me e quindi in due auto si fa strada per Santa Ninfa.
Pensando di fare cosa gradita e di cambiare tragitto e paesaggi, si sceglie la strada lunga per passare anche dai ruderi dei paesi terremotati di Poggioreale e Gibellina.
L’impatto con Poggioreale nuova è quasi da ridere... più di uno di noi pensa ai playmobile o ai lego... ma presto questa sensazione svanisce quando arriviamo a Poggioreale vecchia.
Una città fantasma, da brividi, da tremare, da far tremare come il terremoto che l’ha resa deserta.
Purtroppo tanti edifici crollano, e stonano, perchè figli dell’incuria che si differenzia dalla violenza della Terra.
I nostri ospiti, come anche noi, restano silenti nel passeggiare lungo le strade.
Tornati alle auto, cerco di spiegargli cosa li attende alla vista del Cretto di Burri, ma lasciando un voluto velo di mistero.
Arrivati a Gibellina vecchia infatti,mi chiedono dove sono i ruderi... dov’è la vecchia città!
Il Cretto ha sempre il suo effetto.
Ci aspetta la grotta e anche Giulia, la direttrice della riserva che ci accompagnerà nel giro.
La raggiungiamo alla sede della riserva, il Castello di Rampinzeri, dove facciamo un giro fra le bacheche, il poster, e tutta la zona didattica che la riserva ha allestito per i visitatori.
L’ora è tarda e la grotta chiama.
Al capanno ci iniziamo a cambiare, giusto in tempo per essere salutati dalle prime goccie di pioggia.
In grotta facciamo da ciceroni, ci fermiamo a guardarele meraviglie della Grotta di Santa Ninfa, i suoi cristalli, le sue concrezioni, le sue forme, i suoi angoli nascosti.
Poi giù, lungo il pozzetto, al sinfone e ancora discussioni su calcite, gesso, piene, e fiumi della notte. Acqua...il sifone.
Salutando la primavera e il mestiere più antico del mondo, in italiano e francese, passiamo il sifone e ci prepariamo al resto della grotta ...inumiditi.
Nel tragitto si scattano foto, si guardano ancora sedimenti, concrezioni, morfologie... e si discute sulla formazione di cupole. Poi alla sala della risalita, e ancora foto.
Ci aspetta il sifone al ritorno, uan simpatico saluto, che però viene preso a ridere visto che qualcuno del gruppo deve pur farsi la foto immerso...
All’uscita sta volta la pioggia ci prende per tutto il sentiero e ci risparmia solo quando iniziamo a cambiarci.
Doverosa sosta per reintegrare liquidi (birra) e sali minerali (patatine) e per una riedizione della finale mondiale Italia-Francia fra Philippe e Patrice e due ragazzi di Santa Ninfa che tengono alto l’onore italiano e battono di nuovo les blues!!!
Lungo la strada del ritorno si passa dell’aeroporto per prendere Jo, che arriva oggi e che sarà della combriccola per i prossimi giorni.
Notizia di: Marco
Partecipanti: Philippe, Jean Claude, Patrice, Jean-Yves, Giulia, Ceres e Marco
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"Le Taddarite"