martedì 18 febbraio 2014

a km 0. 17.2.14

Grotte a Km 0.
meraviglioso.

Eccoci coinvolti in un'escursione infrasettimanale e vicino casa.
Siamo nella RNO Grotta della Molara e diamo supporto per una visita in tutte e tre le grotte conosciute nell'area.
Presi i contatti, ricevute le necessarie autorizzazioni, arriviamo ai confini della Riserva dove ci accolgono i due operatori, una dei quali sarà dei nostri per tutta l'escursione.

 Prima tappa è per la grotta Spiriti.
Siamo a Febbraio, ma come succursale povera dei tropici, temperatureben sopra i 20°C e un sole cocente bastano.
Breve sentiero e dentro in grotta.


Dalla sala iniziale iniziamo un bel giro attorno alle concrezioni che con forza sembrano voler sbucare e aprire il tetto, poi vicino le famose pozze (della delusione), e poi giù, ammirando gours, e concrezioni di varia forma e dimensione.

Usciti dalla grotta un bel tepore ci aspetta.
Di corsa, o quasi, verso la grotta Pietrazzi.

La storia della grotta attraversa tristi periodi, come quello del tentativo di riempimento, delleattività di cava nella zona dell'ingresso, dei massi ciclopici buttati per nasconderla... ma alla faccia di questo... la grotta è una meraviglio che splende in faccia all'imbecillità umana.
Basterebbero solo le concrezioni, le vele, le colonne, le cannule, le eccentriche, le canne d'organo...
Ma è tutta una sorpresa dopo l'altra.
Stretti passaggi, scivoli fangosi, colate di calcite, e poi stanze di crollo, e poi saloni e poi mille sorprese che sarebbero tutte da studiare per bene.



 Insomma c'è da restare incantati, ma anche sopresi dalle scritte, dalle batterie abbandonate, dalle scarburate di ignoranti prima e forse stupidi dopo, dalle concrezioni rotte...
Che sia tutto un esempio di cosa non fare per i prossimi? Speriamo.


I laghettti nella zona finale sono una dolce e liscia sorpresa che dopo un percorso strano, irto, bello e alle volte difficile, stanno lì ad aspettare incerti se riflettere luce o scomparire.

 La strada del'uscita è più calda.. faticosa e le arrampicate rendono necessaria maggiore attenzione, ma in breve siamo tutti fuori, riempiti da questa cavità.

Ultima tappa della giornata... la Grota della Molara

 Sicuramene la più famosa delle tre cavità, importante per l'archeologia, per la biospeleologia, ma decisamente sottovalutata per la speleogenesi e per la speleopoiesi..., speriamo si rimedi presto.


Un pò di satnchezza si fa sentire, ma un bel giro attorno alle imponenti concrezioni non dispiace e tutti, più o meno , facciamo promessa di ritorno... anche per non disturbare troppo la fauna presente.


Partecipanti: Luisa, Nina, Antonella (di Antonella e Antonella), Maddalonza, Simone, Marili e Marco
Notizia e foto di Marco

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