mercoledì 12 dicembre 2018

Palestrina ina ina pt.2

 In attesa che il caro Giuliano ci faccia un breve resoconto della palestrina ina ina del 17 novembre, oggi tocca a me scrivere due righe. 
Questa volta le condizioni meteo sono leggermente migliori dell’altra volta, ovvero niente pioggia ad accoglierci al risveglio ma un leggero venticello che nel pomeriggio diventerà “leggermente” fastidioso. 
Sveglia presto, tempo di preparare qualcosa da mangiare per pranzo e mi incammino per prendere Flavia e Filippo. 
L’appuntamento è per le 8:15 in sede. 

Giunti a destinazione c’è già ad aspettarci Mirko e successivamente arriva anche Chiara. 
Preparato il materiale ci avviamo alla volta del bar per una breve colazione e per prendere qualcosa da mangiare per la giornata. 
Stavolta non c’è la pioggia a fermarci quindi già alle 9 siamo al solito parcheggio sotto la parete di Sferracavallo. 
Nel frattempo ci raggiungono Piero e Laura e, con molta calma, anche Cosimo e Marili. Cominciamo a prepararci per salire alla base della palestra di roccia ed in poco tempo siamo su. 
Io salgo per primo e attrezzo la prima campata in modo tale da far cominciare a salire i ragazzi, Piero insieme a Flavia si occupa di attrezzare un traverso a destra della parete e Marili attrezza la campata di sinistra, infine, per non farci mancare niente, attrezzo anche il traverso alto tanto amato-odiato dai ragazzi. 
Nel frattempo si unisce a noi anche Tony e così comincia il sali-scendi. 
Per non farci mancare nulla io e Marili ci alterniamo anche in una dimostrazione del soccorso uomo a uomo col contrappeso perché per molti dei presenti era una prima visione in assoluto. 
Dopo qualche dimostrazione, che ci ha lasciato qualche segno addosso, la giornata volge al termine per via delle fastidiose raffiche di vento che si sono levate nel pomeriggio. 
Disarmiamo velocemente tutto e ci dirigiamo verso le macchine. Sistemato tutto cominciamo a fare strada per lasciare il materiale in sede e poi dirigerci verso casa. 

Giornata positiva un po’ per tutti perché ci ha consentito di muoverci e ripassare le manovre di progressione su corda e mostrare le manovre di autosoccorso.

Notizia di Angelo.
Partecipanti: Angelo, Cosimo, Filippo, Flavia, Laura, Marili, Mirko, Piero e Tony.

giovedì 6 dicembre 2018

un sabato madonita



Sabato 24 novembre scorso Le Taddarite hanno fatto una bella cosa e hanno deciso di sfruttare il loro numero per dividersi in due gruppi e partecipare a due progetti contemporaneamente. 

Una parte è andata a Sutera, che ci ospita spesso e ci fa sentire sempre a casa, a completare il lavoro alla cisterna iniziato per Puliamo il Buio, mentre l’altra è andata a Pizzo Carbonara per il progetto Madonie Sutta Supra, che coinvolge in maniera trasversale gli speleo di tutta l’Isola.

Io ero in questo secondo gruppo e l’avevo scelto perché la zona mi piace un sacco e volevo rivederla, nonostante il freddo, nonostante la nebbia di cui mia madre sembrava quasi minacciarmi.
Siamo partiti da Palermo in ritardo, solo parzialmente per colpa mia, e ci siamo diretti alla battaglietta, dove abbiamo incontrato gli altri speleologi provenienti dal resto della Sicilia. 

Abbiamo abbandonato le macchine e abbiamo iniziato tutti insieme la salita a piedi. Mia madre aveva ragione, la nebbia c’era, mi si posava sugli occhiali e mi inzuppava le ciocche di capelli che sfuggivano dal cappello per poi gocciolarmi sulla faccia, ma non era fittissima e lasciava intravedere un paesaggio spettrale. 
La camminata è durata circa due ed è stata meno faticosa di quanto immaginassi, nonostante l’attrezzatura, il disallenamento e il freddo. Arrivati nel punto in cui erano stati segnalati degli inghiottitoi da controllare, la nebbia si era dissolta e il sole illuminava una distesa bianca, punteggiata di verde, interrotta dal rosso autunnale: erano rocce chiare e appuntite sotto il cielo azzurro.
Gli inghiottitoi erano due e quindi ci siamo divisi in due squadre. La mia si è occupata di un inghiottitoio da disostruire dove ho potuto testare il nuovo casco e appurare che non mi fa venire il mal di testa, mentre ho capito che devo imparare a gestirmi meglio la durata della luce. 
La disostruzione non è andata altrettanto bene, perché siamo entrati e abbiamo scavato a turno, ma saremo avanzati circa un metro, non di più. 
L’altra squadra si è occupata di valutare la segnalazione di un altro possibile inghiottitoio: è stato valutato che non c’era niente!
La discesa è stata molto più rapida del previsto, quindi ci è avanzato tempo per un aperitivo al rifugio Marini e poi per una pizza a Isnello in un posto che usa un misto mozzarella-primo sale meraviglioso e in cui spero di tornare. Le occasioni non mancheranno, dato che il progetto non è affatto concluso.

Notizia di Betel
Partecipanti per Le Taddarite: Angelo, Giuliano, Tony e Betel, più Antonio e Gaia con l’intenzione
Per gli altri gruppi: Giusy, Giulio, Peppe Spit, Seby, Marco, Sara, Ciccio, Dario, Massimo e forse dimentico qualcuno.

Puliamo (ancora) il buio a Sutera

Rieccoci qui per completare l'opera!

Dopo aver tirato fuori un bel pò di roba dalla cisterna di Monte San Paolino e dopo aver trovato il blocco lapideo con incisa la triple cinta, siamo di nuovo in vetta e questa volta non soli.
Con noi c'è il personale della Soprintendenza di Caltanissetta che, incuriosito dal nostro ritrovamento e dalla seganalzione, ci ha chiesto di andar insieme per poter vedere in prima persona la cisterna.,
Siamo in otto Taddarite e subito ci adoperiamo subito per tirar fuori ancora terra e pietrame, in modo da liberare il fondo della cisterna e cercare l'originale pavimentazione.
Gli scavi ci hanno impegnato per tutta la mattina e parte del primo pomeriggio.
Li abbiamo finalmente conclusi arrivando ad un livello che non richiede più lo svuotamenteo, ma un'analisi più approfondita.

Nel fresco di un novembre a Sutera, ci siamo poi rinfrancati al solito bar...

Tanto per aggiornare i totali...
1824 kg di terra asportata
915 kg di  pietrame...