martedì 9 agosto 2011

7 Agosto 2011 - Grotta della Volpe Rossa


Drin drin drin drin......Acciderbolina (non ho detto proprio così..!) già le sei del mattino!! Noooooooo mi devo alzare, ho sonno! Nemmeno il tempo di pensarlo e mi ricordo che oggi si va in grotta finalmente! Dormo un altro po' sotto la doccia e scendo. Appuntamento a piazzale Giotto, questa volta tutti puntuali per paura di scatenare le ire della "Dea del Vento/ la Baronessa" ed essere spazzati via da una folata proveniente dalle cavità orali della stessa! Si scoprirà poi, durante la colazione pre-grotta, che la nostra Samantha ha fatto un fioretto e quindi non ci potrà deliziare più con le sue soavi melodie!
Arriviamo sul posto dopo qualche tentennamento. Dopo la consueta vestizione (non lo voglio mettere il pail...fa troppo caldo!), ci incamminiamo alla ricerca dell'ingresso della grotta, tra erba che ci supera in altezza e rovi che ci graffiano le braccia. Ecco ecco! Potrebbe essere lì! È nascosta da alti alberi di Ailanto la troviamo! Ceres e Samantha iniziano ad armare e in un attimo ci ritroviamo alla base dell'ingesso. Si accendono le luci sul casco e il viaggio inizia!
In testa gli armatori...tutti gli altri li seguono. Ci sono subito due pozzi da scendere, uno di qualche metro e l'altro più alto. Il secondo pozzo sembra una frattura nella roccia, è stretto e profondo e le pareti scintillano quando le illumino con la mia luce. Arrivo alla base e mi accorgo che il Principe e Yuri, che mi precedevano, sono già andati avanti.....li chiamo....tutto tace....buio e silenzio.....non c'è nessuno! Ok Flo sei sola! Butto una voce a Nina e al mio Barbanera che sono ancora al pozzetto piccolo, non riesco a vederli ovviamente, ma le loro voci mi rincuorano. Sono curiosa...troppo curiosa! Voglio vedere cosa c'è dietro l'angolo...mi incammino....dopo due curvette scopro che inizia un laminatoio... mi fermo, mi siedo e spengo la luce in attesa degli altri!
Il laminatoio è lungo, ci sono passaggi molto stretti, altri molti bassi e si deve strisciare parecchio  (anche se qualcuno riuscirà inspiegabilmente a progredire in piedi!). Mi fanno ricordare perchè nella precedente grotta avevo pensato di comprare le ginocchiere! Doloreeeeeeeeeeeeee!!!!!
Procedo in testa al piccolo gruppo che si è formato, so che davanti da qualche parte ci sono gli altri, ma non vedendoli e non sentendoli mi sembra per un attimo di andare in esplorazione... Dopo un po’ di cammino ci riuniamo agli altri. C'è un pozzetto di tre metri massimo...peccato che si debba fare senza corda! Superiamo tutti l’ostacolo e procediamo... Ecco un altro pozzo! Anche questo non è molto profondo, ma almeno c'è la corda! Scendiamo tutti e dopo una breve camminata giungiamo ad un fiume sotterraneo. Non è molto lungo, il tempo di vederlo nascere dalla roccia, di fare una curva, ed ecco che scompare! Anche se piccolo devo dire che è sempre uno spettacolo meraviglioso!
Ragazzi si mangia!!! Durante la pausa pranzo al fiume, tra varie risate, la Baronessa molto democraticamente (vuol dire niente!) affida i compiti! A me tocca la relazione che sto scrivendo e disarmare l’entrata della grotta!!! Tutti in marcia con ancora il cibo sullo stomaco!!!
Non so perchè ma ogni volta che si ritorna mi sembra sempre di fare una grotta diversa! Cerco di fissare nella mente dei passaggi particolari quando avanzo ma durante il ritorno non me li ricordo più!!!! Ciò mi convince sempre più che sola mi perderei in circa 10 minuti! Meno male che in grotta non si va maiiiiii da soli!!!!!!
Il ritorno procede tranquillamente al suono del mio discensore che sbattendo contro la borraccia ricorda i campanacci dei ruminanti al pascolo.....  Muggiti di sfottò a parte, superiamo tutti i pozzi e arriviamo all'entrata della grotta. Ora tocca a me...il mio primo disarmo! Mentre gli altri iniziano l’ultima salita, tra pietre (meglio dire balatuna perchè pietre non rende bene l'idea!) che cascano dall'alto, io inizio a raccogliere la corda dagli ultimo pozzi. Salgo per ultima e arrivata fuori sciolgo un grosso nodo attorno ad un albero. Tutto qui!?! Beh effettivamente la "Dea del Vento" è stata clemente con me. Ma non con Barbanera che deve raccogliere tutta la corda sulle spalle per conservarla...(ndr. Il termine esatto è filare la corda). Se la cava egregiamente!!!Non è ancora finita...c'è la risalita sotto il sole cocente e tra l’erba alta e le spine. Ma noi siamo speleologi temerari e tutto ciò non ci spaventa... ci rompe un po’ la m....... al massimo!!!
Il tempo di deporre gli imbraghi nei sacchi di juta e siamo alla ricerca di un bel bar dove rilassarci un po’ mangiando un gelato rinfrescante. Cazzeggiamo liberamente per almeno un’ora e mezza tra la Baronessa che ha spinno di salsiccia ( quella che si mangia ovviamente!) e ipotesi strane su come poter usare in maniera alternativa il piccolo pipistrello fatto all'uncinetto di Ceres.....
E così finisce un'altra bella esperienza in grotta...Arrivo a casa e subito sono già desiderosa di ritornarci!

Notizia di: Sucamuoibbu
Foto di: Nina
Partecipanti: Sucamuoibbu, Barbanera, Il Principe, Yuri, Ceres, Nina, La Dea Del Vento, Angelo




lunedì 1 agosto 2011

31 Luglio 2011 - Traforo di Montallegro

En attendant de Sabrina





28 Luglio 2011 - Grotta di Santa Ninfa - Arianna, chi era costei?

Questi Speleologi, si sa, ci tengono alla puntualità. Così mi presento all'appuntamento delle sette e mezza (addirittura) in leggero anticipo; realizzerò presto che, fatto salvo Angelo (ma, si sa, gli uomini d'azione si svegliano sempre presto) con consorte al seguito, sono il solo sul posto. Partiremo alle nove, scatenando le ire, subito dopo placate, dell'autorevole Samantha.
L'alzataccia alle sei e mezza del mattino, di quelle a cui non sono più abituato (o, non ricordo bene, forse non lo sono stato mai), resta solo un esercizio di ferrea volontà, fine a se stesso.
Si arriva a Santa Ninfa e, poco dopo il rito della vestizione dell'imbrago (...ma com'è che si metteva?), siamo già in cammino verso ambienti che mai hanno visto la luce del sole.
"E' una bomboniera", esclama Ponzio. E Virginia:"uno scrigno". La grotta di Santa Ninfa ci regala uno spettacolo fatto di splendidi speleotemi, colate, cannule, eccentrici, meduse, e poco importa che sappiamo o meno dare loro il nome corretto. Guidati dall'autorevole Samantha avanziamo con piede sicuro e l'ausilio della fedele Longe nell'abbondante fango cui ha lasciato il posto la roccia gessosa ormai dissolta. Non possiamo che ammirare il coraggio di Virginia, che procede, dimentica della tuta d'ordinanza, in pantaloncini e canottiera, con gli stivaloni in gomma che, nell'insieme, le danno un simpatico aspetto da pescatore. Superata in scioltezza la prima parte della grotta, quella in cui in buon Gianfranco conduce di solito gli speleo-turisti, possiamo finalmente usare il discensore in un pozzetto di 5 metri che ci porta scivoloso al ramo attivo della grotta, quello per uomini duri. Si fa a  carponi, verso il sifone in cui ci immergiamo quasi del tutto nell'acqua gelida e, qualora questa avesse risparmiato parte del nostro corpo, ci pensano Samantha e Gianfranco con simpatici schizzi d'acqua a completare l'opera.
Lo scrigno svelerà di lì a poco un altro dei suoi speleo-gioielli, delle pisoliti bianchissime che sembrano quasi dei confetti, e che nessuno le tocchi o pensi di masticarle, sia chiaro. Nonostante le raccomandazioni dei capo-spedizione, qualcuno correrà il rischio di calpestarle, rischio che per fortuna rimarrà tale, pena la terribile punizione che certamente spetterà a chi disturba il lento processo di cristallizzazione della calcite (mea culpa). Arriva l'ora di pranzo, democraticamente stabilita da Samantha, un plebiscito. Mentre qualcuno di noi sarà colto dal freddo, la Baronessa s'improvviserà, e non sarà la prima volta, fantasiosa  guida speleo-turistica, con effetti esilaranti. Non certo dimenticando di affidarmi, anche in questo caso in piena democrazia, il compito di scrivere il report dell'uscita, che, devo dire, inizia a divertirmi. Ormai sazi (e congelati), perdiamo l'orientamento, ma non la calma, cosicché ritroviamo presto l'uscita e la luce. Ma c'è ancora spazio per una divagazione mitologica, quando qualcuno, recuperando un sottile filo dal fango, si chiede cosa mai possa essere. "E' un filo d'Arianna" si sente dire, e, subito: "e cu mi***a è 'sta Arianna?!" (...). Il regno dei vivi accoglierà il nostro emergere con una pioggia sottile e persistente, che noi, già zuppi, sentiremo appena.
Al grido di "Birra e patatine!" ci dirigiamo, ospitati da Gianfranco, al castello Rampinzeri, sede di Legambiente, dove veniamo accolti da un ciuchino (poi rivelatosi ciuchina) affettuosissimo; mi dà l'impressione di avere qualcosa di umano, quasi fosse stato un tempo anche lui un bimbo lasciatosi ammaliare dal paese dei balocchi, come i suoi celebri simili nel Pinocchio di Collodi. Finita la birra, lasciamo quest'atmosfera da vecchia fattoria, per il mare di Triscina. Approfitteremo ancora una volta dell'ospitalità del grande Gianfranco prima di salutarci. Chi di noi rimarrà poi a dormire in spiaggia ammirerà il tramonto e poi l'alba, ragionando di aurore boreali, raggi verdi e vita nell'universo (per chi ricorda i Bluvertigo, "è praticamente ovvio...").

Notizia di: Baffo
Partecipanti: Barbanera, Sucamuoibbu, Virginia, Gianfranco, Samantha, Ponzio, Na-Tascia, Angelo, Nina, Baffo.