lunedì 4 aprile 2011

Monte Conca – 2 Aprile 2010 - Sul mio letto ancora non è arrivato il sole...

Sul mio letto ancora non è arrivato il sole, sono le 6.30 e la sveglia già suona.
Stamattina l’appuntamento è abbastanza presto. Io, Nina, Simone e il principe ci vediamo alle 7.30 in Viale delle Scienze, dove dopo esserci incastrati al solito nella macchina di Simone partiamo per Monte Conca, con un piccolo pitstop per recuperare il quinto partecipante, CCC, che si unisce a noi a Milena. Una volta tutti insieme proseguiamo per l’inghiottitoio.
Eccoci parcheggiati, pronti per cominciare la classica vestizione, anche se stavolta io ho cambiato la mise, infatti ho tuta e imbrago nuovi da sbagnare. Una volta pronti e sicuri di aver tutti i pezzi necessari ci incamminiamo verso l’inghiottitoio che sarà ad un centinaio di metri dalle nostre macchine. Arrivati la davanti si comincia a sentire un importante scroscio d’acqua che ci accompagnerà per tutta la grotta. Scendiamo 3m con una classica scaletta e siamo finalmente dentro la grotta. Da subito appare molto bella, certo c’è un piccolo fiumiciattolo ai nostri piedi e il rumore è decisamente forte ma gli ambienti sono molto belli e ampi. Li definirei come un esempio esplicativo per capire come funziona l’erosione dei fiumi (n.d.r. eh???).
Durante la camminata verso il primo pozzo stiamo ben attenti a non bagnarci e le sperimentiamo tutte, soprattutto io e Nina che ancora non siamo ben abituate a fare certe peripezie. Nonostante questo si procede abbastanza velocemente.
CCC arma il primo pozzo. Durante la discesa per evitare l’acqua che scendeva a cascata siamo stati attenti a scendere molto velocemente e stavolta i nuovi discensori senza stop mio e di Nina ci hanno aiutate ad andare veloci e prenderci meno acqua possibile anche se poi giù ad aspettarci c’era un bel laghetto. Una volta a terra aspettiamo tutti, ed ecco che il nostro percorso prosegue verso il secondo pozzo ma per arrivare li dovevamo attraversare un piccolissimo tunnel dove anche li l’acqua era a cascata e molto più abbondante della precedente ma soprattutto non si poteva evitare. Stavolta ad armare tocca al principe. Mentre aspettavamo io deliziavo Nina e CCC con canzoncine per niente moderne. Finito il pozzo scopriamo che anche qui c’è un lago anche più grande del precedente ad accoglierci. Con qualche sforzo siamo arrivati davanti al terzo pozzo bagnati il minimo indispensabile anche se il freddo si faceva sentire ugualmente. A questo punto Simone ritiene che l’acqua non è eccessiva e quindi decidiamo di andare avanti e farci pure il terzo pozzo o meglio definito come pozzo aereo.  Anche qui una parte d’armo viene fatta dal principe ma viene finita da Simone. Io lo raggiungo al secondo frazionamento per portagli dei moschettoni, facilmente riesco ad evitare l’acqua che scorreva alla mia destra e datogli i moschettoni lo vedo simpaticamente sparire nel buio più assoluto. A mala pena lo vedevo una volta a terra. Ricevuto il “libera” comincio a scendere anche io e dopo aver sorpassato il piccolo terrazzino mi trovo nel vuoto più assoluto, buio sotto e sopra la mia testa, nonostante Simone fosse già a terra non riuscivo a vedere la fine del pozzo e una volta a metà mi sono presa di coraggio e ho accelerato la discesa, infinita. Arrivata a terra euforica per quel bel pozzo aspettiamo gli altri.
A questo punto decidiamo di non proseguire per il quarto pozzo ma ci fermiamo a mangiare al suo imbocco. Cerchiamo di mangiare tutti molto lentamente per evitare strane indigestioni durante la risalita e appena abbiamo finito ci rimettiamo in cammino per la via di ritorno. Il primo a salire è stato CCC, totalmente bagnato sentiva più freddo di tutti. Lo seguo io a ruota. Durante la risalita, tutta la fatica che avevo fatto per rimanere il più asciutta possibile mentre scendevamo viene resa vana. Comincio a prendermi un bel po’ d’acqua, anche se il bello deve ancora arrivare. Infatti, superato il primo frazionamento, mi faccio praticamente tutta la risalita controcorrente e mi inzuppo come si deve. Dietro di me c’è il principe che all’ultimo frazionamento attende un po’, causa strani e assurdi attorcigliamenti con la corda. Appena sento che anche Nina è arrivata a meta continuo a risalire il secondo pozzo, dove arriva il bello.
La corda era totalmente sotto cascata nonostante la presenza del tanto “agognato” deviatore. Devo ammettere che dopo il trauma iniziale di avere tutta quell’acqua addosso ci si abituava. Il problema era che pedalata dopo pedalata mi rendevo conto che il peso andava aumentando. Infatti  gli stivali erano talmente pieni d’acqua che i piedi galleggiavano e i vestiti sotto la tuta erano anche loro totalmente inzuppati. Ci aspetta L’ultimo pozzo e dopo potremo toglierci tutta quella roba bagnata. L’ultima a salire è Nina che disarma quest’ultimo pozzo. Con non troppa fatica abbiamo superato buona parte della grotta. A questo punto siamo liberi di uscire. Ad aspettarci fuori c’è una bellissima giornata limpida che ci ha aiutato ad asciugare i nostri vestiti inzuppati. Non c’è niente di più bello dopo una grotta che trovare all’uscita la luce e il sole che riscalda.
A questo punto laviamo la nostra attrezzatura personale e l’attrezzatura del gruppo nella fontanella, poi ci andiamo a vestire di roba finalmente asciutta e stiamo un’oretta a cazzeggiare nell’attesa che almeno l’attrezzatura si asciughi. Soddisfatti della giornata ci rimettiamo in macchina e a causa di esperienze passate in cui ci hanno fermato ad un posto di blocco decidiamo di saltare la tipica sosta per birra e patatine e sostituirla con dolcetto e caffè.

Notizia e foto di: Pollo Sultano
Partecipanti: Pollo Sultano, Averla Piccola, Il Principe, Simone, CCC.

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