giovedì 12 gennaio 2017

Pizzo Cane di fine anno

E' un fresco inverno questo in Sicilia, da temperature tropicali, si avvicina un bel freddo.
E' con le primee avvisaglie di fresco che ci ritroviamo sulle sponde del lago di Caccamo per la classica passeggiata di fine anno.
Quest'anno l'itinerario è all'interno della RNO Pizzo Cane, Pizzo Tringa e Grotta Mazzamuto.
In realtà abbiamo vasta scelta e solo alla fine si sceglie tra i due percorsi possibili.


Percorriamo i primi tornati in salita, smaltiamo gli eccessi delle feste, e presto il fiatone scompare. E' il vento a farci compagnia e a infastidirci per un pò.
La prima sosta è dedicata ad una piccola grotticina, dove tra pieghe e borre, ci dilunghiamo in discussioni e spiegazioni.
Il percorso continua in salita fino a affacciarsi sulla valla di Contrada Rannino. In un comodo posto alla luce del sole, consumiamo la prima merendina, tra salame piccante, primo sale, bbiscotti e patatine.
Raggiungiamo quindi la valle e la Mandra Piano di Ferro, dove ad aspettarci ci sono delle simpatiche quando indiffernti vacche.
La vallata è splendida, come i resti dei casolari che si trovano vicino a una piccola sorgente.
Il percorso prosegue verso una forra, dove allegramente ci infiliamo e iniziamo a scendere tra massi e alberi dal lungo fusto.
Anche qui, oltre il gradevole percorso, troviamo una grotticella con tracce di animali che ben conosciamo!
Giocando e scherzamdo e tra una risata e l'altra, iniziamo la risalita cerso la vallata di Rannino.
Qui consumiamo il resto del nostro pasto, chi in versione hard e chi in versione light.
Il resto è la strada di ritorno, fatta con comodo guardando rapaci e tanti altri uccelli che percorrono le loro vie.


Prima della discesa ci colpisce il basso livello dell'acqua del lago di Caccamo... che sia un brutto segnale?





lunedì 9 gennaio 2017

Pozzo Fiandra con Pandoro

Pozzo Fiandra con Pandoro

Andare in grotta è uno dei  migliori modi per rimettersi in sesto psicologicamente dalle stressanti feste natalizie con lunghi pasti, bambini urlanti e traffico costante.
Dopo aver atteso Annalucia alla stazione, perché come sempre ero in anticipo, al suo arrivo ci dirigiamo al luogo di appuntamento sotto casa di Ceres, e da li diretti a Belmonte per incontrarci con Barbara.

Solite incertezze sulla traversa alla quale girare, ma, sarà per fortuna o intuito arriviamo subito al parcheggio auto nei pressi della grotta.
In sequenza assistiamo alla foto di gruppo, Ceres che sfoggia la sua tuta del palio di Siena (che invidio fortemente), Flavia che si allontana per andare alla toilette e manco il tempo di fare 3 metri e finisce piedi all’aria e si rialza sperando che nessuno l’avesse vista, Ceres e Barbara che assicurano il pandoro moschettonabile all’imbrago.
Roberto arma, scendiamo il primo pozzo e superiamo la temuta pietraia, molte pause per guardarci intorno e fare qualche foto, ma il pandoro?dopo, dopo.
La grotta presenta qualche difficoltà ma chi non era vi era mai stato non si fa intimorire, arriviamo al fondo superando la strettoia, ci sono 2 tipologie di speleologi, quelli che superano le strettoie con eleganza e poi Flavia.
Usciamo scaglionati, io disarmo per salutare la grotta, Ceres santia perché alla fine non abbiamo aperto il pandoro che per tutta la grotta si è portato dietro, un topo rosicchia la mia borsetta con le chiavi della macchina alla base del primo pozzo, usciamo che è già buio umido e freddo, ci ricomponiamo di fretta e subito alle macchine, per questa volta niente birra postgrotta.



Notizia e foto di Simone

Partecipanti: Annalucia, Barbara, Ceres, FlaviaBla, Roberto, Simone.