domenica 28 settembre 2014

Sopralluogo per la Sicilia Bat Night 2014



Il saggio Vattano consiglia un sopralluogo nei luoghi della Sicilia Bat Night 2014 affinchè tutto vada per il meglio… quale migliore occasione per fare una “gita” fuori porta???
Appuntamento nel primo pomeriggio al solito posto. 
Io (Tonino, la Nina, Xò e uno strano personaggio… dallo strano nome… Gregorio… vabbè).

Pochi chilometri in macchina e già nasce il nuovo amore tra me e lo strano personaggio, si chiacchiera di bioacustica, di scimmie urlatrici, di pipistrelli stressati.
Si arriva rapidamente a Piana degli Albanesi. 
Prima sosta di rito obbligatorio sempre e comunque: CANNOLO al Bar XXXXX! 
Pancia piena, foto wazapp di sfregio al presidente, scorta schiticchio varie e via! si scende al Lago! 
I miei ricordi stranamente mi portano rapidamente al luogo scelto come parcheggio bat night. 

Presi gli strumenti ci si incammina nella pineta del lago di Piana… dopo pochi metri la nostra deformazione professionale ci porta fuori dal sentiero, alla trazzera, tra l’erba alta, nel fango… ovvio. 
Il tutto condito dal “vecchio” Xò e la sua camminata felpata con mani rigorosamente giunte dietro la schiena altezza reni…
La prima fase di sopralluogo consiste nel trovare il luogo adatto per valutare l’attività della chirotterofauna. 
Il problema è combattere la variabile vento che potrebbe creare non pochi problemi nella ricezione del segnale bat detector. 
Gira e rigira troviamo il luogo adatto, la giusta copertura di vegetazione alle nostre spalle sembra magicamente schermare ogni vento, siamo sulla riva del lago. 
È il nostro posto.
Bene, parte lo schiticchio. 
Birrozze e patatine e il solito wazappsfreggioso al presidente.
In men che non si dica il sole inizia la sua discesa… accendiamo gli strumenti… il mio fotoperiodo regolato ormai da anni su quello dei pipistrelli mi dice che è il momento… ”stanno arrivando”… pochi secondi e arriva il primo pipistrello… tutto il resto dello spettacolo non ve lo racconto…

VENITE ALLA SICILIA BAT NIGHT!

Nina appunta tutti i dati necessari. 
Ok, prossimo step. 
Si va al Garrone. 
Raggiungiamo il “parcheggio Garrone” è inizia l’acchianata al sacro monte... com’è la salita? 
Non ve lo dico… 

VENITE ALLA SICILIA BAT NIGHT! 

Si arriva alla grotta del Garrone… l’impatto è forte! davvero davvero una meraviglia! 
Provo a descrivervela... anzi no… 



VENITE ALLA SICILIA BAT NIGHT! 

Accendiamo nuovamente il bat-detector… e…

VENITE ALLA SICILIA BAT NIGHT E LO SCOPRIRETE!

Insomma anche qui raccogliamo tutti i dati necessari e via si riscende, si torna a casa.
Giornata ricca di soddisfazioni, ricca di risate… beh si… lo strano personaggio di cui prima ci ha deliziato con varie ed eventuali, ci ha fatto ridere tanto, superlativo compagno di viaggio… peccato che non lo avremo alla nostra SICILIA BAT NIGHT! MA VENITE LO STESSO!

BatParcheggio OK
BatStation OK
BatCaverna OK
BatMeteo OK
BatPipistrelli (eh?) OK
BatTrack OK
Bat CANNOLO OK!
Pronti per LA SICILIA BAT NIGHT 2014!!


Partecipanti: Nina, Tonino, Xò e Gregorio (il rumorista)
Notizia di Tonino
Foto di Nina e Xò

lunedì 22 settembre 2014

Sant'Angelo Muxaro 20 settembre 2014



Finalmente una grotta senza pensieri! 
Almeno così credevo.
Oggi si va a Sant’Angelo Muxaro e non al solito Vallone Ponte, ma alla grotta delle “Ciaule”. Basta arrivarci e si capisce subito perché i locali l’hanno così chiamata. A partire da Palermo siamo in 4 (io, Tonino, Filippo e Dario) e dobbiamo raggiungere Marco che si trova già in quella latata della Sicilia. 
Finalmente siamo in macchina, imbocchiamo la Palermo-Agrigento ed è qui che la mia mente comincia a dare sfogo a tutte le sue ansie. Ma è la strada giusta? Siamo tutti? Siamo sicuro che da qui si arriva al luogo d’appuntamento? Arriveremo in orario? Queste sono più o meno le domande che passavano su per la mia mente ogni cinque secondi e alimentavano in me un ansia quasi immotivata. Mi sentivo la responsabilità e questa cosa mi metteva ansia.
Nonostante la mia nascosta ansia arriviamo al luogo d’appuntamento, tutti e in perfetto orario. Breve colazione in attesa di Marco e dopo aver infilato cose e persone nella sua macchina partiamo tutti alla volta di Sant’Angelo Muxaro. Il viaggio trascorre in fretta tra una chiacchiera e l’altra e come al solito Marco ci fa notare come la natura crea e poi nasconde. Durante la salita in paese ci fermiamo per vedere nella necropoli archeologica “la Tomba del Principe”, qui ci raggiunge Damiano. Dopo un paio di scatti, torniamo alle macchine e si continua per il paese. 
Quando arriviamo il tempo improvvisamente si dilata e tra una chiacchiera ed un caffè sembra che il momento di entrare in grotta non debba mai arrivare. Finalmente saltiamo in macchina e ci muoviamo verso la prima tappa del giorno, la risorgenza.
Arrivati li ci vestiamo molto in fretta e improvvisamente mi accorgo che con noi ci sono due tedeschi comparsi non so bene da dove e che ci accompagneranno per tutta la giornata. 
C’è un caldo torrido e nonostante sia il 20 settembre si suda anche stando fermi. Fortunatamente la risorgenza non è molto distante e una volta dentro godiamo della naturale aria condizionata. L’acqua presente all’interno non è proprio limpida, ma nonostante questo è un bell’ambiente e anche qui c’è spazio per qualche bella foto. Non rimaniamo molto dentro: giusto il tempo di riprenderci dal caldo e si ritorna alle macchine. La mia attenzione oggi è praticamente nulla, così non mi accorgo che fine fanno i tedeschi e il direttore della riserva naturale Grotta di Sant'Angelo Muxaro. 
Noi nel frattempo ci dirigiamo alla nostra seconda tappa. Lungo il percorso vedo per la prima volta alberi di pistacchio, il verde delle foglie contrastava benissimo con il rosa dei pistacchi ormai maturi. Il sole continua ad alzarsi e con esso la temperatura. Adesso vestirsi di tutto punto è sempre più straziante, fortunatamente il corpo risponde bene a tutto questo calore. Arriviamo presto ad un grande antro totalmente abitato da colombacci, che ci danno il benvenuto con il loro solito sbattito di ali, intenso odore, penne dappertutto e resti di feci.
Marco mi chiede di armare (e di nuovo ansia, troppa responsabilità) e tra una risata ed un’altra comincio a fare un nodo fettuccia alla fettuccia più bella che abbia mai visto (confesso che ne volevo rubare un pezzo per farne una cinta... povero Giovanni). Mentre io sistemo la bellissima fettuccia intorno ad un super masso, Marco mi coadiuva nell’armo e, una volta pronto, mi attacco per scendere. Faccio un frazionamento e comincio a scendere con la paura di essere colpita dai colombacci che scappavano. Atterro su un morbidissimo strato di legnetti e aspetto che arrivino gli altri. 
Scende Marco seguito da Tonino e Damiano. Mentre Tonino va a vedere dentro un buco che situazione c’è, Marco ne approfitta per fare qualche altra foto. Non rimaniamo tanto e presto siamo già fuori e torniamo alle macchine. Qui completiamo la nostra vestizione da grotta, che durante le uscite precedenti era rimasta sempre parziale, e ci dirigiamo verso la sopra citata Grotta dei Ciauli. 

Prima di entrare però facciamo pausa pranzo al fresco della grotta e poi ci dirigiamo al ramo attivo dove ricompaiono magicamente i tedeschi e il direttore della riserva. Insieme a loro, tutta coperta di fango, c’era una bella femmina di Emys trinacris (tartaruga palustre siciliana), trasportata li dall’acqua. 
Decidiamo di riportarla fuori al suo habitat naturale e darle una seconda chance. Una volta tornata dentro trovo un set fotografico in grande. Due fotografi, tre/quattro illuminatori e modelli. Credo di non aver mai visto così tante persone lavorare per una foto che deve sembrare assolutamente spontanea. Il lavoro infatti diventa più lungo e puntiglioso ma la situazione ha un certo fascino anche se vista dall’esterno. Dopo le foto usciamo per entrare nei vecchi rami e qui la giornata praticamente ricomincia. 

La grotta è grande, ci sono alcuni saloni veramente enormi e ovviamente anche qui comincia la sessione di foto che va diventando via via composta da sempre più elementi. Nel frattempo i famosi tedeschi sfruttano luci e modelli e fanno qualche scatto anche loro. La grotta è molto arzigogolata laddove gli ambienti sono separati da massi di crollo e io, a causa della stanchezza dovuta al sonno, non sto molto attenta nel seguire le direzioni. Spesso infatti mi sembra di arrivare in altri posti, ripercorrendo la strada al contrario. Delirio assoluto. In realtà è vero che finivamo in altri posti ma ovviamente non percorrevamo le stesse strade. Qui le sessioni di foto sono durate un po’ di più sia perché gli ambienti erano molto grandi sia perché gli spostamenti non erano velocissimi, essendo nove in grotta. 
I ragazzi hanno dato tutti una grande mano, ognuno con il proprio carattere che veniva fuori anche solo tenendo in mano un faretto o stando fermi in posa. Al ritorno sono più silenziosa che mai e spesso mi trovo dietro da sola. Provo un po’ a ripensare alla giornata, in questo l’isolamento in grotta aiuta molto. Presto però raggiungo gli altri e mi passa tutto. La grotta è molto lunga, ma noi abbiamo percorso soltanto un piccolo tratto ad anello che ci ha fatto arrivare all’ingresso senza neanche rendercene conto. 

Adesso la giornata è realmente finita sono le 20 e stavolta l’arrivo alla macchina di Marco è definitivo. Qui ci cambiamo e mangiamo quello che è avanzato dal pranzo. Una volta in viaggio arriviamo alla mia macchina verso le 22. 
Salutiamo Marco e noi 4 continuiamo il nostro viaggio verso Palermo. Durante il viaggio sono felice di sentir parlare in maniera soddisfatta i miei compagni di viaggio, contenti di come era andata la giornata e di quello che avevano fatto. 
Se sono contenti loro non posso far a meno di essere contenta pure io. 
Finalmente a Palermo, stanchi ci salutiamo e ognuno si dirige verso casa.

Notizia di Luisa
Partecipanti: Luisa, Filippo, Damiano, Pusi,  Tonino, Marco Interlandi, Marcus e Petra









Ancora Delirio settembrile



DELIRIO di fine estate
Nuova spedizioni al delirio. 
un altro paio di giorni deidicati a studiare e rilevare questa meravigliosa grotta.
Mercoledi si va in tre: Nina Piero e Marco.
Si rileva, si rimane vittima dei soliti giro che questa grotta ci impone e da una corridoio, trovi una finestra, e poi un altro corridoio e altra finestra e... "cul de sac"... per fortuna abbiamo la nostra arma da strettoia e i risultati sono.... da vedere!
 

Che ci si creda o no.. questo passaggio era pure largo per lei!


Venerdi invece...
Continuano i rilievi deliranti della grotta che si sta rivelando un labirinto dalle mille sorprese. Non torni mai a mani vuote.
La formazione: Marco The President, Riccardo il fratello del Pusy (da pusillanime) o del più recente Milly (da millantatore), Xò, e il sottoscritto Tonino.
Come al solito partenza di buon ora. Sono molto entusiasta perché finalmente potrò inaugurare (sporcare) la mia nuova tuta, sottotuta, cintura, casco. La prima volta non si scorda mai. La giornata è afosa e la grotta non è da meno eppure io non aspetto altro che indossare tutti i miei nuovi tessuti sotto gli sguardi ridenti e risatine guardigne degli altri dopo la mia domanda: “va bene il sottotuta?o è troppo pesante?”.   
Xò come al solito mi rimprovera, Marco e Riccardo cercano di distogliermi dal sottotuta. Ma come non indossarlo? nuovo nuovo! Chi avrebbe resistito!?
Bene! Avvicinamento alla grotta rapidissimo, pochi salti ma io ho già perso metà dei liquidi corporei! decisamente vestito troppo pesante… tuta e sottotuta ovviamente e rigorosamente chiusi fino al collo (beh certo, è nuova, bisogna indossarla per bene)....
Si entra. Mi/Vi risparmio la descrizione della grotta perché non ne ho ancora le competenze e figurarsi in un labirinto del genere dove dopo la seconda volta non ho ancora neanche lontanamente idea di dove metto mani e piedi… un continuo gira e rigira sali e scendi vai e torna su e giù destra sinistra di lato obliquo stretto largo striscia incastrati discastrati boooooooh! 
E poi ritorni al punto di partenza. L’unica cosa che ho capito è che ad un certo punto torni sempre al famigerato mitico superyeah QUADRIVIO! 
Male che va….aspetto lì che qualcuno viene e recuperarmi.
Sono convinto di aver comunque un serio problema di orientamento in grotta e ogni volta che me ne rendo conto vado in uno stato di depressione da disorientamento… Mi zittisco, occhi storti nel vuoto.  (Marco:- “Tonino non ti deprimere”).
Il bello del delirio è che trovi sempre un buco dove infilarti ad esplorare (eh?) e trovi sempre un Xò o un Marco che ti dicono vai Tonino! Ho ormai compreso il senso della mia statura.
Dunque la giornata si è sviluppata fondamentalmente su due fronti: Marco e Riccardo alle prese con il rilievo e io e Xò alle prese con i animali vivi morti alieni resti di vario genere. Mentre l’altra squadra gioca con i propri strumentini da rilievo, io e Xò giochiamo con i nostri! Aaaaaaah finalmente il mio primo vero campionamento in grotta! inauguro i bidoncini stagno porta-tutto felice come un bimbo. Il tutto sempre condito dai continui rimproveri di Xò al grido di “Animàààà!!!” (sta per “animale”, appellativo dalle varie sfaccettature con il quale ci gridiamo io e il Xò da tempo immemore, love story, true story) .
Finiti i nostri campionamenti rientriamo in contatto con Marco e Riccardo, io vado nel solito sopra citato stato di depressione post-smarrimento (non ho capito la magia dell’esserci ricongiunti con Marco e Riccardo)… Xò invece viene lanciato nell’ennesimo buco e continua i rilievi “più stretti”.
E’ il momento di andare, la stanchezza si fa sentire. Tutti fuori.
Ancora una splendida giornata ed un prezioso bottino portato a casa.
Ho sudato il pranzo di natale, pasqua e ferragosto…bello il sottotuta……………


Notizia di Tonino:
Foto di Marco e Piero
Partecipanti nei due giorni: Nina, Riccardo, Tonino, Xò e Marco




martedì 9 settembre 2014

Sicilia Bat Night 2014



Sicilia Bat Night 2014
4 ottobre - Palermo

Nell’ambito della 18ma International Bat Night organizzata da EUROBATS, l’Associazione Naturalistica Speleologica “Le Taddarite” partecipa al programma con l’evento “Sicilia Bat Night”.
Dal 1997 le bat nights hanno luogo in più di 30 paesi al Mondo con lo scopo di diffondere la conoscenza sull’universo dei chirotteri ed educare alla loro conservazione.


In tutta Europa, e quest'anno per la prima volta anche in Sicilia, si vivrà un'esperienza unica:
biologi e naturalisti specializzati racconteranno del modo di vivere dei pipistrelli e, insieme ad esperti geologi e speleologi, guideranno un'esplorazione negli habitat naturali di questi straordinari mammiferi.

Un viaggio nella conoscenza in ascolto degli ultrasuoni.
Un'avventura unica nel mondo segreto delle grotte.
Un incontro illuminante nel silenzio della natura.


 
Per iscrizioni e informazioni:

Associazione Naturalistica Speleologica “Le Taddarite”
Via Terrasanta 46 - Palermo
Orari: giovedì sera 21:30-23:30
e-mail: letaddarite@gmail.com
blog: http://letaddarite.blogspot.it/
web: http://taddarite.altervista.org/
FB: https://www.facebook.com/ans.letaddarite

Un grande ringraziamento a Suriglia Studio per aver curato la realizzazione del manifesto e della brochure.

lunedì 8 settembre 2014

Cianciana di fine agosto

Ancora Cianciana, ancora.

E' un luogo a cui ci stiamo affezzionando e in cui torniamo con piacere e che ogni volta ci regala qualcosa.
L'occasione è questo campo di fine estate organizzato da Le Taddarite, dallo Speleo Club Ibleo e dal GS Belpasso. Solito affiatato gruppo, risultati certi!
I primi di noi arrivano giovedi 28 e iniziano subito a dare sguardi in grotta e fuori.


28/08/2014 Cianciana (Maddalonza)
A partire da Palermo é un ristretto numero... Io, Marco, Luisa e Roberto.
Il tempo della strada... un paio di soste per fare spesa (e per acquistare la fondamentalissima caffettiera) e dritti al campo...
Arrivati all'area attrezzata, io che non ero mai stata ad un campo a Cianciana, scopro con tanto piacere e soddisfazione che esiste un bagno vero U.U...
Montate le tende, fatto un piccolo schiticchio e un riposino, vunciate le banane... si sono fatte le 17:00 ed é tempo di fare un giretto e si decide di andare alla Grotta del Cavallo. Chi si mette la tuta, chi il sottotuta, chi fuseaux e maglietta (perché il caldo é potente e un pç di fresco di grotta non può ke fare bene XD)... imbrago per tutti e si parte alla volta del Cavallo.
Giusto il tempo di provare un paio di mutande lignee e ...in grotta...
La grotta é asciutta e polverosa ma bella fresca... la missione, a quanto pare, é trovare l'acqua. Fatte un pò di foto e un giretto verso il fondo con tanto di armo umano (perché quello naturale non sembrava convincente), di acqua manco l'ombra, anche se in un vecchio rilievo qualcuno ne aveva segnalato la presenza...
Tornati al campo si cena e poi, dopo un pò di sano cazzeggio, tutti a nanna.





29 agosto (giringirelli - maddalonza)

Appena svegli Marco ci informa che "oggi si va in esplorazione alla ricerca delle risorgenze a vedere se portano da qualche parte" e già questo non mi piace... facciamo colazione e poi in macchina a cercare ste benedette risorgenze.
Una volta fermi e scesi dalla macchina rivedo la mia stessa espressione anche sui visi di Luisa e Roberto al pensiero di dover risalire la "lievissima -_-' " discesa che abbiamo davanti e con tanto di sole a picco sulle nostre teste, mentre Marco é fresco e pettinato... io ho bisogno del doping...

Scendiamo e poi risaliamo e via campagna campagna... troviamo un ruscello, sentiamo l'acqua che scorre in mezzo ai rovi e la fortunata vincitrice che ci si deve avventurare detro in cerca di buchi... sono io "non ci penso proprio Marco" al mio rifiuto vengo chiamata pusi pusillanime e, sia mai che mi si dica una cosa simile.
Trovo un varco, m'infilo e comincio ad impigliarmi e ad affondare in mezzo alla melma, tra un vaff*****o e l'altro.
Mi ritrovo la strada sbarrata da un cancelletto con Marco che fresco come un fiore (iddu) mi incita ad andare avanti e a cercare un buco...
ma di buchi manco l'ombra. É così anche per la risorgenza successiva.
Tante canne, melma dentro gli scarponcini e ranocchie ovunque ma niente rovi a sto giro e comunque niente buchi... e niente soprannomi come "pusi" o simili XD...
Ci godiamo 2 minuti la vista dall'alto e decidiamo di dare un'occhiata a una macchia di canne dove forse potremmo trovare un buco... e siccome é la mia giornata mi ci avventuro in mezzo graffiandomi e affondandoci in mezzo ma niente buchi.
Non é proprio giornata...



Facciamo strada x tornare alla macchina e rientriamo al campo.
Pranzo, riposino e, dopo tanto caldo, andiamo a prendere un po di piacevole fresco alla grotta del sindaco proprio sopra il campo.
Appena entrati si sta già da favola.
Quí stavolta l'acqua c'é ed é anche abbondante... un bel laghetto fresco e profondo alla fondo della grotta. si torna indietro con la prospettiva di un bagnetto per Luisa, e mentre Marco e Luisa rilevano la prima stanza della grotta io esco a salutare gli altri che nel frattempo sono arrivati e Roberto che ci abbandona per andare a perdersi campagna campagna al buio...

Rientro in grotta e mentre Luisa fa il fatidico bagnetto in posa da foto e contanto di costume vediamo sbucare dal pozzetto 2 paia di gambe pelose e costumini maschili (Simone e Lombrellone) e poi Nina arrivati per farsi una sguazzata nel laghetto...



Fatte foto e un video si esce tutti, si prepara la brace in attesa dell'arrivo dei ragazzi di Ragusa e di Belpasso e si torna al campo dove intanto si sta preparando la cena...
4 chiacchiere e buona notte a tutti.




30 agosto
Zubbia degli Asparagi (Simone)


Dopo una notte alcolica (per gli altri io alle 11.00 ero a letto), ci svegliamo alle prime ore del mattino, che per un campo speleo equivalgono alle 8.30.
Il programma di oggi consiste nel fare l’intera traversata entrando dalla Zubbia degli Asparagi e uscendo dalla Zubbia del Cavallo, le informazioni forniteci erano da incubo!
Effettivamente la grotta inizia con un cunicolo che prosegue per parecchio permettendoci pochissime volte di cambiare posizione, ma nonostante ciò era confortevole, substrato fangoso e si sguisciava come… come… ecco diciamo che mi sentivo come una popò dentro l’intestino crasso…
Della prima metà giornata ricordo molto poco, chiudevo la fila e per tutto il tempo ho visto solo il culo di chi mi stava davanti… Paolo, la prossima volta alterniamo maschi e femmine!
Finita la parte strisciante finalmente possiamo riprendere la posizione eretta, ora possiamo girare la testa e guardare a 360° ambienti spaziosi, belle forme… proseguiamo finchè non sentiamo delle voci provenienti dall’oscurità, era l’altro gruppo che era entrato dal lato opposto per terminare il rilievo.
Solito momento di aggregazione tra speleo con affettuosi complimenti e palle di fango, superato il gruppo facciamo strada verso l’uscita, ora gli ambienti sono più grandi ma c’è tanto da arrampicare in mezzo a blocchi e spesso al strada non è del tutto evidente, un filo di Arianna ci salva nel tratto più articolato!
Usciamo stanchi ma non troppo, e infangatissimi! 
Foto di rito, qualcuno si lava, e poi birra e vino a fiumi…


Zubbia del Cavallo (Nina)

Chi non ha mai sognato di toccare con mano (e con tutto il resto del corpo, capelli inclusi), in un sol giorno,  tutti i tipi di fango che mente umana possa immaginare?  Ecco, il sistema Asparago-Cavallo offre questa ambitissima possibilità e una piccola rappresentanza di speleologi siciliani oggi ha questa immensa fortuna.
Dopo l'esodo del risveglio e l'assalto a caffè e  nutella, ci ritroviamo tutti attorno al tavolo per stabilire le squadre. Tre di queste saggeranno le meraviglie dell'Asparago-Cavallo, ognuna con uno scopo ben preciso. Io, fortunella congenita, mi ritrovo nel gruppo a cui spetta unire i rilievi delle due grotte e  l'esplorazione di un laminatoio... "laminatoio"... comincia ad avere un suono stridente questa parola, come unghia che graffiano una lavagna.  
Lasciamo il campo e, dopo un breve percorso, ci ritroviamo all'ingresso della Zubbia del Cavallo... no, Grotta del Cavallo, no no, quella è un'altra, giusto Zubbia... un premio alla fantasia! 
Cominciamo a fare strada verso la giunzione con calma, osservando scrupolosamente ogni dettaglio che possa definire i contorni di una storia lunga e travagliata. Faglie, concrezioni, depositi di fango sono i pezzi del puzzle con cui stiamo giocando.
Anche se il percorso è molto più agevole rispetto all'Asparago (cosa abbastanza ovvia..." ti piace vincere facile? ponsci ponsci popopon") la grotta mostra una malsana affezione per  i passaggi stretti, bassi e fangosi. Ma dopotutto sa farsi anche perdonare per questo malefico vizietto, regalandoci un piccolo ma splendido spettacolo da togliere il fiato in cui gli attori principali fanno assaporare immediatamente un contrasto difficile da non notare: il fango, rozzo elemento, a volte fastidioso, prende la forma di tanti piccoli conetti che spuntano come funghi su di una mensolina laterale.  E sulla cima dei conetti fioriscono luccicanti cristalli di gesso che rendono queste forme quasi ipnotiche. Difficile anche distogliere lo sguardo.
Superato l'angolo delle meraviglie proseguiamo sulla nostra via, fino alla giunzione. Qui, mentre tentiamo di allacciare i due rilievi, sfioriamo la terza squadra, entrata poco dopo di noi e, terminato il nostro lavoro, ci salutiamo e saltiamo di Cavallo in Asparago per continuare verso il secondo obiettivo del giorno.   
Becchiamo anche la prima squadra, entrata dall'Asparago, e per fortuna sono tutti sopravvissuti all'infinito laminatoio. Arriviamo finalmente al punto cruciale che sono già un po'stanca, ma nulla di trascendentale. Adesso tocca a me e Laura andare avanti, ci aspetta un laminatoio nuovo di zecca. 
Cominciamo a strisciare e trascinarci avanti come meglio possiamo. Fango dovunque, che va dalla consistenza della ricotta a quella della vinavil quasi rappresa. A volte siamo fortunate e slittiamo come sulla neve (stile otaria). Qualsiasi sia il suo grado di appiccicosità sento che comincia ad assorbire a poco a poco le energie, per il freddo, il fastidio, il duro sapore e il suo maledetto peso specifico! Laura si ferma mentre io cerco di proseguire ancora un pò... mi improvviso nella pesca a strascico grazie alla tuta che ha deciso di aprirsi totalmente, e metro dopo metro, divento sempre più pesante; tra fango e pietruzze quasi non riesco a staccare il mio corpo da terra... e così, sfiancata e anche un po' amareggiata, decido dopo un po' di fare dietro front, nonostante il laminatoio continui, chissà verso dove, chissà per quanto.   
Recupero Laura e torniamo da Marco e Angelo a suon di "io vi odio!" e altre espressioni non riproducibili. Mentre quei due rilevano il tratto iniziale (facendo progressione com dei gamberi...piedi avanti! n.d.b.), noi ci concediamo una pausa e, prima di prendere la strada per l'uscita, ci rifocilliamo con del cibo improbabile (come i cereali in bottiglia...).
La stanchezza e il peso in più che mi porto addosso mi fanno sembrare la strada incredibilmente infinita ma,  piano piano e  rincuorata dai metri che mi lascio dietro, recupero quel poco di forze che mi riportano alla luce, al caldo e alle moschitte del campo. 
Dopo scene da belle lavandaie nella gebbia melmosa e lipposa del campo, ci ritroviamo tutti attorno al tavolo concludendo la giornata nel tipico stile degli speleo, tra arrostuta e pasta,  vino e birra, e progettando le prossime mosse di questa lunga partita con la grotta.
 
Zubbia del Cavallo (Luisa)



Ramo a valle o Ramo a monte?

Come tutte le mattine, è la nostra sveglia naturale a svegliarci: i Gruccioni. Con il loro canto inconfondibile sono le loro voci a darci il primo buongiorno. Missione di oggi: continuare l’esplorazione dell’ormai unica grotta Asparagi-Cavallo. Al campo ognuno manifesta le proprie intenzioni sul da farsi e io penso subito di unirmi al gruppo Ciccio-Sara. Appena tutti si sistemano nei vari gruppi, scopro di essere l’unica Taddarita ad andare con loro. Una nuova esperienza. Nonostante abbia chiesto più volte dove saremmo andati, la cosa continua a non essermi molto chiara. I continui riferimenti “a valle” e “a monte” continuano a confondere le mie semplici idee di questa grotta che immagino più o meno lineare. L’unica cosa che mi rassicura è che entreremo dal Cavallo e arriveremo da qualche parte nell’asparago.
Dopo una piccola e comoda passeggiata arriviamo all’ingresso della grotta. Siamo in 6. Una volta dentro sono sempre più serena. Ho ancora vivi in mente i 300 m di laminatoio (tra andata e ritorno) fatti il mese scorso e questo sminuisce tutte le difficoltà che posso incontrare. La mia mente fa tutto da sola e mi dice che niente potrà essere peggio.
A rendere la giornata ancora più leggera ci pensa Sara. Tutte le volte che apparirà qualche difficoltà, ancor prima che io possa avere un momento di abbattimento, arriverà la sua voce che echeggerà con un bel: “Questa è proprio una grotta di merda” oppure “Quanto vorrei essere fuori sulla amaca” o anche “ma perché ci ricasco tutte le volte”, concludendo con “questa è proprio una grotta di merda” ed è a questo punto che non puoi far altro che ridere e dimenticare le difficoltà che stai per affrontare. E’ in questi momenti che capisci perché la speleologia è un’attività di gruppo, da soli ci si abbatterebbe molto prima e capisci il valore di una risata fatta in compagnia.

La grotta è molto bella, stavolta vediamo spazi grandi questo fa si che fermandoci ad aspettarci si creano degli strani giochi di luci che trasformano quegli ambienti in immagini da cartolina, ma stavolta tu ne fai parte.
Finalmente dopo aver camminato in grandi ambienti e strisciato negli stretti laminatoi, raggiungiamo la famosa giunzione. Superata questa (ammetto con qualche difficoltà) gli ambienti diventano familiari, siamo dentro l’asparago. Nella sala dove abbiamo pranzato l’ultima volta(momenti indimenticabili). Incontriamo il gruppo che era entrato dall’asparago e che, per fortuna loro, usciranno dal cavallo. Dopo quattro chiacchiere ognuno va per la sua strada. Eccoci siamo arrivati nel famoso ramo. A valle? A monte? Boh? Non avevo capito dove saremmo andati prima di entrare e ora che sono dentro non ho ben chiaro dove sono. Nonostante le insistenti domande mie e di Sara al paziente Ciccio, non riusciamo proprio a raccapezzarci. Bene ora che siamo in questo luogo non ben identificato comincia l’esplorazione. Ed è qui che io e Sara scopriamo le magie della quale è capace Ciccio. Sembrava un coniglietto, andava da una parte e dopo cinque minuti riappariva dal lato diametralmente opposto. Da qualsiasi lato andasse ricompariva da un altro lato. Per questo durante l’uscita è stato appellato “coniglietto Ciccio” abbreviato in “Ciccioniglio”.
Durante l’esplorazione di questo ramo (a valle o a monte???) Carmelo e Ciccio si dividono e ad un certo punto si sente: “Aspetta che spengo la luce e vediamo se ti vedo!” Si in grotta per vedere se due luoghi sono collegati si spegne la luce, perché nel vero buio ai nostri occhi bastano pochissimi fotoni per captare la luce dell’altro. La ricerca dei nostri fidati uomini (Ciccio, Carmelo e Giulio) continua e dopo qualche multi monti montato ci rendiamo conto di non aver trovato nulla di nuovo e visto che cominciamo ad essere un po’ stanchi decidiamo di tornare indietro. Durante la strada di ritorno come al solito la grotta cambia aspetto. Per fortuna che Ciccioniglio conosce questa grotta come la sua borsetta del tabacco e senza alcuna incertezza ci indica la giusta strada del ritorno. Presto siamo fuori (si fa per dire, circa 2 ore dopo la partenza) e fortunatamente c’è ancora luce e quella temperatura giusta che non ti fa penare durante il tragitto di ritorno.
Fatta la doccia (in questi campi non manca veramente nulla!!!!) e scacciato via tutto quel fango accumulato, possiamo godere della tanto desiderata e agognata amaca.

Tour esterno (Ponzio e Xò)

Narratore Ponzio
Buongiornooo-…Po’: buongiorno un ciufolo!! Queste sono state le mie prime parole della giornata. Beh di certo dopo una nottata insonne a cercare di fermare lo “stuppo” (solo chi era presente può capire) non potevo di certo sprizzare gioia da tutti i pori! Cooomunque sveglia e dolorante cerco di capire cosa poter fare nelle mie condizioni, mentre tutti gli altri si organizzano in squadre e squadrette dall’odore di grotta.. quando si dice.. LA SFIGA!!

Narratore Pieuo:
Ore 10:00 io e Fulippo arriviamo al campo appena in tempo per chiedere alcune dritte su un paio di grotte dove verranno effettuati dei campionamenti sulla stigofauna, infatti le 3 squadre, che nella giornata di oggi saranno impegnate tra lo Zubbio del Cavallo e la Grotta degli Asparagi, sono quasi pronte a partire. In compagnia di Maddalonza e Mattia piazzo alcune trappole “che verranno ritirate l’indomani” e dopo  raggiungiamo la restante parte della 4° squadra, che tra timpani sfondati e intestini sottosopra- “SQUADRA OSPEDALETTO” - è rimasta in standby al campo. Cartina topografica, GPS e fotocamera e siamo pronti a partire per una battuta di prospezione in esterno.

Narratore Ponzio:
La partenza è sempre importante, Marco ci ha pure suggerito la strada, non possiamo sbagliare. Po’: “ ragazzi da qui drittu pi drittu”!! Ed ecco che ebbe inizio la nostra pascolata tra sali di li e gira di là, prendi il punto qui e  “ooh ma unni vaiii”!!!

Narratore Pieuo:
Ponzio e Madda vanno avanti ed iniziano quasi immediatamente, nel silenzio delle campagne di Cianciana, le urla buco buchino  buchettoooooo! Purtroppo però sono tutti buchetti non proprio comodi e un bel po’ stretti ma comunque promettenti! Una Ponzio dall’abbigliamento antistupro ma super ispirata inizia a dare i nomi più disparati  FisT, Chiazze, Soldino.
Durante le operazioni di rito, fai la foto così…. prendi il punto li…. la solita Ponzio farfuglia qualcosa, riprende fiato ed urla BUUUUUCOOOOO! Finalmente un bell’ingresso!! Indosso il casco scendo comodamente in libera il primo pozzetto di 3 metri e davanti mi si apre un bell’ambiente lungo una decina metri e largo 3 con le pareti interamente ricoperte di concrezioni di gesso. Percorro circa 5 metri fermandomi su un pozzo, mi guardo un po in giro e capisco di essere su di un crollo non proprio stabilissimo!! Decido così di uscire e ritornare in seguito! Fuori trovo Ponzio e gli altri intenti a trovare un nome adeguato a questo nuovo buco!! Alla fine tra i vari nomi si è deciso di battezzarlo Zubbio Ponzio. “scopriremo solamente la sera al campo che era già stato esplorato”.


Narratore Ponzio:
Ancora più carichi dopo le ultime scoperte, ci spostiamo in un altro montarozzo  dove una fratturona invitante non faceva altro che richiamarci a sé. Una volta raggiunta notiamo alla base un’apertura  subito battezzata “L” a causa della sua forma; Pieuo e Ric fanno un saltino dentro mentre noi altri continuiamo a pascolare da brave caprette fuori.
Una volta usciti da L, Pieuo racconta che l’ambiente è una fotocopia del precedente Zubbio Ponzio e quindi anche questo merita un’altra visitina con più calma in un secondo momento. Riuniti tutti, lo sguardo comune alla Carletto parlava chiaro: “tu non hai fame?” Così affamati e accaldati, ma decisamente molto soddisfatti decidiamo di ritornare al campo!
Una volta raggiunto il campo,  in compagnia di una squadra  appena uscita dallo Zubbio del Cavallo, tra una birra, qualcosa da sgranocchiare ed un uovo assolutamente mal riuscito, attendiamo l’uscita degli altri.

Partecipanti: Ponzio, Simone, Paolo, Filippo, Lombrellone, Damiano, Valentina, Riccardo, Nina, Luisa, Maddalonza, Roberto, Marco, più gli amici dello SCI e del GS Belpasso e qualche gradito ospite...
Foto di Marco e Xò