Sveglia presto, ci sono tanti chilometri da fare, c'è la Sicilia da attraversare, e così è stato.
Il gruppone si muove verso la costa meridionale, tra una statale e l'altra.
Dopo la sosta a Cattolica Eraclea per l'ultimo caffè, procediamo negli sterrati per raggiungere il solito parcheggio.
Il caldo si fa sentire, quindi la vestizione avviene rapida e subito giù verso l'ingresso della Zubbia.
La grotta, come sempre, ci accoglie sudati e accaldati, con il suo mite e fresco clima.
Dopo una sistemata all'armo, iniziamo la progressione controllando tutte la manovre degli entusiasti corsisti. Un pozzo, una bassa galleria, e la grotta mostra subito cosa è!
Tutti a sorprendersi del fango e di quanto, alla fine, sia facile e divertente, camminarci, strisciarci o comunque, metterci le mani dentro.
La nostra escursione continua tra le bellissime gallerie di questa grotta, osservando cristalli, speleotemi e canali di volta, fino al pozzo degli anelli.
Qui, anche se per un momento, il respiro si ferma e gli animi più teneri si commuovono.
Passare in questo pozzo da la reale sensazione di attraversare strati di roccia e il tempo che rappresentano.
Arrivati tutti alla base dei salti, raggiungiamo finalmente il fiume sotterraneo che ci indica la strada di uscita. Questa volta è il fiume a farci degli scherzi, visto che in diverse parti, il fondo è molto più scavato del solito... cosa che richiede degli improvvisati bagni!
L'uscita dal sifone è anche queste ricca d'acqua e costringe un pò tutti, ad un simpatico e incredulo bagnetto!!!
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"Le Taddarite"