giovedì 6 dicembre 2018

un sabato madonita



Sabato 24 novembre scorso Le Taddarite hanno fatto una bella cosa e hanno deciso di sfruttare il loro numero per dividersi in due gruppi e partecipare a due progetti contemporaneamente. 

Una parte è andata a Sutera, che ci ospita spesso e ci fa sentire sempre a casa, a completare il lavoro alla cisterna iniziato per Puliamo il Buio, mentre l’altra è andata a Pizzo Carbonara per il progetto Madonie Sutta Supra, che coinvolge in maniera trasversale gli speleo di tutta l’Isola.

Io ero in questo secondo gruppo e l’avevo scelto perché la zona mi piace un sacco e volevo rivederla, nonostante il freddo, nonostante la nebbia di cui mia madre sembrava quasi minacciarmi.
Siamo partiti da Palermo in ritardo, solo parzialmente per colpa mia, e ci siamo diretti alla battaglietta, dove abbiamo incontrato gli altri speleologi provenienti dal resto della Sicilia. 

Abbiamo abbandonato le macchine e abbiamo iniziato tutti insieme la salita a piedi. Mia madre aveva ragione, la nebbia c’era, mi si posava sugli occhiali e mi inzuppava le ciocche di capelli che sfuggivano dal cappello per poi gocciolarmi sulla faccia, ma non era fittissima e lasciava intravedere un paesaggio spettrale. 
La camminata è durata circa due ed è stata meno faticosa di quanto immaginassi, nonostante l’attrezzatura, il disallenamento e il freddo. Arrivati nel punto in cui erano stati segnalati degli inghiottitoi da controllare, la nebbia si era dissolta e il sole illuminava una distesa bianca, punteggiata di verde, interrotta dal rosso autunnale: erano rocce chiare e appuntite sotto il cielo azzurro.
Gli inghiottitoi erano due e quindi ci siamo divisi in due squadre. La mia si è occupata di un inghiottitoio da disostruire dove ho potuto testare il nuovo casco e appurare che non mi fa venire il mal di testa, mentre ho capito che devo imparare a gestirmi meglio la durata della luce. 
La disostruzione non è andata altrettanto bene, perché siamo entrati e abbiamo scavato a turno, ma saremo avanzati circa un metro, non di più. 
L’altra squadra si è occupata di valutare la segnalazione di un altro possibile inghiottitoio: è stato valutato che non c’era niente!
La discesa è stata molto più rapida del previsto, quindi ci è avanzato tempo per un aperitivo al rifugio Marini e poi per una pizza a Isnello in un posto che usa un misto mozzarella-primo sale meraviglioso e in cui spero di tornare. Le occasioni non mancheranno, dato che il progetto non è affatto concluso.

Notizia di Betel
Partecipanti per Le Taddarite: Angelo, Giuliano, Tony e Betel, più Antonio e Gaia con l’intenzione
Per gli altri gruppi: Giusy, Giulio, Peppe Spit, Seby, Marco, Sara, Ciccio, Dario, Massimo e forse dimentico qualcuno.

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"Le Taddarite"