venerdì 4 agosto 2017

Monte Conca di luglio

6:25 del mattino, suona la sveglia, mi alzo, mi vesto apro la porta e… Bianca era sveglia dalle 5 del mattino!! Ma che ha fatto per un ora e mezza??? Bhooooo 6:30 usciamo da casa per andare a Viale delle Scienze dove avevamo appuntamento.
Arriviamo tutti tranne Marco che inizia a inviare messaggi chiedendo dove eravamo tutti.. misteriosamente tutti avevamo sbagliato posto d´incontro XD
Divisi nelle varie macchine, andiamo a Villabate a prendere Tonino... che pensava di farcela ad arrivare puntuale... ma... arriva mezz´ora in ritardo con un bellissimo sacco nero della immondizia a modo di zaino sembrando Babbo natale però senza regali 
9:00 arrivo alla stazione di servizio dove ci vedevamo con Paolo. Dopo una colazione a base di cornetti, pezzi vari e caffè ci rimettiamo in macchina per arrivare a Milena. Lasciamo la strada e ci infiliamo in una strada di terra che poi diventerà un incubo per la macchina di Barbara.
Arrivo a Monte Conca verso le 10:30... 4000 ºC e dobbiamo vestirci col pile e la tuta... mezzo sofferenti scendiamo per l´ingresso della grotta.
Ci danno il benvenuto in grotta delle piccole pozzanghere infangate, le bellissime pareti di gesso che brillano al paso delle nostre luci, e una faglia che attraversa la grotta e taglia una frattura in un punto, spostandola.
Comincia la discesa. Primo pozzo: seduti su un gradino, discensore in mano, corda e si scende!! I primi due pozzi servono di “allenamento” per quello che ci aspetta dopo... però continuamo a goderci questa meraviglia della natura, i diversi colori del gesso ed i suoi cristalli, grandi e piccoli, strati più grossi e più sottili.
Siamo troppo sporchi di fango, dobbiamo farci il bidet!! Marco, seduto dal´altro lato ci guarda come se fosse andato al circo... ognuno cerca di usare la sua migliore tecnica per attraversare questo laghetto del quale non si sa la profondità (ed ovviamente Marco non ci dice niente... ). Per prima: Bianca, che cerca di aprire le sue gambe al massimo!!! La corda si abbassa ed è troppo difficile tirare la corda col discensore... Praticame c’è l’aveva fatta ma alla fine del bidet le pareti si allargano un po’ di più e per 2 cm di gambe.... peccato, una delle gambe affonda nel bidet.
Per seconda ci vado io, che avendo questi due cm in più di gambe ce la faccio a passare senza toccare l´acqua (menomale, perche con le scarpe da trekking avevo già i piedi bagnati e congelati).
Dietro di me, sento Filippo che non contento di farsi il bidet una volta, lo fa due volte!!
Morti delle risate andiamo avanti. Marco attacca il sacco con la corda nel imbrago di Bianca e la fa scendere il pozzo più grande, circa trentacinque metri. Con le nostre luci non si vede pratticamente nulla, però Marco si gira e si apre davanti i nostri occhi un pozzo impressionate, con forma di campana, di pareti brillianti che si allargavano di più ogni metro che si scendeva... era come stare alla Zubbia Camilleri con le dimensioni del Abisso del Vento. Scendendo questo pozzo vediamo delle vecchie corde dimenticate lì diventate ormai roccia calcarea... anche i moschettoni ed i nodi... le formazioni artifinaturali della grotta!!
Ultimo pozzo, qui scendo io per prima col sacco della corda attaccato. Una esperienza fantastica, non si sente nessun rumore, e devo scendere piano piano per fare uscire la corda dal sacco. Marco fa luce e vedo un altro salone gigante, con un lago in fondo. Mi ci blocco tanto a guardare tutto in torno che quasi mi dimentico che dovevo continuare a scendere... Arrivata per prima, faccio un giro aspettando la discesa degli altri. Dietro alcune rocce crollate c´è una formazione troppo particolare, detta in spagnolo “Chimeneas de hadas” (che non ricordo come mi ha detto Marco che si chiamano in italiano) pero a scala minuscola. (Colonne di sabbia con una piccola roccia sopra che si tengono in un equilibrio sorprendente!!)
Un piccolo buco nella parete... Domanda di Bianca: Marco, che c´è lì? Risposta di Marco: Vai e vedi tu. Ci avviciniamo io e Bianca a guardare... sembra una piccola frattura, quasi verticale che non porta da nessuna parte, piena di fango e scivolosa.. Scendiamo??? Si.... No... Si.... No.... Arrivano gli altri, guardano il buco... ha scenso scendere se giù non c´è niente??? Finalmente, la coraggiosa Betel non lo pensa manco mezza volta e si infila lì.
Ora del panino!!! Arrivati quasi tutti e col sacco cibo in mezzo... si mangia!!! Che fantastico momento, tutti ci rilassiamo un po’, mangiamo e quando abbiamo finito.... Arriva Tonino! Ma è ora di proseguire... e Tonino resta digiuno.
Un po’ di laminatoi per fare scendere il cibo... abbassarsi, alzarsi, abbassarsi, alzarsi... ogni tot di metri si vedevano in alto delle formazioni concentriche che salivano verso l´alto (formate nelle piene della grotta quando l´acqua non riesce a muoversi ed uscire) e giusto dopo si abbassava il tetto e caminavamo come formichine immerse nel fango. Ci fermiamo in un punto e Marco invia in esplorazione a Betel e Bianca. Salgono e s´infilano cercando un laghetto che doveva essere girando l´angolo... loro continuano... e noi restiamo zitti ascoltando che dicono...
Voci di Bianca e Betel: Marco, ma dobbiamo continuare? – silenzio – Marco, il laghetto dove dovrebbe essere? – silenzio – se ne sono andati? Aah cazzo, c´è tropo fango. Hahaha. continuamo? Andiamo da qui.
Dopo un po´ Marco grida: Bianca, Betel, tornate!! – silenzio – Bianca? Betel? – silenzio – alla fine ci hanno abbandonato loro a noi...
E di desert dopo pranzo oggi abbiamo... succo di zolfo alla schiuma di batteri, condito con un po’ di rametti e qualche animaletto per farlo più saporito!!
Con Tonino alla testa e tutti dietro in fila indiana si continua il laminatoio che pian piano si fa più basso, più infangato, più pieno di zolfo e più pieno di batteri... strisciando sopra questa acqua nera che puzzava come la morte arriviamo in un punto che si faceva ancora più basso, punto nel quale Tonino non se la sente più di continuare perché bisogna quasi mettere la faccia dentro l´acqua, e torniamo indietro. Arrivati nel salone dove c´era il lago, cominciamo la risalita.
In tutto ciò, Bianca e Betel, “soccorse” da Marco, assaggiano pure questo desert post – pranzo, però non contente con assaggiarlo, arrivano fino in fondo, trovando per strada un rospo gigante ed un serpente nero, sfondando in una pozzanghera nascosta coperta per la schiuma delle batteri e mettendo praticamente la faccia in quell´acqua.
Sale Paolo ed aspetta Fulvio sopra. Sale Fulvio,  aiutato da Emanuele che tiene la corda e aspetta me sopra. Salgo io ed a mettà strada guardo giù e vedo Betel e Bianca che si fanno il bagno nel laghetto per togliersi tutto ciò che c´era nei laminatoi, ridendo e maledicendo si lavano come possono.
Saliamo tutti con più o meno difficoltà, attraversiamo il bidet di nuovo, alcuni usando la tecnica delle gambe aperte, altri optiamo per fare un salto alla Tarzan ed alcuni... calcolando male la lunghezza della corda, si buttano di faccia sull´acqua!!
Quando tutto sembra finito, perchè manca la parte più semplice arriva l´ultimo frazionamento! Sudore freddo per riuscire a sedersi in quel gradino che al inizio sembrava niente, e non solo, dopo sederti dovevi riuscire senza scivolare a togliere il croll!!! Ogni uno con i suoi tempi, chi ha perso 5 minuti, chi 10 e chi un´ora, riusciamo ad uscire tutti e non lasciare nessuno in grotta a chi dover portare cibo per una settimana!!
Verso le 22 escono gli ultimi dalla grotta, e la giornata si conclude mangiando un po di chorizo spagnolo, frutta, e frutti secchi =)


Notizia di Diana
Partecipanti: Betel, Barbara, Bianca, Diana, Isabella, Laura, Paolo, Tonino, Filippo, Emanuele, Mirko, Fulvio e Marco






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