lunedì 17 settembre 2012

15 - 30 Ottobre 2012. III corso di Speleologia di I Livello


L’Associazione Naturalistica Speleologica “Le Taddarite”, in collaborazione con lo Speleo Club Ibleo e con il Gruppo Speleologico Belpasso, organizza il III Corso di Speleologia di primo livello dal 15 al 30 ottobre 2012. Il corso sarà organizzato dalle Scuole di Speleologia di Palermo, Ragusa e Belpasso, sotto l’egida della Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana (CNSS-SSI) e si articolerà in una serie di lezioni teoriche tenute a livello universitario ed esercitazioni pratiche in palestra di roccia, in forra ed in grotta per fornire ai partecipanti approfondite nozioni tecniche e scientificoculturali per un corretto approccio all’attività speleologica e agli ambienti carsici nei loro differenti aspetti.

Per ulteriori informazioni:

http://taddarite.altervista.org/
http://letaddarite.blogspot.com/
letaddarite@gmail.com





domenica 16 settembre 2012

15 Settembre 2012 Grotta di Santa Ninfa - Un dolce addolcisce la vita!

Un dolce addolcisce la vita! Questa è la massima del giorno che mi ha fatto guadagnare questo onere.  La meta prevista di oggi è Santa Ninfa, dobbiamo completare il lavoro cominciato qualche relazione fa. È da un po’ che non faccio uscite. Questa è la prima dal rientro dalle vacanze e non vedo l’ora. Il viaggio come sempre è sereno e passa in fretta, tra le mie massime (vedi sopra) e la pioggia che entra sin dentro la macchina sicuramente non ci siamo annoiati. Adesso che siamo arrivati a Santa Ninfa ci vestiamo dentro il casotto, più o meno spiati da quelli che stavano dall’altro lato, e io mi metto finalmente il mio nuovissimo e caldissimo sottotuta.
Tutto è pronto: i maschi prendono i sacchi pesanti e noi piccole donzelle quelli più leggeri. Arrivati davanti l’ingresso scopro che oggi sarò l’addetta alle foto. Finalmente! Un po’ di foto con una prospettiva sausesca, fatte da me! Scendiamo e subito cominciamo a sistemare le nuove corde al posto delle vecchie. Ascoltando le spiegazioni su come si fanno i nodi e gli armi, provo ad immortalare quei momenti cercando di imprimere tutte quelle emozioni che provo vedendoli.
Più ci inoltriamo verso l’interno e più mi accorgo di quante cose mi piacerebbe immortalare e scatto sempre più foto. Tra quelle mosse e quelle che non mi convincevano non smettevo mai di scattare. L’armo procede e, tra un otto inseguito da 10 metri di corda che non veniva mai bene e nodi sciolti e rifatti, superiamo il primo tratto. Da li comincia una corsa infinita. Mr. V, Simone e Gianfranco improvvisamente spariscono nel buio.
Io e Nina, che aveva poca luce, rimaniamo un po’ indietro e procediamo praticamente da sole in grotta. Così con le sole nostre due luci la grotta sembra un’altra. A ognuna delle due sembra di non essere mai state in quei posti. Procediamo, neanche sicure che la strada sia quella giusta (ma era l’unica non potevamo sbagliare!) quando finalmente alla fine di quell’infinito buio vediamo le luci di quei tre. Erano nel punto peggiore della grotta (a parer mio). Davanti a loro si presentava un tratto totalmente infangato. Di quel fango dove si sprofonda e se ti fermi è la fine. Cosciente di ciò aspetto che gli altri si allontanino un po’, per farmela  di corsa.
Ma neanche faccio tre passi che senza accorgermene mi si toglie uno stivale e cado nel fango. Il problema è stato rimetterselo. Fortunatamente con l’aiuto di Nina e un po’ (tanto) sforzo siamo riuscite a infilarlo. Continuiamo ad andare avanti, ma non con il solito passo da “turisti” di grotta, come cioè siamo sempre abituati a fare. Procediamo invece abbastanza velocemente. Eravamo li per il nostro lavoro, quindi cerchiamo di arrivare allo step successivo il prima possibile.
Nei rami attivi della grotta mi accorgo come nonostante l’andatura incalzante, il fango e l’acqua, riesco a tenere il passo, a camminare come una speleologa cristiana e superare piccoli ostacoli con tecniche un po’ più eleganti rispetto al mio solito stile. Può sembrare poco, ma quando ho cominciato non ci avrei mai creduto. Forse qualcosa la sto imparando in questi anni. 
Il lavoro continua, le candide corde nuove e bianche ritornano subito color fango alla nostra prima discesa (o salita), ma nonostante ciò la differenza con l’armo precedente si nota. Infangati e bagnati usciamo. Fuori, per fortuna, c’è ancora luce. E’ una cosa che mi mette proprio di buon umore. Arrivati nuovamente al casotto il più velocemente possibile ci cambiamo poichè c‘è un’altra meta che ci aspetta: Il Biviere.
Un’altra zona della riserva, purtroppo piena di spazzatura, alla fine di una scarpata. Appena arriviamo ci accolgono due splendidi cani bianchi a macchie nere che ci osserveranno durante tutta la permanenza. Si cala Mr V. per vedere un po’ la situazione. Simone comincia a fare l’armo, un armo che ancora non avevo visto: nn super coniglio attaccandolo alla jeep di Mr V. Wow. Scoperto cosa c’era alla base di quella scarpata  Mr. V torna con un campanaccio da pecora legato all’imbrago che disturba molto i due cani, soprattutto il maschio. Adesso mi sa che abbiamo proprio finito.
C’è ancora luce e noi siamo già pronti a tornare a casa. Durante il viaggio di ritorno i paesaggi la fanno sempre da protagonista. Forse perche si è più stanche, si parla di meno e si osserva di più quello che ci circonda. Fatto sta che prima ammiriamo un arcobaleno che si apre proprio davanti a noi e poi il sole, che durante il suo “percorso” verso il tramonto riesce a regalare sempre dei magnifici spettacoli.
Di quelli ipnotizzanti che non smetteresti di guardare e che neanche la mia compagna macchina fotografica riesce a rendere quella bellezza. La bellezza di un sole che nascosto da un nuvolone nero lascia passare i suoi raggi che, come fari, illuminano con grande precisione il mare, di un blu intenso, e il cielo che non fa più paura.

Notizia e Foto di: Sausa
Partecipanti: Sausa, Nina, Simone, Mr.V e Gianfranco.










lunedì 10 settembre 2012

7-9 settembre. Ragusa e Salinella

Ore 18:00 di venerdì: mi carico lo zaino in spalla e mi incammino verso Viale delle Scienze. Dopo venti minuti di camminata arrivo inzuppo e con la schiena spaccata a metà. Aspetto Marco e si parte per Ragusa dove l’indomani seguiremo un convegno sulla speleologia in cavità artificiali. Il lungo ma piacevole viaggio attraverso la Sicilia ci porta a mangiare un kebab sotto le ciminiere di Gela e poi verso Ragusa, dove gli amici dello Speleo Club Ibleo, ci prestano ospitalità.

Sabato, sveglia alle 7:30. Ci prepariamo, andiamo a fare colazione e arriviamo al Teatro Donnafugata di Ragusa Ibla,  dove si tiene il convegno, ci iscriviamo (20 € per gli accompagnatori, e 40 per chi presenta e vuole gli atti)  e comincia l’attesa (mai che qualcosa posso cominciare in orario). Alla fine dopo un’ora finalmente si comincia, la cosa sembra interessante, tra vecchie cave più o meno crollate, tombe, catacombe, cunicoli e pozzi vari, tutti creati dalla mano dell’uomo. Non manca qualche intervento che ispira il suicidio (vedi il ritrovamento di una madonna in una chi…. Ma ............!).
Alla fine degli interventi andiamo a visitare le Latomie di Cava Gonfalone, una antica cava da cui hanno estratto la pietra per costruire le case, ambienti immensi con la volta sostenuta da grandi pilastri, rovinati dalla mano di qualcuno che per rivalutarli ha colato cemento dappertutto e piazzato discutibili sagome (è arte dicono… boh!).  Alla fine della visita io e Marco adiamo a cenare in pizzeria, torniamo in sede con l’idea di vedere un film, ma presto la abbandoniamo vedendo che siamo morti. 
Ultima birra e a letto.
Peccato che la birra l’ultima birretta della buona notte mi faccia un pò male (maledetta messina), mal di stomaco e senso di vomito, e la certezza fisica che il processo di vescicolazione... esiste!!! Per fortuna il tutto si risolve con un rutto da 400 decibel e una quasi vomitata legata alla risalita sub-solidus (capisco che non ve ne freghi niente di questo episodio, ma Marco ci teneva tanto che lo mettessi per dare più significato alla foto che vedrete a lato). Andiamo a dormire e io non vedo l’ora che venga domani, dopo tanto tempo finalmente si va in grotta.

Domenica, sveglia sempre alle 7:30. Ci prepariamo e intanto vengono i ragazzi dello Speleo Club Ibleo a prendere del materiale che gli serve per accompagnare gente ad una visita a Cava dei Servi. Noi aspettiamo Angelo che è reduce dall’esercitazione di soccorso in grotta all’Abisso del Gatto e che è tornato a Ragusa verso le 2.30... per andare alla grotta Salinella alle nove. Ne approfittiamo per andare a fare colazione e quando torniamo troviamo il mitico Angelo in sede con un buon quarto d’ora di anticipo. 
Chi Omo!! 
Prepariamo il materiale e partiamo. La grotta si trova su una parete di una cava di gesso ormai in disuso e quindi ci dobbiamo calare dall’alto. La grotta poi è tutta orizzontale, quindi arrivati davanti l’ingresso dove c’è un po’ di spazio  leviamo gli imbraghi ed entriamo. Ci accoglie uno sciame immenso di “muschitte” e ci affrettiamo ad andare più avanti. Non sembra chi sa quale grotta ma dopo qualche passo si stende davanti a noi una galleria tappezzata di cristalli di tutti i tipi e dimensioni, tutti sbrilluccicanti, bianchi, trasparenti anche se alcuni un pò impolverati e infangati. La grotta è piccolina e arriviamo subito alla fine, ma perdiamo un paio d’ore a fare foto. C’è l’imbarazzo della scelta, miriadi di cose degne di uno scatto, cosi tra “fermo” “vai di la” “il faro di qua” fotografiamo tutto il possibile, usciamo e andiamo a pranzare.

Salutiamo e ringraziamo Angelo e ci incamminiamo verso Palermo in un viaggio che immerso nei lunghi pensieri, in un gran silenzio e fra caldo da sotto e da fuori, ci tosta per bene fino all’arrivo a Palermo.

Notizia di: Pegaso, con qualche ritocco di Marco.
Foto di: Marco












domenica 2 settembre 2012

6 settembre. Riprendono le riunioni, occasione per il video del Messico

Dal 6 settembre riprenderanno le riunioni settimanali dell'ANS Le Taddarite.
Le riunioni, salvo eventi particolari, si terranno in sede, in Via Terransata 46 dalle 21.30 in poi.
L'occasione è quella giusta per vedere il video che Simone ha girato durante la spedizione Tlaloc 2012.
Si inizia verso le 22.00... mi raccomando, puntuali!