lunedì 26 novembre 2012

Caving in Santa Cerasera Terme

Dopo un pò di sbattimenti tra conversioni, formati pesanti e audio adeguato è finalmente disponibile il video girato dal nostro Mr.V. in versione anfibia in una famosa grotta pugliese; quella di Santa Cerasera Terme.




lunedì 19 novembre 2012

18 Novembre 2012 - Abisso della Pietra Selvaggia



L'appuntamento è alle 7:30 al viale delle Scienze, tutti puntualissimi ci dirigiamo alla volta di Monte Pellegrino.
Il tempo, nonostante qualche nuvoletta qua e la, sembra essere dalla nostra parte, ma purtroppo si guasterà nel pomeriggio..
Incominciamo subito a prepararci e una volta indossati gli imbraghi e le varie attrezzature ci dirigiamo lungo l'impervia salita che ci separa dall'ingresso della grotta.
Arrivati sul luogo, Nina inizia ad armare, l'attesa è breve e tra un "babbio" e l'altro si comincia a scendere, arrivati alla base ci accoglie ciò che resta di due conigli in stato avanzato di decomposizione.
Il primo pozzo è quasi un riscaldamento, ma a seguire c'è il pozzo strettoia nel quale ci si imbatte in una lezione di contorsionismo! faticoso ma divertente.
Giunti alla base del P40 la fame si fa sentire e così incomincia il "banchetto".. c'è chi si rifocilla con un bel panino e chi preferisce la frutta secca per mantenersi più leggeri, saggia scelta.
Si procede alla risalita, stupendo il pozzo strettoia che ci dona il lusso di essere "partoriti dalla montagna"; nel contempo una leggera brezza si fa sentire e così ci accorgiamo di essere già arrivati alla base del P31.
Il disarmo del P40 e della strettoia sarà compito di Lillino, nel frattempo inizia la risalita del primo pozzo e quindi l'uscita, una volta all'esterno ci attende una simpatica pioggia che batte insistemente sui caschetti!
Nell'attesa che Provenzangelo disarmi il primo pozzo Ceres e Giorgio ci intrattengono con una simpatica sfida di freddure! ma la giornata sta volgendo al termine così preoseguiamo lungo il sentiero di ritorno.. stanchi.. ma soddisfatti!

Notizia di: Federico
Partecipanti: Nina, Ceres, Ponzio, Lillino, Provenzangelo, Riccardo, Giorgio, Federico, Antony
Foto di: Ceres e Provenzangelo






Le Nuove Taddarite!!!

E così anche questa volta c'è l'abbiamo fatta, si aggiungono al branco delle taddarite svolazzanti altri 20 individui, che si spera comincerando a spargere guano in giro per il mondo il più presto possibile...











11 Novembre 2012 - Palestra a Valdesi



Appuntamento a piazza Verdi, per chi non lo sapesse al Teatro Massimo dove aspetto Antonella; stranamente e sottolineo stranamente puntuale, salito in macchina ci dirigiamo verso casa di Giorgio e da li ci spostiamo a Valdesi, dove ci aspettano, forse è meglio dire, dove aspetteremo Ponzio e Francesca (ma questa non è una novità).
Giunti a destinazione prendiamo zaini e materiale e ci incamminiamo verso la parete, la zona è praticamente deserta, ma da li a poco si riempirà di arrampicatori. Scelta la zona, Ponzio e Antonella cominciano ad armare la parete, mentre noi assistiamo ad una lezione sui nodi tenuta da Giorgio.
Finito di armare ci imbraghiamo e cominciamo la palestra con una serie di salite e discese per poi passare al cambio attrezzi, operazione che inizialmente ha creato qualche piccolo problema, ma che è stato subito risolto senza la perdita di nessuna vita umana.
Senza accorgercene si è fatta ora di pranzo, lasciamo quindi la parete e andiamo a pranzare. Dopo aver mangiato ed esserci riposati un po’, ricominciamo dedicando il pomeriggio al passaggio dei nodi, nel frattempo arriva una telefonata de Lombrellone, avvertendoci che stava per arrivare e che avrebbe portato con se un pò di birra per reidratarci, notizia che poco dopo è stata ritrattata; la delusione del mancato arrivo della birra è stata cosi grande che ci ha portato a terminare la palestra anzitempo (in  verità, eravamo stanchi e si era fatto tardi).
Disarmata la parete e dopo esserci sistemati, ci dirigiamo verso la sede per andare a posare l’attrezzatura e per dedicarci alla tanta agognata birra e patatine, ma durante il ritorno sbagliamo traversa e ci ritroviamo sulla strada che porta alla palazzina cinese, strada che è occupata ai bordi da una serie di ragazze (naturalmente ragazze immagine) che accolgono i turisti e devo dire anche educatissime, infatti nelle due volte che siamo passati ci hanno sempre salutato…
Giunti in sede sistemiamo il tutto, aspettiamo Simone e ci concentriamo quindi sulle meritate patatine e birra prima del ritorno a casa!

Notizia di: Lillino
Partecipanti: Lillino, Ponzio, Nina, Giorgio, Francesca
Foto di: Giorgio






domenica 11 novembre 2012

10 Novembre 2012 - La prima volta non si scorda mai...Esplorazione a Monte Misciotto

Salve amici speleo, lettori e chiunque voi siate, sono Antony e questa è la prima volta che mi ritrovo a scrivere una relazione del genere su un blog… in effetti oggi è la prima volta un po’ per tutto e non pensate male. È la prima volta che esco dopo il corso, è la prima volta che vado in esplorazione, è la prima volta che mi diverto come un folle con persone conosciute da poco tempo.
La giornata non inizia molto bene: la macchina fa i capricci, i picciotti ritardano anche per colpa di una certa persona che la notte si diverte alla Vucciria e la mattina fa tardi. Comunque alla fine ci ritroviamo tutti insieme e verso le 9 meno un quarto siamo in viaggio verso Caccamo (viaggio scandito da numerose performance canore di Nina e Ponzio).
L’obiettivo di oggi consiste nell’esplorazione di alcune grotte site nei dintorni di 
Caccamo ed in particolare sul versante sud di Monte Misciotto: area interessata da intensi fenomeni carsici in gesso.
Mentre Ceres da una lettura alle descrizioni delle grotte presenti nel territorio, io e gli altri prepariamo gli zaini e in poco tempo ci mettiamo in cammino a piedi lungo la strada con tanta voglia d’infilarci in qualche piccolo “pirtuso”.
Dopo una serie di tentativi troviamo una grotta a sviluppo orizzontale di circa cinquanta metri caratterizzata dalla presenta di un meandro al suo interno e da una serie di crolli. Alla fine risulterà chiusa.
Riscontriamo inoltre al suo interno la presenza di pipistrelli, sono bellissimi, non ne avevo mai visto uno così da vicino.
Non ancora soddisfatti camminiamo un altro po’ e qualcuno nota l’apertura della grotta che stavamo cercando, solo che, dopo vari tentativi da parte di Simone di entrare, si preferisce rinunciare a procedere dato che l’apertura si trova in una parete sub-verticale e non abbiamo ne imbraghi, ne materiale speleo per poterci arrivare in sicurezza.A questo punto torniamo alle macchine, “pranziamo”, qualcuno si mette a litigare con le formiche per il cibo, prendiamo il caffè fatto da Ceres con quell’enorme caffettiera e dopo meno di un’ora riprendiamo con l’esplorazione.
La nostra avventura continua un paio di kilometri a Nord della precedente area controllata. Stavolta ci siamo concentrati su un inghiottitoio che, secondo alcuni, poteva essere un ottimo punto nel quale ricercare accessi ad ambienti ipogei.
La zona si presenta ostica, con cavità coperte dalla fitta vegetazione e soprattutto da rovi che non facilitano affatto la prosecuzione senza abbigliamento e attrezzi consoni. Nina riesce ad entrare in una stretta apertura, prosegue un po’ ma poi, appena capisce che è troppo rischioso continuare in quelle condizioni, risale e dopo qualche minuto è di nuovo fuori.
Alle 16 Ceres grida l’adunata. Rientriamo alle macchine e, come ogni buona escursione che si rispetti, andiamo a Trabia a casa di Totò e Sausa a concludere la giornata con un’ arrostuta di carne, passando prima da Termini Imerese a prendere Lombrellone.
Ovviamente la serata non si è conclusa così tranquillamente, voi non sapete quante cose si possono combinare quando si ha molta fantasia e tanta voglia di ridere e scherzare assieme.

Notizia di: Antony
Partecipanti: Antony, Ponzio, Nina, Ceres, Simone, Lillino, Francesca
Foto di: Ceres e Simone



venerdì 9 novembre 2012

Spèlaion 2012 - LA PANELLA SPACCA, LO ZIBIBBO NO


Il momento è arrivato! Si parte per il raduno.

Sono le 20 di mercoledì, Samantha arriva puntuale, prendo lo zaino e scendo. Andiamo dal Lombrellone, il tempo di caricare alcune cose e passiamo dalla sede a prendere il resto. Il vero viaggio comincia ora! Districatici dall’odioso traffico palermitano ci incamminiamo per Messina dove ci incontriamo con il gruppo di Ragusa all’imbarco dei traghetti. Alla biglietteria ci dicono che se aspettiamo il traghetto successivo (dalle 00:40) si paga ridotto, così decidiamo di aspettare. Finalmente sul traghetto cominciamo la traversata. Il mare è in burrasca, la nave oscilla tanto da rendere impossibile camminare in linea retta, sembrano tanti ubriachi che non si reggono in piedi. Scesi a Villa San Giovanni, se fino ad ora il tempo era stato clemente, ora sembra che un intero mare stia cadendo dal cielo e che il fumo di un enorme incendio si sia concentrato davanti a noi, non si vede a 5 metri di distanza! Follia viaggiare sull’eterno cantiere della Salerno-Reggio Calabria, tra restringimenti e cambi di carreggiata improvvisi, in queste situazioni si sa che l’unione fa la forza, e ne usciamo indenni dopo 4 ore di viaggio in quelle condizioni.
La stanchezza si fa sentire, di dormire neanche a parlarne, così il tempo passa, il sole sorge sull’orizzonte e ci permette di guardare il paesaggio circostante: monti ricoperti di boschi meravigliosi che andando avanti si trasformano in colline e pianure messe a colture.
Ad un certo punto davanti a noi la pianura termina e si ricomincia a salire, è il segno che stiamo arrivando, ancora pochi chilometri e arriviamo a Borgo Celano che sono circa le nove. Andiamo verso la segreteria di Spèlaion, ci iscriviamo, montiamo la tenda e andiamo a sistemare lo stand. Samantha, che ha guidato tutta la notte, va a farsi un riposino, una dormita di un paio d’ore, e io e Antonio restiamo allo stand a sistemare le ultime cose e a chiacchierare con i ragusani. Verso le 16 arriva Samantha e iniziamo a fare l’impasto per le panelle!
Aspettando che si raffreddi nelle forme ci facciamo un giro a San Marco in Lamis alla ricerca di un panificio, ma come previsto sono tutti chiusi e l’unico aperto ha finito tutto il pane.
Vabbè, niente male, i panini con le panelle rimandarti a domani, per oggi solo piattini. Torniamo allo stand, friggiamo le panelle e ne offriamo un  po’. Essendo la prima volta che al raduno si vendono panelle decidiamo di fare un po’ di pubblicità, ne tagliamo in pezzi un paio e vado per lo speleo bar a chiedere alla gente di assaggiare, piacciono a tutti! E dopo un po’ cominciano le prime ordinazioni. Quindi il trio, formato dal “venditore” Lombrellone la “friggitrice” Samantha e io che sono il “tramite” tra Lombrellone e Samantha, comincia a lavorare. Il povero zibibbo invece resta involuto, pochi lo vogliono e preferiscono vino più scarso a poco prezzo. Le panelle finiscono e ricominciamo a fare un altro impasto ma ci vuole tempo per raffreddarsi. Intanto arriva il gruppo di Belpasso, che condividono lo stand con noi e i ragusani e cominciano a preparare cannoli. La gente non ci vede più. Tutti vogliono il cannolo così le panelle e le arancine preparate dai ragusani finiscono nell’oblio. Il commercio per oggi è finito. Stiamo un po’ a cazzeggiare e andiamo a dormire.
Secondo giorno Venerdì 1Novembre
Lombrellone va in grotta. Mentre si prepara mi sveglio e non dormo più, Samantha dorme beata e rimasto solo cerco un modo per passare il tempo. Faccio colazione, un giro tra gli stand materiali, e mi accascio davanti la tenda ad aspettare Samantha. Avevamo deciso di fare l’impasto dopo mezzo giorno, quindi mi sembrava male svegliarla, ma finalmente alle 11 viene svegliata da Mr V. che la chiama per avere notizie. Andiamo a San Marco a comprare alcune cose e cercare il pane per le panelle, ma non hanno la forma adatta così le ordiniamo per il giorno dopo. Torniamo allo stand pranziamo e di Antonio ancora nessuna notizia. Cominciamo lo stesso a preparare l’impasto e colmiamo le attese passeggiando per gli stand. Antonio arriva in tempo per tagliare le panelle e cominciamo a friggere. Le panelle vanno a ruba insieme alle arancine e i cannoli (trio perfetto!). Per stavolta abbiamo abbondato così a fine serata ci restano un po’ di panelle crude.
Restiamo al solito un po’ a cazzeggiare e andiamo a dormire.
Lombrellone rimane ancora un po’ sveglio divertendosi con le strettoie e le panche.
Terzo giorno Sabato 2 Novembre
Sabato ci svegliamo con calma, facciamo un giro agli stand materiale dove compro due moschettoni e torniamo al nostro stand. Visto che abbiamo delle panelle pronte decidiamo di aprire a pranzo e in poco tempo finiscono tutte. Prepariamo di nuovo l’impasto e nell’attesa che si raffreddi andiamo in presso la segreteria SSI, dove rinnovo l’iscrizione e prendiamo alcuni libri. Arriva il momento di friggere e insieme arrivano anche le prime ordinazioni. Stasera abbiamo finalmente i panini, ma la gente preferisce senza. Così ci resta metà del pane. Questa volta abbiamo proprio esagerato con l’impasto e quello che resta lo regaliamo agli amici abruzzesi che durante la nostra permanenza ci hanno deliziato con i loro arrosticini.
Smontiamo tutto e Samantha va a dormire in previsione del lungo viaggio dell’indomani e io e Antonio cerchiamo di vendere lo zibibbo per recuperare qualche spesa, ma resta ancora mezzo bidone, Ma vaf….. così andiamo a divertirci un po’ in mezzo al delirio della serata. Provo a fare il gioco delle panche e dopo un paio di prove riesco a passare il primo livello ma il secondo non va e rinuncio causa qualche dolorino interno coscia.
Andiamo a dormire verso le 2.30 con il pensiero del viaggio di domani.
Quarto giorno Domenica 3 Novembre
Domenica sveglia alle 8 si smonta tutto, si sistema la macchina e alle 10 si parte. Le condizioni meteo questa volta sono buone. Il tempo passa, il conta chilometri scorre e arriviamo a Villa San Giovanni dove incontriamo un traffico assurdo. Tutti tornano dal ponte dei morti e gli ingorghi sono assicurati. Dopo un paio d’ore di attesa riusciamo a traghettare e ci incamminiamo per Palermo, dove arriviamo spossati ma felici per la bella esperienza appena vissuta.

Notizia di: Riccardino
Partecipanti: Riccardino, Sam, Lombrellone
Foto di: Lombrellone

mercoledì 7 novembre 2012

Spèlaion 2012 - LeTaddarite nel Backstage

Ebbene sì, l'esperimento panelle è andato alla grande...gustatevi alcune immagini del raduno in attesa di un succulento resoconto.

domenica 4 novembre 2012

2 Novembre 2012 - Pozzo Fiandra...Ne ho vedute tante da raccontar...

Ore 7 del 2 novembre. Suona la sveglia e da brava palermitana rivolgo il mio primo pensiero alla
MUFFOLETTA. Voglio la muffoletta!!!
Dopo vari giri siamo tutti e 4 insieme e dopo aver fatto presente il mio desiderio ci compriamo una muffoletta con l’olio con cui facciamo una bella colazione durante il viaggio per Belmonte. Oggi la meta è Pozzo Fiandra, una grotta nuova dopo tanto tempo. Non ho molte aspettative per la giornata però la fama della grotta non è molto bella anche se durante la strada non me ne preoccupo più di tanto. Appena siamo arrivati alla meta con (santa) Caterina la macchina di Nina facciamo la solita vestizione e ci dirigiamo verso l’ingresso della grotta che trova facilmente Simone in mezzo ad un uliveto.
Comincio ad armare io senza ascoltare troppi consigli, comincio a scendere e dopo aver cercato invano uno spit e un fix risalgo perdente scoprendo che i consigli sul mio tipo di armo non erano poi tanto malvagi. Una volta fuori si cambia armo e tocca a Nina che scende cercando il mio stesso spit e fix che neanche lei trova ma lei armata di martello e pianta spit decide (obbligata da Simone) di piantare una spit. Una volta scelto il punto comincia a martellare e dopo un po’ finalmente da il libera a Simone. Ovviamente, quest’ultimo critica il povero spit piantato da Nina, modifica per l’ennesima volta l’armo del primo pozzo e scopriamo che il famoso spit che tanto cercavamo era dieci metri più sotto perché il pozzo non finiva dove si pensava. Una volta sceso Simone segue Ceres che anche lui da il suo tocco all’armo (l’occhio del padrone…ingrassa il cavallo direbbe lombrellone) e finalmente seguo io a ruota.
Arriviamo in una vera e propria pietraia che scendiamo in libera ma a me sembra troppo verticale per farla senza corda ma così è deciso e così faccio (lamentandomi). E così dopo un fiume di pietre più o meno grosse che ci cadono ai piedi arriviamo sul primo punto “pericoloso”. C’è una discesina da fare in libera troppo larga per farla ben incastrata tra le pareti e così tra un “non ce la faccio” e “è troppo pericoloso” arrivo giù fino ad un punto in cui sono salva dalle pietre che cadono da sole.
Questo è stato solo il primo punto “pericoloso” perché dopo ne sono seguiti molti altri diversi come morfologia ma tutti con lo stesso problema si superano in libera. Andiamo avanti ma a quanto pare tutte l’esperienza di progressione su corda che avevo acquisito sino ad oggi non sono servite a nulla perché gli unici strumenti utilizzati per salire o scendere sono state le mie mani e i miei piedi (o ginocchia) che non mi fanno stare sicura quanto il croll e maniglia o discensore.
Anche quando usavamo le corde le tecniche non erano standard in quanto tutti i pozzi in verticale erano troppo stretti per assumere la posizione tipica da speleo. La paura in verità non è più quella di una volta è che lamentarmi mi consola e magicamente non mi fa cadere. Una volta scoperta l’opposizione si saliva e si scendeva abbastanza tranquillamente (poco sicuro ma tranquillamente) e devo dire sono passata anche da strettoie molto strette in posizioni abbastanza divertenti. Per molti sarà normale ma per me sono sempre cose nuove e come solo la speleo sa fare mi fa sentire bene una volta aver percorso più o meno elegantemente gli strani percorsi. Soddisfatta di queste arrampicate ci riposiamo un poco una volta arrivati al fondo ci dividiamo fraternamente i micro ritter sport
che aveva Simone e una volta finiti ripartiamo per l’uscita. E improvvisamente tutte le difficoltà presentate all’andata le rincontro al ritorno e non finiscono mai e stranamente sembrano più complesse rispetto all’andata. Non si capiva perché ma dopo aver superato i punti che ritenevo fossero i più difficili della grotta ne seguivano sempre di nuovi e tra una risata e il pensiero che ce la potevo fare senza cadere arriviamo alla base della pietraia che percorriamo uno ad uno per evitare di ammazzarci a vicenda. Parte Simone che dopo un lungo silenzio e grazie alle urla di Ceres riusciamo a sentire il suo libera. Seguo io che stavolta dovevo fare tutte quelle cose pericolose senza nessuno accanto che mi guardava, dopo aver trovato il punto giusto dove mettere un piede riesco a salire fino a simone e dare il libera a Ceres.
Improvvisamente si sente una voce, è più forte e diversa da quella di Ceres. Simone chiama Ceres che risponde e ci rendiamo conto che la voce veniva da un altro punto. “tutto ok?” si sente scandito e chiaro dall’ingresso della grotta “si” rispondiamo scantati io e Simone. A quel punto Simone decide di uscire per fare un po’ di pubblic relation. e dopo aver mostrato qualche foto a questo signore che si era spaventato perché ci aveva visti entrare alle 11 e non ci aveva più visti uscire si salutano in pace.
Nel frattempo raggiungiamo ad uno ad uno Simone e dopo la normale foto di gruppo torniamo da caterina la macchina di Nina ci cambiamo e appuntamento ad un noto bar per le immancabili birre e patatine.

Notizia di: Sausa e Totò
Partecipanti: Sausa, Nina, Simone e Ceres
Foto di: Simone

giovedì 1 novembre 2012

Siamo sbarcati..ci siamo anche noi!!!

La nostra avanguardia è finalmente arrivata a S.Marco in Lamis.
Presso il nostro stand potrete assaggiare le mitiche panelle "PALEMMITANE"!!!
Se siete in zona passate e non ve ne pentirete!!!